09/11/2023

MODENA ZEROSEI / 2 - NEI NIDI ORGANIZZAZIONE E PERSONALE DA 9

Assegnati punteggi molti alti a tutti gli ambiti: dagli aspetti educativi alla struttura. La novità: per la prima volta i genitori danno un giudizio anche alla partecipazione

Oltre un terzo degli oltre 400 genitori che ha risposto alla nuova indagine di gradimento “La qualità dei servizi dei nidi d’infanzia nella città di Modena” ha bambini iscritti ai nidi comunali, il 17% a quelli gestiti dalla Fondazione Cresci@mo e più del 37 % ha figli frequentanti strutture convenzionate, ma c’è anche un 14 % che non conosce il sistema di gestione della struttura frequentata. Ad accomunarli è, infatti, che non ci sono sostanziali differenze negli alti giudizi di gradimento che assegnano alle strutture frequentate dai figli, tutte appartenenti al sistema integrato rivolto alal fascia 0/3 anni, a cui le famiglie accedono tramite bando comunale.

Su una scala di valori che va dall’1 al 10 il giudizio complessivo medio assegnato dai genitori alle strutture frequentate dai loro bambini è 8,7.

Se si guarda alla struttura (locali interni, arredi e attrezzature, igiene, spazi esterni) la media dei voti assegnati è alta in tutte le categorie, con valori sempre superiori a 8 con l’unica eccezione del 7,9 ottenuto dalla numerosità della sezione. Gli aspetti giudicati migliori sono l’igiene e la pulizia della struttura e gli spazi e i locali interni al nido. Andando a comparare i valori medi ottenuti con quelli della precedente indagine svolta nel 2017, i risultati sono rimasti generalmente invariati. La categoria che ha registrato uno scarto maggiore è quella relativa agli arredi e alle attrezzature del nido, con un incremento di 3 decimi rispetto al 2017.

Aspetti educativi e personale del nido sono le aree considerate in assoluto dagli intervistati tra i fattori più importanti e i giudizi medi assegnati risultano molto alti, sfiorando in entrambi casi una valutazione media che tende al 9. Se gli aspetti educativi sono considerati tra i fattori più importanti, la professionalità del personale è considerata in assoluto il fattore più importante tra quelli che contraddistinguono un buon servizio. E a questo fattore gli intervistati danno giudizi medi molto alti e una la valutazione complessiva pari a 8,8. La voce che raccoglie maggiore successo è la disponibilità al dialogo con i genitori da parte degli educatori (8,9) seguita a ruota dalla competenza e preparazione degli stessi e dall’attenzione nei confronti dei bambini (8,8).

Sull’organizzazione del nido d’infanzia, pur ritenuta dagli intervistati un aspetto di valutazione significativo, i giudizi medi si abbassano un po’, soprattutto in relazione al costo della retta, anche se il voto assegnato rispetto al 2017 migliora passando dal 6,8 di allora all’attuale 7,3. Gli intervistati si sono detti soddisfatti degli orari di ingresso e di uscita dal nido e del menù offerto, mentre, pur nel contesto di distribuzioni ampiamente positive, pareri meno favorevoli pesano per quanto riguarda il calendario di apertura e chiusura del nido nel corso dell’anno e la flessibilità d’orario per portare e riprendere il bambino. Il grado di soddisfazione complessivo dei genitori rispetto all’organizzazione ha ottenuto in ogni caso un valore medio alto pari a 8,4.

Giudizi molto simili e superiori all’8 sono stati assegnati anche aall’area dei diversi tipi di comunicazione: dalle informazioni ricevute all’atto di iscrizione a quelle sul progetto pedagogico fino alle informazioni ottenute quotidianamente in merito alle attività svolte e ai comportamenti del bambino. 

Infine, è stata introdotta una nuova area d’indagine relativa alla partecipazione dei genitori alle attività offerte dal nido: un aspetto del servizio che non era stato analizzato gli scorsi anni e che nel giudizio dei genitori è risultato essere considerato significativo anche se non alla stregua degli altri esaminati. Nel merito, il maggiore gradimento è raccolto dal funzionamento degli organi di rappresentanza dei genitori (8,1), mentre quello che ha raggiunto il grado di soddisfazione minore è stata l’esperienza degli spazi in autogestione (7,9) forse anche per effetto della pandemia.

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