19/01/2001

LEGGE 194, SERVE SOLO UNA PIENA E PUNTUALE APPLICAZIONE

Approivato a larga maggioranza un OdG DS prc con l'adesione di Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori)
"La legge 194, "Norme per la tutela sociale della maternità e sulla interruzione volontaria della gravidanza", così come ogni altra legge dello Stato, deve essere pienamente applicata a tutela degli interessi di ogni singolo cittadino e al riparo da ogni condizionamento economico, sociale e religioso. A sottolinearlo è il Consiglio comunale che a larga maggioranza ha approvato ieri, giovedì 18 gennaio, un ordine del giorno sottoscritto dai gruppi consiliari DS e Rifondazione comunista con l'adesione di Paolo Ballestrazzi del gruppo Modena a Colori. Contrari tutti gli altri gruppi Nel documento, illustrato in aula dal consigliere Ballestrazzi e approvato con il voto dei gruppi DS e Rifondazione comunista, del consigliere Mario Santantonio (I Democratici) oltre che dello stesso Ballestrazzi,si sottolinea che da qualche tempo anche a Modena "sono in atto manovre tendenti ad esercitare pressioni affinchè il Parlamento provveda ad una revisione della legge 194". Quella sulla interruzione volontaria della gravidanza - ha detto Ballestrazzi - è una legge profondamente laica, che rappresenta un adeguato e moderno punto di equilibrio a tutela di una procreazione responsabile e dei diritti delle donne. Anche per questo noi auspichiamo , così come è sottolineato nell'Ordine del giorno, "che gli episodi avvenuti recentemente davanti al Policlinico non abbiano significato violazioni al dettato legislativo e comportato limitazioni ai diritti dei cittadini". Intervenendo nel dibattito, Irene Cocchi (DS) ha ribadito la necessità di difendere il principio che in uno Stato laico le leggi vanno applicate. Ciò che invece deve essere oggetto di confronto è il livello di applicazione delle stesse e in modo specifico per la 194 se essa ha trovato completa attuazione operativa. Critico, invece, l'intervento di Achille Caropreso (FI) per il quale sarebbe opportuno verificare se i consultori esercitano fino in fondo la loro funzione, prevista dalla stessa legge, di camera di riflessione o se invece si limitano ad essere semplice luogo dove l'aborto viene ratificato. Marta Andreoli (PRC), dopo aver ricordato che comunque e sempre un aborto e ragione di dramma per la donna, ha condiviso l'ordine del giorno sottolineando nel contempo la necessità di promuovere ogni iniziativa tesa a favorire la piena capacità della donna di compiere scelte in piena autonomia. Intervenendo nel dibattito "a titolo personale", Mario Santantonio (I Democratici) ha sollecitato nuove azioni da parte degli Enti pubblici in stretto rapporto con il volontariato "per garantire pieno sostegno alle donne alle prese con maternità difficili per ridurre al minimo gli aborti volontari. Santantonio ha poi difeso il diritto di intervento della Chiesa sull'aborto anche se va riconosciuto - ha detto - il diritto dovere di applicare la legge che è prerogativa di uno Stato sovrano. Per Gianpaolo Verna (AN) i fini della legge 194 sono tutti falliti, "soprattutto in termini di azione preventiva". Di fatto - ha detto - ci si limita quasi esclusivamente ad una azione di certificazione dlla richiesta di interruzione di gravidanza. Cristina Cavani (DS) ha ribadito la validità della legge. "Non va modificata, ma attuata compiutamente ed applicata in ogni sua parte". Per Antonio Maienza (PPI) 2si impone la necessità di una revisione profonda della legge, senza inutili crociate, partendo dal principio che la vita è sacra fin dal suo concepimento. Anche Francesco Signorile (Forza Italia) ha ribadito la necessità di una generale revisione della legge, Revisione e non abrogazione - ha detto - anche se la sola idea di rivedere qualche meccanismo del suo funzionamento suscita incomprensibili reazioni isteriche. Leonarda Leonardi (DS) ha ribadito che la filosofia e l'azione della legge 194 non sono certo per l'interruzione volontaria della gravidanza ma innanzitutto, per la promozione e la tutela della maternità. Il diritto alla piena libertà di scelta da parte delle donne è stato ribadito anche da Valentina Neri (DS) così come Giuseppe Campana (DS) ha voluto ricordare la necessità di rispettare fino in fondo la distinzione degli ambiti, quello che è di Dio e quello che è di Cesare. Vittorio Corsini, infine, ha pesantemente stigmatizzato il contenuto dell'Ordine del giorno, di fatto contrario al principio della libera manifestazione delle idee, negando ogni diritto al dissenso nei confronti della legge e a quello, nello specifico, manifestato da Don Benzi. "

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