26/11/2022

PEEP, RIMOSSI I LIMITI MASSIMI AI CORRISPETTIVI PER I RISCATTI

Ok del Consiglio al regolamento per le trasformazioni e affrancazioni degli immobili in edilizia convenzionata. “Corretta” la normativa precedente che danneggiava il territorio

Si ridefinisce la modalità di calcolo dei corrispettivi per il riscatto degli alloggi Peep a partire dal valore venale dell’area e non più dal valore di esproprio, pari a circa la metà. Vengono inoltre rimossi i limiti massimi ai corrispettivi per la trasformazione del diritto di superficie e l’affrancazione dai vincoli convenzionali, pari a 5 mila euro per alloggi di superficie inferiore ai 125 metri quadrati e a 10 mila euro per alloggi di superficie superiore.

Il Consiglio comunale, su proposta dell'assessora al Patrimonio Anna Maria Lucà Morandi, ha dato il via libera all’unanimità al regolamento per i riscatti degli immobili realizzati in edilizia convenzionata aggiornato sulla base dell’ultima normativa 21/2022 del mese di maggio, che va a ‘correggere’ la precedente legge 108/2021, recepita in aprile dal Comune di Modena ma che avrebbe rischiato di depauperare il patrimonio Peep, alla base delle politiche abitative dell’Amministrazione. Nella stessa seduta in cui aveva dato il via libera alle modifiche delle regole sui riscatti, infatti, il Consiglio comunale aveva votato all’unanimità un ordine del giorno che chiedeva a sindaco e Giunta di farsi parte attiva nelle sedi politiche opportune, con i parlamentari e il Governo affinché venisse rivisto il provvedimento nazionale in quanto danneggiava il territorio riducendo le risorse a disposizione dei Comuni e creando situazioni non eque.

Attraverso la delibera, il Comune riordina la disciplina comunale in materia di trasformazione del diritto di superficie o affrancazione dai vincoli del prezzo massimo di cessione e del canone massimo di locazione per vendere o affittare il proprio alloggio, nonché di sostituzione delle convenzioni per le aree originariamente già cedute in proprietà, sugli immobili di edilizia convenzionata.

Le nuove modalità di calcolo vengono applicate in caso di richiesta di trasformazione e affrancazione, decorsi almeno 5 anni dalla data del primo trasferimento, a tutti gli immobili (anche con destinazione diversa dalla residenza e relative pertinenze) in aree Peep e, per analogia, in aree concesse in diritto di superficie extra Peep, di proprietà di persone fisiche o giuridiche. Il Comune avrà tempo 90 giorni dall’istanza per trasmettere le proprie determinazioni in ordine al corrispettivo dovuto e alla procedura di trasformazione.

Viene mantenuta la possibilità di corrispondere ratealmente i corrispettivi, stabiliti i soggetti esclusi dall’ambito di applicazione della disciplina, precisati i casi per i quali si applicherà il sistema sanzionatorio previsto nelle convenzioni originarie in caso di affrancazioni successive, confermato l’importo di 850 euro come rimborso costi amministrativi per i procedimenti, cui si aggiunge la somma di 100 euro in caso di dilazione dei corrispettivi. Viene inoltre prevista la fase transitoria da applicare ai procedimenti con istanza pervenuta prima dell’ultima legge.

Nel dibattito è intervenuto Vincenzo Walter Stella di Sinistra per Modena ha sottolineato come il Comune abbia dovuto “portare avanti giocoforza le normative di legge che hanno modificato determinati parametri. Ora con la nuova normativa viene modificata la base di calcolo per la retribuzione del valore dell’esproprio ed eliminati i limiti. I Peep in città – ha ricordato – hanno consentito anche alle persone meno agiate di coronare l’obiettivo di avere la propria casa di proprietà e senza questo strumento in molti non avrebbero potuto avere questa possibilità”.

Per il Pd, Diego Lenzini ha ringraziato i parlamentari che si sono presi a cuore la problematicità nella precedente normativa sollevata dal Comune e ha parlato di “partita che si è conclusa bene: si tratta di battaglie importanti che vanno portate avanti al di là delle posizioni politiche come territorio. I Peep da decine di anni sono un pezzo delle politiche dell’abitare sociale: l’Amministrazione da terreno in diritto di superficie per consentire la vendita degli alloggi a prezzi più bassi, anche con l’obiettivo di calmierare i prezzi di mercato delle case. Alla luce della scelta coraggiosa di non andare più in espansione sul territorio, questo patrimonio di case in diritto di superficie diventa non semplicemente replicabile”.

In dichiarazione di voto, Giovanni Bertoldi di Lega Modena ha sottolineato che “il fatto che le cose siano state messe a posto e che stiamo facendo gli ultimi adeguamenti per far rientrare la situazione non può che farci piacere, voteremo a favore della delibera”.

Camilla Scarpa di Sinistra per Modena ha affermato: “Le nostre richieste sono state ascoltate; mi unisco al ringraziamento ai parlamentari che si sono presi a cuore di portare avanti l’emendamento. Esprimiamo soddisfazione rispetto al percorso fatto e il nostro voto sarà favorevole”.

Sul tema è intervenuta l’assessora all’Urbanistica e Politiche abitative Anna Maria Vandelli che ha evidenziato l’importanza del riscatto sotto il profilo dell’equità e della restituzione: “Si tratta di un meccanismo di rotazione: il cittadino prende in una fase iniziale della propria vita e restituisce alla collettività in una fase successiva. Grazie all’ordine del giorno approvato dal Consiglio e a una certa determinazione che abbiamo trovato nei parlamentari modenesi – ha aggiunto – siamo arrivati all’eliminazione dei limiti massimi dei corrispettivi, che impedivano questo sistema di restituzione equo togliendo autonomia agli enti locali. Anche agganciare il riscatto al valore Omi è un altro elemento di equità perché non tutte le aree del territorio comunale sono uguali e il calcolo del riscatto va parametrato alla zona”. L’assessora ha infine sottolineato che “il riscatto rimarrà un elemento centrale nelle politiche abitative comunali anche nei nuovi strumenti e l’edilizia convenzionata dimostra di essere anche un ascensore sociale: il riscatto dimostra una evoluzione delle famiglie, che nel tempo raggiungono livelli di entrate economiche diverse”.

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