07/03/2001

OCCUPAZIONE FEMMINILE, RAGGIUNTO L'OBIETTIVO EUROPEO

Il tasso ha raggiunto quota 60% contro il 39,6% nazionale
" Occupazione femminile al 60% a Modena. Il dato, reso noto dall'ultima "Lettera sull'occupazione " del settore Sviluppo, Economia e Progetto Europa del Comune di Modena, raggiunge l'obiettivo stabilito dal Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000 che aveva fissato tale soglia al 60% superando di oltre 20 punti la media nazionale ferma al 39,6%. Dalla media delle quattro rilevazioni dell'Indagine sull'occupazione e disoccupazione a Modena 2000, è evidente che le donne modenesi desiderano sempre più essere presenti nel mercato del lavoro; e l'aumento di circa il 38% annuo del numero delle donne in cerca di prima occupazione lo conferma pienamente. La presenza delle donne modenesi nel mercato del lavoro è indubbiamente favorita da due fattori determinanti: la capacità di assorbimento di lavoratori da parte di un mercato del lavoro dinamico e una buona presenza di servizi per la cura dei bambini, che permettono alle donne una maggior autonomia. Nella seconda metà degli anni Novanta , la percentuale di bambini/e nella fascia d'età 0-2 anni iscritti a un servizio pubblico in Italia è pari al 5% contro un 32% circa, nel comune di Modena. Percentuale che non ha subito forti cambiamenti nel corso degli anni, tanto che la percentuale di bambini iscritti al nido, nel comune di Modena, nell'attuale anno scolastico, sul totale dei bambini nella fascia d'età 0-2 anni è del 34%. Tra tutti i bimbi che frequentano il nido pubblico solo il 5% non fa il tempo pieno, mentre nei nidi convenzionati (che però dispongono di meno posti) la percentuale sale al 23%. Grafico 1: Fonte: Comune di Modena, Indagine comunale sull'occupazione a Modena Analizzando il profilo delle donne impegnate nel mondo del lavoro si scopre che non sono solo le donne giovani, che hanno appena terminato gli studi, ad effettuare una ricerca attiva di lavoro (anche se sono le più numerose), ma ci sono anche donne più mature (35-44 e 45-64 anni) che, probabilmente dopo che i figli sono cresciuti, desiderano reinserirsi nel mercato, come conferma il grafico 1. Nel complesso risulta rilevante la presenza di donne sul totale delle persone in cerca di occupazione negli ultimi sette anni come mostra il Grafico 2. La presenza di donne sul totale delle persone in cerca di occupazione supera il 70% nelle fasce di età inferiori ai 35 anni e questo segnala una maggiore difficoltà per le donne nella fase di ingresso. Nel 2000 si registra anche una riduzione del numero di casalinghe di quasi l'8% in un anno, se questo dato può essere interpretato come un maggiore interesse delle donne verso la partecipazione al mercato del lavoro (anche dato il ciclo positivo, che potrebbe ridurre il numero di donne che non partecipano alle forze lavoro perché scoraggiate) la non disponibilità di dati longitudinali sulla condizione attuale delle ex-casalinghe ci impedisce di verificare l'ipotesi. Grafico 2: Fonte: Comune di Modena, Indagine comunale sull'occupazione a Modena Il soffitto di vetro Come è noto, esistono lavori in cui la prevalenza è femminile ed altri in cui la prevalenza è maschile. Nella tabella 2, abbiamo riportato i lavori a maggior presenza femminile nel comune di Modena. Professioni Professioni intermedie servizi personali Personale non qualificato servizi istruzione e sanitari Personale non qualificato vendite e servizi turistici Specialisti nelle scienze della vita Impiegati di ufficio Tabella 2: Fonte: Comune di Modena, Indagine comunale sull'occupazione a Modena Nella categoria delle Professioni intermedie nei servizi personali, dove si nota la massima differenza con gli uomini, rientrano insegnanti elementari, altri insegnanti, tecnici dei musei, delle biblioteche, assistenti sociali; personale quindi qualificato nei servizi alla persona. Si nota inoltre che le donne sono sovrarappresentate nel personale non qualificato nei settori vendite e servizi turistici e nei servizi sanitari e di istruzione. Per quanto riguarda la posizione nella professione, le donne ricoprono soprattutto incarichi impiegatizi, ma sono poco presenti, rispetto agli uomini, nei livelli dirigenziali (grafico 3). Grafico 3: Fonte: Comune di Modena, Indagine comunale sull'occupazione a Modena Un indicatore, utile a valutare la presenza delle donne in diverse posizioni professionali e settori è l'indice di rappresentazione, che spiega in che misura le donne sono presenti in una particolare posizione o in un particolare settore. Se l'indice è superiore a 1, significa che le donne sono sovrarappresentate cioè hanno un'elevata incidenza sul totale degli occupati in quella categoria, al contrario, se è inferiore a 1, le donne sono sottorappresentate. Applicando questo indice ai settori scopriamo che le donne sono sottorappresentate in ognuno di essi, anche se con gradi diversi. I settori in cui le donne sono più presenti sono quello dei servizi diversi dal commercio (0,9: molto vicino all'unità), e del commercio (0,77). I settori, invece, a predominanza maschile sono l'industria (0,51) e, soprattutto le costruzioni (0,27) dove le donne sono pressoché assenti. Analizzando la presenza femminile nelle diverse qualifiche professionali rispetto alla loro presenza sul totale degli occupati, notiamo che l'indice per le donne dirigenti è pari a 0,44, ciò significa che le donne sono di molto sottorappresentate in questa particolare posizione. Al contrario, come già visto dal grafico 3, le donne sono equamente rappresentate nelle posizioni impiegatizie (0,95), e si trovano a livelli di sottorappresentazione sia nelle posizioni di quadri (0,73) che in quelle di operai (0,64). Diversi fattori possono determinare questo squilibrio di genere nella distribuzione per qualifiche e professioni, il più importante dei quali è sicuramente la doppia presenza nel mercato del lavoro e nel lavoro domestico, che coinvolge da sempre le donne molto più degli uomini. A confortare questa ipotesi notiamo l'elevato livello di part-time svolto dalle donne (l'84,2% dei lavoratori part-time), che scelgono questa modalità lavorativa per motivi personali (29,4%) o perché non desiderano il tempo pieno (31,5%), mentre per gli uomini che lavorano con questa modalità (15,7%) prevale l'involontarietà (infatti il 41,3% fra gli uomini occupati part-time è in questa posizione perché non ha trovato un'occupazione a tempo pieno). L'interesse verso il part-time può essere visto come un tentativo di ottenere una maggiore compatibilità fra tempi di vita e tempi di lavoro (ricordiamo infatti che le donne emiliane hanno il carico di lavoro totale, ovvero lavoro di cura più lavoro domestico e più lavoro di mercato, complessivamente più alto in Italia ) anche in presenza di una maggiore diffusione rispetto al resto dell'Italia di servizi pubblici di cura. Occorre notare come l'orario di apertura delle scuole per bimbi di età superiore ai 3 anni che frequentano il tempo-pieno si concluda alle 16-16.30, mentre gli orari di lavoro a tempo pieno si spingono spesso al di là di questo orario. Se analizziamo meglio le caratteristiche delle persone che ricoprono i vari ruoli, scopriamo che, utilizzando come indicatore del capitale umano il numero medio di anni di istruzione, molte donne che attualmente si trovano nella posizione di quadro potrebbero aspirare a posizioni dirigenziali. Come si vede dalla tabella 3, è evidente come le donne occupate in posizioni più elevate abbiano, in media, un livello di istruzione superiore rispetto agli uomini che ricoprono la stessa posizione professionale, e addirittura, per le donne quadro, rispetto anche a quella degli uomini collocati in posizioni dirigenziali. Da questa tabella, risulta evidente uno squilibrio di genere. Per le donne è molto difficile, a parità o addirittura superiorità di titolo di istruzione, raggiungere qualifiche superiori. Dirigente Quadro Impiegato Operaio Tabella 3: Fonte: Comune di Modena, Indagine comunale sull'occupazione a Modena Anche a Modena, siamo dunque in presenza di un soffitto di vetro che vede le donne mediamente sovraqualificate per le posizioni professionali ricoperte e decisamente sottorappresentate nelle posizioni dirigenziali. "

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