03/10/2023

FVI / 2 – DALLE PALESTRE DI AUTONOMIA AL COHOUSING

Assessora Pinelli: “In Fondazione Vita Indipendente istituzioni e terzo settore insieme per un welfare sostenibile in grado di migliorare la qualità della vita di persone disabili”

Dalle Palestre di autonomia all’abitazione che ha consentito a tre ragazze con sindrome di Down di coronare il loro sogno di autonomia andando a vivere insieme, fino alla prossima realizzazione di un’ulteriore soluzione abitativa di cui potranno beneficiare altre persone con disabilità.

Sono i progetti in cui è attualmente impegnata Fondazione Vita Indipendente, nata nel 2008 da diverse associazioni locali che si occupano di disabilità - Aisla, Anfass, Aut Aut, Insieme a Noi e Uildm, insieme a Asp Charitas e Comune di Modena - per garantire alle persone con disabilità e alle loro famiglie un percorso di sviluppo in grado di accompagnarle verso l’autonomia.

Dopo l’esperienza compiuta con la Palestra di autonomia, esemplare è appunto la storia di Simona, Francesca e Francy il cui sogno era di disporre di una casa in cui andare ad abitare insieme. Il Comune di Modena ha messo a disposizione l’appartamento ristrutturato da Acer grazie ai fondi del “Dopo di noi” e continua a cofinanziare il progetto insieme a Fondazione di Modena, mentre una qualificata equipe di psicologi ed esperti ha accompagnato le ragazze nel percorso di autonomia in cui sono state sostenute dai genitori. Le ragazze stanno ora proseguendo il loro cammino di autonomia, sviluppo personale e autodeterminazione con il progetto “21UpStreet”. Per loro è stato fatto quello che in Fondazione Vita Indipendente chiamano un “vestito su misura”, ma si tratta anche un’importante esperienza che presenta alcuni elementi di replicabilità sul fronte metodologico e che, opportunamente riadattata potrà essere esportata.

Fondazione Vita Indipendente intende, infatti, essere un laboratorio di idee e progetti innovativi per persone con disabilità che intendono sperimentare concrete modalità abitative di vita indipendente ed è ora impegnata, grazie a risorse del Pnrr, insieme a Comune di Modena, Csv, Intandem e Onyva, su un’ulteriore iniziativa: la realizzazione di altri due appartamenti che potranno ospitare complessivamente 12 ospiti. Parallelamente la Fondazione è impegnata a studiare nuove modalità per reperire alloggi anche da privati, con particolare riferimento alle famiglie di disabili interessate a un progetto di vita indipendente del loro congiunto attraverso l’avvio di esperienze di cohousing.

“L’obiettivo di questi progetti pilota - afferma l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Modena Roberta Pinelli - è appunto la replicabilità e la diffusione di queste iniziative in un contesto dove il numero di persone con disabilità, cognitive o motorie, già molto elevato, è destinato ad aumentare per l’allungamento dell’aspettativa di vita. Si tratta quindi di azioni di cui, in futuro, potrebbe beneficiare anche una parte di popolazione anziana. Da una parte – continua Pinelli – puntiamo a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e a salvaguardare il più possibile la loro autonomia; dall’altra a fare rete tra tutte le componenti della società civile - istituzioni, Terzo settore, famiglie e privati - per garantire il supporto necessario affinché questi progetti di welfare innovativo siano sostenibili”.

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