21/12/2000

""UN NUOVO MERCATO' E' TEMPO DI DIRE CHI CI STA""

"La giunta: "La struttura di via Canaletto va chiusa. Il Comune è pronto a mettere l'area per una nuova struttura. Ma servono soci e capitali privati" "
"Dichiarazione del Sindaco Giuliano Barbolini e del vicesindaco ed assessore agli interventi economici Ennio Cottafavi sul tema del Mercato bestiame: "Da diversi mesi la giunta e l'amministrazione comunale sono impegnate in un lavoro di valutazione e approfondimento sul tema del futuro del Mercato bestiame di via Canaletto. Parlare del Mercato bestiame significa parlare di una struttura che fa parte della storia di questa città e che è stata simbolo di una fase di straordinario sviluppo economico, fondato su un ruolo di primo piano della stessa amministrazione comunale che realizzò questa struttura di cui tutt'ora è proprietaria. Quasi ovvio dire che oggi stiamo vivendo una fase del tutto nuova, in cui diverse sono le modalità nelle relazioni economiche, sempre più globali e fondate su nuove tecnologie, e diverso è il ruolo che il Comune può giocare nel sostenere lo sviluppo locale. In questo quadro vanno analizzate le cifre che abbiamo a disposizione sull'andamento del Mercato bestiame. Sono cifre che, unitamente alle valutazioni sulle prospettive di questo tipo di strutture, non lasciano più molto margine a dubbi. Quella modenese è una struttura enorme, calibrata su quantitativi che si sono ridotti di 6 volte rispetto ai massimi ormai lontani negli anni. In sostanza il Mercato di via Canaletto è una struttura che produce una perdita significativa per le casse comunali e sulla quale non ha più senso investire per rilanciarla. Ciò a maggior ragione se si considera che proprio nell'area della fascia ferroviaria, in cui il Mercato bestiame si trova, sta nascendo un progetto urbanistico di straordinario rilievo per la città. Un progetto che costituisce, come forse fu la nascita del Mercato negli anni '50, anche una occasione di sviluppo per Modena. Su queste considerazioni abbiamo avviato già da mesi un confronto con le associazioni di categoria e con altre istituzioni, dalla Regione, alla Provincia, alla Camera di commercio. E oggi, con questo incontro, vogliamo ribadire alla città, in forma particolarmente significativa, un impegno e una disponibilità forti da parte della giunta, ma che per concretizzarsi hanno bisogno di incontrarsi con un altrettanto forte disponibilità da parte di altri soggetti pubblici e privati. Il Comune di Modena ritiene che la struttura di via Canaletto vada chiusa. Lo dicono le cifre, lo dice l'evoluzione del settore su un piano nazionale ed europeo, lo dice il fatto che il mercato bestiame non è più un volano dello sviluppo locale, lo dice infine il fatto che l'attuale struttura è obsoleta nell'impostazione e comunque non in grado di rispondere ad esigenze più flessibili e articolate. Ma a questa convinzione si affianca una precisa disponibilità a verificare la possibilità di costruire una nuova sede per il mercato bestiame. Si tratta di realizzare una struttura di dimensioni ridotte e in grado di offrire servizi differenziati e più rispondenti alle nuove esigenze (potendo ad esempio ospitare mostre-mercato). Il Comune , per favorire questa realizzazione, è pronto a fare la propria parte anche in termini estremamente rilevanti per favorire questa realizzazione, mettendo a disposizione un'area adeguata per un valore di 4-5 miliardi (senza contare l'impegno per avviare il servizio di asta telematica). Ma per fare decollare un nuovo mercato occorre una presenza da protagonisti di operatori privati e di altre istituzioni, con l'investimento di adeguate risorse finanziarie e un impegno nella successiva gestione. Questo è il senso della proposta che avanziamo a tutte le forze economiche della città ed alle istituzioni. Il Comune non si tira indietro, ma non è pensabile che simili strutture possano essere realizzate e gestite solo dall'amministrazione. Anzi, le sollecitazioni che vengono dal mondo economico stesso, e la convinzione di questa giunta vanno nella direzione di promuovere e valorizzare il protagonismo dei soggetti privati e delle loro forme di rappresentanza. Una soluzione che riteniamo utile anche per questo tipo di servizi. Il nostro auspicio è che, dopo una lunga fase di confronto e sulla base di dati da tempo a conoscenza dei soggetti interessati, sia ora possibile raccogliere delle concrete disponibilità. Il Mercato potrà sopravvivere solo se cambia radicalmente". "

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