24/03/2023

EX PRO LATTE / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri sull’ordine del giorno che riguarda la rigenerazione dell’area

Sono intervenuti diversi consiglieri sull’ordine del giorno “Rigenerazione dell’area industriale dismessa “ex Pro latte”, presentato dal Partito democratico e approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 23 marzo.

Per Fratelli d’Italia, Elisa Rossini ha voluto specificare il senso dell’emendamento proposto e poi ritirato: “La nostra proposta voleva garantire un concreto coinvolgimento dei cittadini del rione Sacca, sempre molto attivi nelle forme di partecipazione”. La consigliera ne ha poi motivato il ritiro puntualizzando di volere “evitare la sovrapposizione con l’annunciata istruttoria pubblica”.

Barbara Moretti (Lega Modena) si è detta favorevole a quei piani industriali e di sviluppo, come quello della Cpc, “che rispondono a iniziative di riqualificazione”. La consigliera, tuttavia, ha affermato che “la mozione è strumentale”. Il riferimento è alla proposta, contenuta nell'ipotesi di accordo, di spostamento nell'area, sul versante di via Finzi, dell'attuale centro religioso islamico di via Delle Suore: “Sono state fatte delle scelte senza confrontarsi con i cittadini e senza calcolare l’impatto ambientale e urbanistico di questa soluzione”. Per Giovanni Bertoldi l’annunciata istruttoria pubblica consente di “lasciare la parola ai cittadini e agli esperti” e sancisce il “superamento” di questa mozione. Il capogruppo ha affermato comunque di essere a favore del rafforzamento del polo produttivo Cpc, “ma occorre utilizzare l’ex Pro Latte in modo diverso: deve essere garantito un polmone verde a tutta l’area”.

Per Alberto Bignardi (Pd) la mozione propone azioni precise: “Il focus è rigenerare e ridefinire l’assetto della zona, creando nuovi alloggi e nuovo verde”. Il consigliere ha poi puntualizzato che lo spostamento della moschea è dovuto alle condizioni “oggettivamente pericolose” della sua attuale ubicazione (“come il rischio investimenti delle persone a causa dell’alta velocità”). Secondo Diego Lenzini “obiettivo dell’ordine del giorno è dare un indirizzo a un processo di rigenerazione che deve tenere conto di molti aspetti delicati”. Il consigliere ha parlato quindi di “un percorso per definire un accordo con un privato nell’ambito di un mandato chiaro del Consiglio”. Lenzini ha poi puntualizzato che è fondamentale coinvolgere i cittadini, come è stato fatto e si continuerà a fare, ma nell'ambito "di un perimetro definito di competenze: a un certo punto la politica deve infatti fare sintesi e prendere la decisione”.

“A oggi non abbiamo ancora un’idea chiara e ben definita di come si intende sviluppare questo progetto”. Ad affermarlo è Walter Stella (Sinistra per Modena) che ha voluto motivare l’astensione del gruppo: “Più volte abbiamo ribadito che il delicato processo di rigenerazione dell’area nord della città debba prevedere la massima condivisione con i cittadini: occorre avviare, quindi, un concreto percorso di partecipazione”.

Per Giovanni Silingardi (M5s) è necessario restare sul focus della mozione “che non riguarda né la moschea né l’espansione del polo Cpc, ma interessa l’area dell’ex Pro Latte”. La nostra posizione è chiara: “La soluzione è renderla tutta verde”. Il consigliere ha infatti specificato che uno degli aspetti del nuovo Piano urbanistico generale (Pug) è quello dei rioni: “La loro esistenza ha senso se si esaminano i loro bisogni e, solo dopo questo esame, si progetta quello che manca e serve”. Silingardi ha quindi affermato che “una delle principali necessità del rione Sacca è quella di avere verde: bisogna dunque operare in questa direzione”.

Nel dibattito è intervenuta anche l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli: “L’accordo di programma che riguarda l’area della Pro Latte – ha spiegato – permetterà di passare da un’ipotesi di trasformazione completamente residenziale, come sarebbe previsto attualmente, a un percorso diverso in cui l’area viene ‘messa in gioco’ nell’ottica di una maggiore integrazione con la comunità e il territorio, ricavandone un'ampia area verde e strutture di servizio. Fermo restando che nel progetto che ci verrà presentato dovranno essere rispettate tutte le condizioni di sostenibilità, a partire da quelle ambientali”.

 

 

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