24/11/2023

FONDI EUROPEI / 2 – ECCO LA GUIDA PER LAVORARE CON L’UE

In una pubblicazione i consigli e i suggerimenti per costituire un Ufficio Europa in un ente locale: un vademecum frutto dell’esperienza sviluppa a Modena

A che cosa serve un Ufficio Europa in un Comune e quali competenze deve avere al suo interno? Quali relazioni deve stabilire con i diversi settori della propria amministrazione? Che formazione devono avere gli operatori?

Sono solo alcune delle domande alle quali cerca di rispondere la pubblicazione “L’Europa degli enti locali, Spunti di riflessione per lavorare bene con l’Unione europea” realizzata dall’Ufficio Progetti europei, relazioni internazionali e coordinamento progetti complessi del Comune di Modena, collocato nell’ambito della Direzione generale, sulla base dell’esperienza sviluppata fin dalla metà degli anni Novanta.

Già da tempo la struttura modenese offre consulenza e assistenza tecnica alle città, alle Province, alle Unioni o ai piccoli Comuni che vogliono dotarsi di una struttura di questo tipo (sono ormai 54, un po’ in tutta Italia, gli enti locali che se ne sono avvalsi) e ora è stato stilato un vero e proprio vademecum che affronta il tema dei modelli organizzativi e di governance da adottare per operare con i fondi europei, e più in generale in materia di politiche europee.

“Si parte, infatti, chiedendo come si fa a organizzare e mantenere nel tempo un buon Ufficio Europa – spiegano gli autori - e si finisce per riflettere sulle competenze da acquisire per intercettare in maniera efficace le risorse dell’Ue, su come è possibile gestire la grande mole di lavoro che i fondi europei richiedono e su come riuscire a far lavorare bene l’Ufficio Europa con il resto dell’amministrazione. Sono spunti di riflessione – aggiungono - frutto dell’esperienza e del confronto serrato sviluppato negli anni con altre pubbliche amministrazioni di tutto il territorio nazionale. Soluzioni e approcci sono diversi, ma l’obiettivo comune è quello di trovare gli strumenti più efficaci per lavorare bene nella propria realtà con l’Unione europea”.

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