28/03/2023

INIZIATIVE DEL CENTENARIO: DON MILANI, MISSIONE (IM)POSSIBILE

Giovedì 30 marzo incontro con Vanessa Roghi, autrice di “La lettera Sovversiva”, una riflessione sul famoso testo del Priore di Barbiana. Introduce l’assessora Baracchi

Parte da una riflessione su “Lettera a una professoressa”, probabilmente lo scritto più noto del Priore di Barbiana, l’incontro dedicato alla scuola dal titolo “Don Milani, missione (im)possibile” in programma giovedì 30 marzo, alle 17, al Centro educativo Memo di viale Barozzi 172, Modena.

L’appuntamento rientra nelle iniziative sulla scuola organizzate dal Settore Servizi educativi del Comune, in collaborazione con l'Associazione Don Milani di Modena, per celebrare i 100 anni dalla nascita del priore di Barbiana. In città sono infatti già partite le celebrazioni per il centenario promosse dall’associazione Don Milani di Modena con l’adesione di enti e associazioni, tra cui il Comune attraverso il tavolo per la storia e la memoria del Novecento.

Dopo gli incontri che hanno visto lo scrittore Eraldo Affinati, fondatore insieme alla moglie della scuola di italiano gratuita Penny Wirton, dialogare con la cittadinanza e con gli studenti, giovedì 30 sarà la volta di Vanessa Roghi, storica e autrice di “La lettera Sovversiva. Da don Milani a De Mauro, il potere delle parole” (Edizioni Laterza).

Vanessa Roghi ripercorre la storia di “Lettera a una professoressa” e della battaglia per la trasformazione della cultura “da strumento di oppressione a elemento indispensabile per l’evoluzione democratica e civile del Paese: una battaglia portata avanti con tenacia e caparbietà da don Milani e dai tanti che incontrò sulla sua strada, primi fra tutti Tullio De Mauro, Mario Lodi e Alex Langer”, afferma Roghi.

Scritto nel 1967 da don Milani e dagli alunni della scuola di Barbiana, una canonica del Mugello a pochi chilometri da Firenze, “Lettera a una professoressa” viene subito accolto “dai linguisti come un manuale di pedagogia democratica, dai professori come un prontuario per una scuola alternativa, dagli studenti come il libretto rosso per la rivoluzione. È visto, ancora oggi, come anello centrale se non vero e proprio punto di partenza di ogni riflessione sulla necessità di riformare la scuola, ma anche come inizio della crisi della scuola. Ma com’è stato possibile – si chiede Vanessa Roghi - che l’esperimento pedagogico di una scuoletta di montagna e la pubblicazione di poche pagine siano diventati la scintilla di una rivoluzione? Perché ancora oggi questa Lettera mobilita il ricordo, innesca passioni, divide e fa litigare? Perché si è fissato nella memoria collettiva come un punto di passaggio epocale non solo quando si parla di scuola ma anche di giovani, generazioni, movimenti?”.

Ad introdurre l’incontro sarà l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi che sottolinea: “Il bisogno di non lasciare indietro nessuno, l’obiettivo di costruire la scuola dell'I care e di portare tutti e tutte a percorrere la propria strada verso il successo formativo, è quanto mai attuale. Don Milani voleva una scuola aperta ed inclusiva ed è la scuola in cui ancora oggi crediamo”.

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