30/04/2022

DAL CONSIGLIO SOLIDARIETÀ AI SANITARI VITTIME DI AGGRESSIONI

L’assemblea ha espresso anche condanna per ogni forma di violenza. Sul tema, approvato un ordine del giorno di Fasano (Pd), respinta la mozione di Bertoldi (Lega)

Solidarietà agli operatori sanitari vittime di aggressioni e condanna di ogni forma di violenza, insieme al ringraziamento per il lavoro che svolgono, reso più difficile dai due anni di pandemia. Li ha espressi il Consiglio comunale di Modena nelle seduta di giovedì 28 aprile, nel corso della quale è stato approvato un ordine del giorno dei gruppi di maggioranza, presentato da Tommaso Fasano (Pd), che invita l’amministrazione a coordinarsi con l’Ordine dei medici e con le aziende sanitarie del territorio per monitorare i casi di violenza e creare un contesto in cui le vittime possano tempestivamente ricevere assistenza e supporto. Il documento è stato approvato con il voto a favore di Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, Movimento 5 stelle e l’astensione di Lega Modena, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.

Nella stessa seduta è stato respinto, invece, l’ordine del giorno proposto da Giovanni Bertoldi per Lega Modena che chiedeva all’Amministrazione non solo di monitorare il fenomeno “ma di farsi parte attiva per prevenirlo, coinvolgendo la governance della sanità” e richiedendo misure idonee per mitigare il rischio, tra le quali: “Migliorare la qualità del servizio, la cui inefficienza è spesso alla base delle proteste e delle contestazioni degli utenti; aumentare le tutele e le sicurezze nei presidi sanitari più esposti, come i posti di pronto soccorso; assicurare un accompagnamento alle visite domiciliari nei contesti che i medici considerano non sicuri; rafforzare il patto che lega il paziente al proprio medico; fornire ai sanitari gli strumenti formativi per la risoluzione dei conflitti; deburocratizzare il lavoro dei medici; mettere a disposizione una rete di supporto a chi abbia subito episodi di violenza”. La mozione ha ottenuto il voto a favore di Lega Modena, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia; Movimento 5 stelle. Contrari Pd, Sinistra per Modena, Modena civica.

Entrambi gli ordini del giorno, nelle premesse, hanno ricordato la prima giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari che si è celebrata il 12 marzo e l’aumento degli episodi di violenza, verbale o fisica, nei confronti di medici, infermieri, operatori e tecnici della salute, aggressioni che, nella maggior parte dei casi sono dirette contro le donne.

Intervenendo nel dibattito, il consigliere Bertoldi ha affermato di aver espresso una critica sui social “forse detta male, non contro i sanitari, categoria alla quale appartengo, ma nei confronti dell’apparato sanitario; anche se il nostro sistema è di qualità, infatti, ci sono comunque sacche di inefficienza”. Il consigliere è entrato, quindi, nel merito del proprio ordine del giorno per mettere in evidenza che “alla base della conflittualità ci sono spesso problemi di comunicazione tra professionista e paziente, dovuti anche alla carenza di personale e agli enormi affluenza di utenti in alcuni momenti. Situazioni che partono da servizi inefficienti o da scarsa organizzazione che possono portare a reazioni eccessive e non giustificabili. Per questo – ha concluso – ho provato a fare proposte concrete che aiutino a risolvere il problema”.

Dopo aver affermato che “chi opera violenza ne è responsabile, il contesto non conta”, il consigliere Fasano ha sottolineato che “affinché continui a esserci una sanità pubblica, è necessario che tutti gli operatori siano messi nelle migliori condizioni di lavoro. La conferenza territoriale socio-sanitaria di Modena – ha proseguito – si sta ponendo il problema di come attirare qui giovani professionisti sanitari e farli restare a lavorare in ospedale. Come amministratori dobbiamo fare in modo che i cambiamenti che la sanità subirà nei prossimi anni migliorino la capacità di rispondere ai bisogni dei pazienti. Una provocazione in meno e un ragionamento in più aiutano a discutere con più consapevolezza”.

Per Sinistra per Modena, Federico Trianni ha sottolineato che il problema della violenza è stato acuito dalla pandemia ma esiste da anni. “Un aiuto concreto – ha detto – può venire da un piano serio di assunzioni, utili per esempio a ridurre le attese al pronto soccorso, cambiando la percezione dei pazienti, ma anche l’affanno di medici in turno da troppe ore. Sono necessari ingenti investimenti sulla sanità per migliorare la qualità del lavoro degli operatori e, di conseguenza, quella del servizio ai pazienti. Il Comune non può farlo direttamente, ma può farsi portavoce della richiesta”.

Per Lega Modena, Barbara Moretti ha invitato “a non cedere alla tentazione di strumentalizzare il dibattito che dovrebbe essere un confronto e non uno scontro dettato da una parola sbagliata”. Anche la consigliera ha ribadito che “i sanitari sono al limite, abbandonati dal sistema in una condizione di lavoro sempre più stressante e penalizzante. Chiediamo alla Regione di affrontare i problemi concreti nel contesto dei quali nascono gli atti contro i sanitari, come il contingentamento dei tempi di visita o la burocratizzazione eccessiva, che peggiorano l’atto medico e non rispondono ai bisogni dei pazienti”. Alberto Bosi ha ringraziato i medici “per il grande lavoro svolto, soprattutto negli anni difficili della pandemia. È evidente – ha aggiunto – che se ci sono dei disservizi ai cittadini, la responsabilità è dei tagli alla sanità fatti negli anni passati da Governo e Regioni ai quali, quindi, chiediamo di investire maggiori risorse economiche perché questo settore è fondamentale per il bene delle persone e della nostra comunità. ”

Enrica Manenti (M5s) ha rilevato che la situazione di un sistema sanitario in affanno “richiede un esame dei problemi concreti: organici insufficienti, turni troppo impegnativi, attese troppo lunghe e sistema non soddisfacente per i pazienti. Speriamo che il Pnrr, oltre a investire nelle strutture, investa significativamente sul personale”. La consigliera ha messo l’accento anche sul fatto che la maggior parte delle aggressioni è contro le donne, “e questo è un problema sul quale anche il Comune potrebbe fare qualcosa. In generale, l’amministrazione potrebbe fare su questo tema qualcosa in più di quello a cui è tenuta”.

Per il Pd, Vincenza Carriero ha affermato che “il compito della politica è trovare una soluzione a un problema di sicurezza che esiste da anni e che si è aggravato. Una modalità potrebbe essere lavorare sulla formazione degli operatori in modo che possano acquisire le capacità necessarie per gestire i pazienti agitati e riportarli in una situazione di quiete”.

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