31/03/2023

BILANCIO / 4 – LE OPPOSIZIONI: “MANOVRA SENZA PROSPETTIVE”

Gli interventi dei consiglieri dei gruppi di minoranze nel dibattito in Aula

Aprendo il dibattito per le opposizioni, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha parlato di un bilancio che presenta una “visione distaccata dalla realtà”. In particolare, la consigliera, evidenziando un incremento complessivo delle entrate per l’Ente, ha affermato che “sarebbe doveroso ridurre le aliquote dell’addizionale all’Irpef riportandole a quelle in vigore prima del 2020: questa riduzione porterebbe infatti ristoro ai cittadini modenesi”. A questo proposito, Rossini ha anche invitato l’Amministrazione a “rivedere” le tariffe Tari: “Anche questo sarebbe opportuno, considerati i numerosi disservizi legati al nuovo sistema di raccolta differenziata. Sottolineando “le importanti misure adottate dal Governo”, Rossini ha poi puntualizzato che “a queste devono affiancarsi anche contributi da parte di quegli enti locali, come il nostro, che dispongono di risorse per intervenire”.

“Avremmo voluto che in quest’ultimo bilancio di consiliatura ci fosse qualcosa di più per la Modena del futuro”. Ad affermarlo è Barbara Moretti di Lega Modena che ha parlato di scelte poco coraggiose dell’Amministrazione: “È un bilancio che non investe sulle famiglie, non promuove la natalità e neanche un’azione di cura per gli anziani”. La consigliera ha quindi manifestato il proprio rammarico per la “mancata scelta di non ridurre la pressione fiscale nonostante la presenza di un margine adeguato”. Ricordando “la bocciatura del documento da parte del Consiglio del Quartiere 1”, Giovanni Bertoldi ha definito “deludente” il Bilancio, soprattutto perché “si continua a chiedere uno sforzo ai cittadini senza che se ne vedano i risultati: meglio, allora, abbassare il carico fiscale”. Il capogruppo ha spiegato che “l’anno scorso il Comune ha speso oltre 600 milioni di euro, con tanti elementi di spesa corrente ma pochi investimenti. Nonostante questo, rimangono diverse criticità”. Ha quindi fatto alcuni esempi: “Sul fronte ambientale la nuova raccolta dei rifiuti funziona male, mentre non si registrano politiche a favore delle famiglie. Inoltre, la Polizia locale non contribuisce alla sicurezza dei cittadini, limitandosi alle violazioni al Codice della strada visto l’obiettivo del Comune di fare cassa”.

Dopo aver sottolineato come il Bilancio comunale sia maturato in “un contesto di austerità perseguito dal Governo”, Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha sottolineato che nel documento “troviamo investimenti presenti già nelle precedenti manovre finanziarie: vengono riproposti attestando le difficoltà dell’Amministrazione nel recuperare risorse e spenderle”. Il M5s ha suggerito, quindi, cinque temi da sviluppare. “Un necessario intervento sulla rete idrica, vista la dispersione preoccupante di acqua; la necessità di spazi di aggregazione giovanile in periferia nell’ottica della città di prossimità; la creazione di un bosco urbano spostando risorse dal parcheggio in zona Musicisti che si prevede di realizzare; la maggiore dotazione per le attrezzature nelle Cra; nuovi investimenti per sostenere la ciclabilità”.

Beatrice De Maio (Modena Sociale) ha condiviso il proprio “parere negativo” per un bilancio che “nonostante l’enorme avanzo non riduce la pressione delle imposte: il Comune, quindi, incassa ma non redistribuisce”. La consigliera ha poi manifestato la propria perplessità per le scelte compiute dall’Amministrazione a proposito delle politiche sociali: “Diritto alla casa, sostegno alle disabilità e all’istruzione, sono tutti campi in cui assistiamo a una riduzione degli investimenti”. De Maio ha quindi parlato di “scelta da bocciare poiché non in grado di accogliere le sfide sociali della Modena del futuro”.

Per Alberto Bosi (Alternativa Popolare) “questo bilancio manca di progettualità e visione”. In particolare, il consigliere ha parlato di “poco coraggio” per non aver ridotto la tassazione locale a imprese e famiglie. Bosi ha voluto manifestare quindi perplessità per un “mancato ascolto delle opposizioni e degli imprenditori che avevano chiesto riduzioni delle imposte, anche per scongiurare nuove chiusure delle aziende”. Maggiore sicurezza, superamento dell’“inverno demografico” ma anche stop all’incenerimento dei rifiuti provenienti da fuori provincia, sono i campi in cui il consigliere avrebbe osato di più: “Ma la giunta ha preferito non cambiare nulla, mantenendo lo status quo”.

Per Antonio Baldini (Gruppo Indipendente per Modena) occorre una “visione storica” per valutare il bilancio: “I dati propagandati dall’Amministrazione vengono smentiti dall’incremento Irpef avvenuto nel 2020 e dall’entrate di imposta in costante aumento”. Il consigliere ha quindi rilevato che nonostante l’avanzo di risorse, l’Amministrazione ha compiuto la “scelta politica” di non servirsene per sostenere i cittadini modenesi, “preferendo contare solo sui sussidi provenienti dallo Stato”.

Secondo Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) il bilancio “non inserisce la marcia in più ma il freno tirato”: “Siamo in presenza di una manovra che resta nell’ordinaria amministrazione, senza progettualità, senza carica innovativa”. In particolare, il consigliere ha parlato di “città senza iniziativa privata e sempre meno attrattiva per giovani, famiglie di nuove generazioni e lavoratori”. A questo proposito, il consigliere ha rilevato la necessità di compiere scelte più coraggiose a sostegno, per esempio, di quegli operatori di Polizia e personale Seta in difficoltà nella ricerca di alloggi. Giacobazzi ha poi affermato che è una “scelta senza logica” quella di non “sfruttare” il disavanzo per la riduzione delle tasse.

 

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