24/11/2001

""UNA FINANZIARIA SBAGLIATA CHE PENALIZZA I COMUNI""

"Il Sindaco Barbolini: "L'impostazione del Governo taglia risorse agli enti locali e contiene passi indietro sul piano del riconoscimento della loro autonomia" "
"Trasmettiamo una dichiarazione del sindaco Giuliano Barbolini sulla Finanziaria 2002 e sulle sue conseguenze per i comuni italiani: "Se il buongiorno si vede dal mattino, la prima Finanziaria che il governo Berlusconi si appresta a varare promette molto male per i Comuni italiani. Comuni e Province sembrano infatti destinati a pagare un conto salatissimo in termini economici e finanziari, ma anche a subire una impostazione politica penalizzante sul piano del riconoscimento della propria autonomia. Da queste premesse politiche sconcertanti, per chi tanto, come il centro destra, ha parlato e promesso in materia di federalismo, nascono conseguenze pesanti prima di tutto per i comuni come Modena e più in generale per gli enti locali come quelli dell'Emilia Romagna, che hanno i più alti tassi di autofinanziamento e, soprattutto, dove più alto è il livello di servizi offerti ai cittadini. Si tratta di considerazioni politiche condivise dall'Anci che ha chiesto al Governo di introdurre significative modifiche, ma senza trovare per ora alcuna risposta. Andando nel concreto, la Finanziaria 2002 del governo Berlusconi contiene forti limitazioni alla spesa corrente e il divieto di assunzione di personale per chi non rispetta determinati parametri, controlli per l'accesso al mercato dei capitali, condizionamenti alla contrattazione integrativa, riduzione dei trasferimenti erariali. Altre parti della proposta governativa introducono rilevanti difficoltà finanziarie e gestionali: in particolare la riduzione delle risorse del fondo sociale per l'affitto, il rinvio dell'aumento del fondo investimenti, il mancato adeguamento dei trasferimenti erariali all'inflazione, la limitazione della compartecipazione comunale all'Irpef e un insufficiente rimborso dell'Iva dei servizi esternalizzati. Il rischio è che la proficua azione che in questi anni ha visto impegnate le Amministrazioni locali, anche mediante importanti intese con le Organizzazioni sindacali sia vanificata. Tradotto in cifre per il Comune di Modena questa Finanziaria 2002 crea seri problemi alla continuità e allo sviluppo dei servizi: i trasferimenti erariali avranno una diminuzione certa di quasi 2 miliardi, senza considerare il rischio del mancato adeguamento all'inflazione programmata. Dai primi conteggi emerge che i costi del personale aumenteranno nel 2002 di 5,5-6 miliardi (+5%) per effetto di accordi assunti nazionalmente, i costi degli altri acquisti aumenteranno per il solo effetto dell'inflazione reale di altri 4 miliardi ed il mancato rimborso dell'Iva dei servizi esternalizzati è stimabile in oltre 1500 milioni. In queste condizioni si scarica sui Comuni l'onere di reperire nuove risorse per la gestione e per gli investimenti. Questi sono temi politici di merito, questioni di fondo sulle quali i Comuni giocano parte importante del loro rapporto coi cittadini. La discussione sui bilanci attiene certo anche a scelte e modalità di gestione proprie dei singoli enti locali, ma è profondamente condizionata dal quadro che il Governo ci consegna. E questo è un quadro penalizzante, lo ripeto, non solo in termini di risorse, ma proprio di idea di relazioni, di riconoscimento di una autonomia piena. Sono scelte che, ne sono convinto, vanno contro ciò che chiedono e si aspettano i cittadini. Come Comune di Modena stiamo avviando la discussione sul bilancio proprio in questi giorni, per cui è del tutto prematuro pensare già alle conclusioni (e penso anche sia fuorviante pensare solo in termini di Ici e Irpef, quando il blocco delle assunzioni rischia di costringerci a ridurre i servizi). Non scaricheremo sul governo l'onere delle nostre valutazioni e scelte e neppure vogliamo sottrarci a un disegno di gestione rigorosa della finanza pubblica, ma c'è un dato politico che deve essere chiaro: la strada imboccata con la Finanziaria 2002 resta penalizzante e fa considerevoli passi indietro che a pagare rischiano di essere prima di tutto i cittadini". "

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