11/12/2023

CITTADINANZA ONORARIA AD ASSANGE / 2 – IL DIBATTITO

Gli interventi in Aula prima dell’approvazione della mozione presentata dal Movimento 5 stelle

Aprendo il dibattito per il Pd, Antonio Carpentieri ha spiegato che “ciò che rappresenta Assange è chiaro e non meriterebbe certo di essere respinto, ma bisogna porre molta attenzione su chi dare la cittadinanza”. Motivando l'astensione, infatti, Carpentieri ha osservato che “il Comune di Modena ha quasi sempre conferito la cittadinanza o a modenesi o a persone che hanno portato qualcosa alla città: è questa la questione in gioco”. Massima solidarietà ad Assange, “senza se e senza ma”, ha dichiarato Fabio Poggi, che ha specificato però di non condividere “l’uso” della cittadinanza onoraria, “che, fra l’altro, sarebbe di competenza del Consiglio comunale e non della Giunta”, come indicherebbe l'ordine del giorno rivolgendosi all'Amministrazione comunale. “Associandosi” alle parole di Poggi, anche Stefano Manicardi è intervenuto per chiarire il proprio voto contrario alla mozione. Pure Federica Di Padova ha dichiarato di “non riconoscersi” nell’ordine del giorno: “Vero che diversi Comuni hanno deciso di conferire la cittadinanza, ma tanti altri no, come Milano”. La consigliera ha quindi precisato che “ciò non vuol dire non rispettare i diritti di Assange: la sua vicenda, semmai, ha a che fare con il complessissimo rapporto tra libertà personale, libertà di stampa e sicurezza nazionale”. Motivando il proprio voto a favore, Francesca Fabbri ha chiarito che “a oggi non è stata formulata un’accusa formale nei confronti di Assange: sembra quindi trattarsi di un gravissimo caso giudiziario”. La consigliera ha quindi aggiunto di sostenere la mozione “perché i governi non possono sottacere informazioni utili anche ai popoli”. Pure Irene Guadagnini si è detta favorevole al documento “che chiama in campo sensibilità diverse”.

Motivando il proprio voto a favore, Marco Cugusi (Sinistra per Modena) ha evidenziato che “Assange è entrato nel mirino degli Usa dopo averne denunciato i crimini di guerra: è importante quindi tutelare la libertà di informazione e la sua funzione, perché gli eserciti sono tenuti a rispettare i trattati internazionali e i diritti umani anche quando ci sono le guerre”.

Per Paola Aime (Europa Verde-Verdi) “una situazione come quella di Assange richiederebbe un voto favorevole di tutto il Consiglio comunale, perché qui, in gioco, è la libertà di espressione e la libertà di vivere in un mondo giusto”.

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha aggiunto che “il messaggio principale della mozione riguarda la tenuta della democrazia e il suo futuro”. Il consigliere, in particolare, ha puntualizzato che i Comuni a favore della cittadinanza “hanno scelto di ispirarsi ai principi della nostra Costituzione che tutela il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero”. Per Enrica Manenti la vicenda di Assange rivela un legame con l’Italia e quindi con Modena: “Nel nostro Paese, infatti, ci sono aspetti molto critici per la libertà di stampa e per l’esercizio della professione giornalistica: l’onorificenza, dunque, può gettare luce su questi aspetti, oltre a tutelare ulteriormente lo stesso Assange”. Parlando di “missione per la verità di Assange”, Barbara Moretti ha argomentato che “quando si discute di democrazia e libertà, Modena non può restare indifferente”. La consigliera ha quindi invitato l’Assemblea a riconoscersi nella proposta, “già condivisa in altre città”.

“Siamo contrari alla proposta non per una critica alla persona di Assange, ma perché non ha alcun legame con la città e, soprattutto, perché ha reso pubblici documenti coperti da segreto di Stato, agendo nell’illegalità”. Ad affermarlo è Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che, ricordando il voto contrario del Parlamento italiano all’asilo politico di Assange, ha parlato di situazione “divisiva”: “Quando si dà una cittadinanza onoraria dobbiamo essere davvero tutti d’accordo”.

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