17/03/2001

""PIANO SOSTA, NON SI DEFORMI LA REALTA'""

"L'assessore Gallerani: "Dipendenti Asl penalizzati' Ma i posti ora soggetti a tariffazione erano già da prima a disco orario" "
"Trasmettiamo una dichiarazione dell'assessore alla mobilità Nerino Gallerani sul tema dell'avvio della seconda fase del piano della sosta: "Ho letto con sorpresa le dichiarazioni del segretario della Cisl funzione pubblica sull'entrata in vigore dei nuovi provvedimenti legati al piano della sosta. Da parte dell'amministrazione c'è sempre stata la disponibilità a confronto, ma occorre che la base di discussione sia fondata su elementi oggettivi e non su distorsioni della realtà. A parte il tema dei permessi di accesso ai parcheggi interni che riguarda l'Asl, vorrei per l'ennesima volta ribadire che praticamente tutti i posti ora soggetti a pagamento della sosta erano già aree a disco orario. Dunque o si vuol sostenere che ogni ora i dipendenti dell'Asl scendevano a cambiare il disco orario, cosa che non mi pare credibile, oppure anche in precedenza tali dipendenti parcheggiavano in zone a sosta libera. Mi pare opportuno sottolineare che la distanza tra il Novi Sad e gli ospedali Estense e S. Agostino è di poche decine di metri. Anche su via San Giovanni del Cantone non è credibile l'idea che tutti i dipendenti Asl potessero parcheggiare in un tratto dove possono stare poche decine di vetture. E su un ampio tratto di viale Caduti, che è lì a ridosso, la sosta era già da tempo a pagamento. Vorrei cogliere l'occasione per rispondere anche alle osservazioni venute dall'associazione che rappresenta i dializzati, coi quali sono disponibile a discutere. Vorrei solo ricordare che queste persone, in base ai permessi di cui sono già in possesso, possono parcheggiare negli spazi loro riservati e collocati in via S. Agostino nell'area Ztl. Dunque, anche in considerazione del fatto che le attività di dialisi si svolgono prevalentemente il mattino presto, prima dell'inizio dell'orario di sosta a pagamento, mi pare che il problema possa essere visto in termini un po' diversi da quelli usati. Se comunque ci sono aspetti da approfondire lo faremo. Quello che in generale mi preme ribadire è che, alla base delle scelte che abbiamo adottato non c'è un desiderio di penalizzare qualcuno, ma di favorire, secondo una impostazione comune a tante città italiane, l'accesso al centro per un numero sempre maggiore di cittadini". "

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