04/07/2022

SAN PAOLO, DIPINTI E SCULTURE NELLA MOSTRA “FIGLIE DEL FUOCO”

Mercoledì 6 luglio, alle 19.30, nel complesso di via Selmi, inaugura l’esposizione delle tre artiste modenesi Enrica Berselli, Alice Padovani, Federica Poletti

Le artiste modenesi Enrica Berselli, Alice Padovani e Federica Poletti sono le protagoniste della mostra “Figlie del fuoco” che inaugura mercoledì 6 luglio, alle 19.30, nella ex chiesa e nella sala delle monache del complesso di San Paolo (in via Selmi 63) e che si potrà visitare fino al 18 settembre.

Curata da Barbara Codogno e promossa dall’associazione Amigdala con il sostegno del Comune di Modena, l’esposizione sarà inaugurata alla presenza delle artiste e della curatrice insieme all’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi che sottolinea come il complesso di San Paolo “sempre più luogo di elezione per le mostre e le arti visive”, ospiti un’esposizione, insieme personale e collettiva, “di tre artiste figlie del nostro territorio. Una mostra che si inserisce nel percorso di attenzione al contemporaneo, che ha trovato in San Paolo un ulteriore spazio in città e che ci accompagnerà fino al Festival Filosofia, legandosi di fatto anche alla programmazione del Festival stesso, in una contaminazione di linguaggi culturali”.

Il percorso espositivo propone una teoria di sculture in cera di Enrica Berselli che ricostruiscono il corpo a partire dalle sue reliquie; tre grandi opere a tecnica mista su carta di Alice Padovani, i cui fondali scuri sono solcati da segni brulicanti, e i dipinti di Federica Poletti, in cui il non detto affiora nonostante il suo mascheramento.

In mostra anche un’opera corale, intitolata appunto “Figlie del fuoco”, realizzata dalle tre artiste come omaggio alle silhouette femminili dell’artista cubana Ana Mendieta. L’installazione consiste nelle sagome delle tre artiste tracciate con il carbone, in linea con le rispettive ricerche, e da alcuni ulteriori lavori posti all’interno delle silhouette come braci residuali.

Come scrive Barbara Codogno, “il fil noir del progetto è una narrazione che si innesca dal sogno e agisce nell’inconscio. Una mostra labirintica che racconta di corpi ribelli, vivi anche se sepolti, velati ma anche rivelati, che patiscono menomazioni salvifiche. Una mostra che indaga i territori della bellezza disinnescando le convenzionali strutture estetiche, sovvertendone impietosamente tutti i criteri”.

Mercoledì 6 luglio, in occasione dell’inaugurazione, la mostra sarà aperta fino alle 22. Da venerdì 8 e fino al 31 luglio, sarà aperta il mercoledì e venerdì dalle 17 alle 20; il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20. In agosto si potrà visitare su appuntamento (338 6158709; 327 7320824) e riaprirà in settembre nei consueti orari.

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