01/03/2024

ATTACCO HACKER ALLA SANITÀ / 2 – “POTENZIARE LA CULTURA DIGITALE”

Gli interventi dei consiglieri in aula dopo la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione presentata da Alberto Bignardi del Pd

L’interrogazione sull’attacco hacker subito dall’Azienda modenese lo scorso dicembre, presentata da Alberto Bignardi del Pd, alla quale ha risposto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, è stata trasformata in interpellanza.

Aprendo il dibattito, Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha parlato della centralità di abbinare prevenzione e risorse. In particolare, il consigliere si è soffermato su un recente disegno di legge sulla cyber security, indirizzato a comuni come Modena, sopra i 100 mila abitanti, che “aumenta sì gli strumenti repressivi e istituisce un ufficio di sicurezza informatica dotato di referente, ma con clausola di invarianza finanziaria, cioè a costo zero: in questo modo risulta complicato affrontare il problema”.

“Abbiamo verificato come ente partecipante a Lepida che cosa è successo?” ha chiesto Elisa Rossini (Fratelli d’Italia), riferendosi al recente rinnovo della convenzione-quadro per il controllo da parte dei soci della società che realizza e gestisce la rete regionale a banda larga e anche il Data Center di Modena. La consigliera ha infatti espresso dubbi sull’effettiva “terzietà” degli enti partecipanti, necessaria al controllo della società.

Per il Pd, Ilaria Franchini ha affermato che occorre lavorare, “al livello diffuso”, sul potenziamento della cultura digitale, “che permette l’utilizzo di strumenti adeguati a rispondere alle vulnerabilità informatiche”. La consigliera ha quindi auspicato che il percorso intrapreso in questi anni dall’amministrazione comunale (“a partire dai bambini”) possa proseguire, “sostenuto anche da documenti europei come l’Ai act, sull’intelligenza artificiale, per uniformare le regole nei vari Paesi”. Anche Alberto Bignardi ha aggiunto che “la cultura digitale è un elemento chiave”. Nella sua replica, infatti, il consigliere ha specificato che “se il fattore umano riesce a essere formato si ottiene un salto di qualità, con comportamenti adeguati ad affrontare attacchi informatici: si tratta non solo di saper usare il computer, ma di saperlo utilizzare bene”.

In replica, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha sostenuto che la rapida evoluzione tecnologica, soprattutto sul fronte dell’intelligenza artificiale, chiede alle amministrazioni di “stare costantemente in una dimensione di sfida innovativa”. Precisato che “la sicurezza informatica non è delegata a Lepida”, il sindaco ha ricordato che, “al netto dell’invarianza finanziaria”, il Comune di Modena ha già due referenti operativi che gestiscono la sicurezza informatica dell’ente e che al suo sviluppo concorre pure la Cyber Academy di Unimore, anche con attività di informazione e formazione per dipendenti e cittadini.

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