08/06/2023

SINDACO: “SANITÀ PUBBLICA DA DIFENDERE E POTENZIARE”

Muzzarelli risponde all’interrogazione di Trianni (Sinistra per Modena) su costi e personale: “Deve essere priorità della politica nazionale e regionale”

La sanità pubblica deve essere difesa, potenziata e innovata, “deve essere in cima alle priorità della politica nazionale e regionale”. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli lo ha affermato in Consiglio comunale rispondendo a un’interrogazione di Sinistra per Modena, illustrata da Federico Trianni, sulle carenze di organico, sui conti e sulla tenuta dei servizi del distretto socio-sanitario e ricordando che il sistema sanitario nazionale compie 45 anni: “Sarebbe inaccettabile ora un subdolo ritorno alle mutue”.

Sui conti Muzzarelli ha fatto riferimento alla recente approvazione dei bilanci consuntivi delle due Aziende sanitarie con un disavanzo di 9,9 milioni per Asl (rispetto alle previsioni di 77 milioni) e di 4,8 milioni per Aou, il Policlinico (rispetto ai 42,4 previsti) e all’impegno della Regione per la copertura dei costi di gestione, mentre rispetto al personale ha presentato i confronti, mediamente in aumento del 15 per cento, tra la dotazione di fine 2019 e quella attuale.

Ma il sindaco ha anche ricordato l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Conferenza territoriale socio-sanitaria mercoledì 7 giugno e gli impegni assunti in quella sede dall’assessore regionale Raffaele Donini. E riprendendo la

dichiarazione già rilasciata come presidente della Ctss ha ribadito che “ora bisogna rafforzare i servizi per recuperare le liste d’attesa dentro uno sforzo più ampio: rafforzare la relazione con i cittadini e capire cosa significhi il contenimento dei costi necessario in ragione della riduzione dei finanziamenti nazionali alla sanità”. E ha espresso una forte preoccupazione “per la tenuta del bilancio 2023 e quello degli anni seguenti nonché per la capacità del sistema di fornire risposte adeguate ai bisogni di cura della popolazione provinciale. Dobbiamo ribadire con fermezza che il sistema sanitario deve essere pubblico, a garanzia dei principi di equità e universalità, scongiurando il rischio di un ritorno a modelli di assistenza mutualistici fortemente discriminatori”.

Entrando nel dettaglio delle questioni di personale, il sindaco ha spiegato come la somma di medici veterinari, dirigenti sanitari, personale infermieristico (ostetrico, prevenzione, riabilitazione, tecnici e oss) aumenta rispetto a fine 2019 da 943 a 1.088, con un calo solo tra gli autisti (sei unità). Nei Dipartimenti di produzione e sull’Emergenza territoriale l’incremento è del 17 per cento e l’Azienda sanitaria ha comunicato che gli investimenti “hanno permesso di incrementare e in prospettiva di mantenere funzionale la rete di offerta di servizi, soprattutto l'assistenza sul territorio”.

Muzzarelli ha fatto riferimento in particolare alle Case della comunità e alla Centrale operativa territoriale e alla Centrale di telemedicina che garantisce un’attività su 12 ore su sette giorni a settimana. Lo sviluppo dell’assistenza territoriale è reso possibile da funzioni nuove come l’infermieristica di comunità e il consolidamento dell’assistenza domiciliare. Potenziati anche i servizi di salute mentale e per i disturbi cognitivi.

“L'implementazione di modelli di medicina di iniziativa (proattiva) – ha spiegato il sindaco - potranno consentire la razionalizzazione e l'efficientamento del sistema di offerta, con riduzione degli accertamenti che potranno essere ricondotti alle prestazioni più efficaci e strettamente necessarie sia in termini di tipologia, sia di tempi e frequenza di esecuzione”. Tra i dati citati da Muzzarelli anche quello riferito ai teleconsulti, con lo “specialista on call” che ha visto il progressivo coinvolgimento di oltre 15 discipline ed è in progressiva crescita: ha già superato i 6.500 consulti a distanza.

Dopo aver sottolineato l’ottica di sistema provinciale per l’assistenza primaria e l’utilizzo di sale operatorie, posti letto, diagnostiche strumentali, il sindaco ha ricordato “lo sforzo volto a condividere la programmazione dell'offerta, a calibrare l'impiego delle risorse e a condividere le modalità di lavoro su percorsi assistenziali specifici, che vedono la collaborazione delle diverse figure professionali del sistema” con l’individuazione di 13 ambiti: dalla oncoematologica alle cure palliative adulti e pediatriche, dall’area materno infantile all’emergenza urgenza, fino alla Neuro Psichiatria infantile, all’area riabilitativa, alle epatopatie croniche, alle terapia del dolore, a cardiologia e chirurgia vascolare, al trattamento delle patologie tempo dipendenti, a diabetologia e nefrologia, con anche otto ambiti su tematiche organizzative come laboratori, politiche del farmaco, cartella clinica informatizzata provinciale, contrasto alla violenza di genere e al maltrattamento e abuso sui bambini, piattaforme tecnologie biomediche e cabina di regia provinciale sulla specialistica e sulle piattaforme chirurgiche.

“Su questi temi – ha spiega Muzzarelli - i diversi professionisti, clinici ed esperti di organizzazione, afferenti alle strutture pubbliche e del privato, saranno chiamati a definire le modalità più efficaci ed efficienti di interazione avendo a riferimento la sostenibilità del sistema e la qualità dell'offerta assistenziale”.

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