26/03/2024

TERRAMARA / 4 – IL PARCO ARCHEOLOGICO NELLA RETE EUROPEA

Da sempre in dialogo con le realtà di altri paesi, il Parco fa parte della rete Exarc e partecipa a progetti sostenuti dall’Unione

Nei secoli centrali del secondo millennio a.C. nel Mediterraneo Orientale si erano già da tempo formate civiltà e imperi come quello Egizio o quello Hittita. In Grecia e nelle isole dell’Egeo la civiltà micenea aveva raggiunto il suo apice e gli echi di quei tempi eroici ci sono giunti attraverso le gesta raccontate da Omero nei suoi poemi. Anche se nessun cantore antico ci ha tramandato le storie degli antichi popoli europei dell’età del bronzo, i rinvenimenti archeologici ci svelano che anche nell’Europa dei villaggi esistevano società a base eroica e guerriera, capaci di raffinate produzioni artigianali. I caratteri di queste società hanno molti elementi in comune ed evidenziano una sostanziale unità culturale, forse la più antica del continente europeo. Di questo mondo le terramare, a cavallo fra Mediterraneo ed Europa centrale, rappresentano uno degli aspetti archeologici più significativi per comprendere la storia del nostro continente nel secondo millennio a.C.

Nel 1871 gli studiosi di tutta Europa, riuniti a Bologna nel Congresso internazionale di Antropologia e Archeologia preistoriche, visitano gli scavi della terramara di Montale accompagnati da Carlo Boni. Nel 1996, quando vengono riprese le indagini archeologiche a Montale, è la volta della visita degli studiosi di tutto il mondo riuniti nel XIII Congresso Internazionale di scienze preistoriche e protostoriche, accompagnati da Andrea Cardarelli.

Dopo queste premesse, la Terramara di Montale ha proseguito il dialogo con l’Europa ed è proprio il progetto di parco archeologico che mette il sito in contatto diretto con le esperienze europee. Il modello di riferimento era infatti quello degli open-air museums del centro-nord Europa, fondati sui criteri della living history con la riproposizione di strutture abitative, attività produttive e artigianali del passato.

Fin dal 2004, anno della fondazione, il Parco è membro di Exarc, una rete europea affiliata Icom (International Council of Museums) con l’obiettivo di sviluppare una sempre maggiore qualità della ricerca scientifica e della divulgazione. Attualmente presieduta da Matilda Siebrecht, riunisce 145 parchi archeologici e 287 professionisti che condividono esperienze di sperimentazione a partire dalle fonti archeologiche.

La dimensione europea caratterizza il Parco fin dalla sua progettazione attraverso la partecipazione a tre progetti supportati dall’Unione Europea. Il primo ha ottenuto nel 1998 il sostegno della Commissione Europea nell’ambito di un programma triennale di cooperazione denominato “Archaeolive” che ha messo a confronto il Parco di Montale con due esperienze affini avviate nello stesso periodo dal Pfahlbaumuseum di Unteruhldingen sul lago di Costanza e dal Naturhistorisches Museum di Vienna con il sito di Hallstatt. La collaborazione con l’Europa è proseguita con altri due progetti: liveARCH fra il 2007 e il 2009 e Open Arch fra il 2011 e il 2015.

Azioni sul documento