06/04/2001

ERT DIVENTA FONDAZIONE

Approvata dal Consiglio la delibera di trasformazione dell'associazione
"Sarà una fondazione pubblico-privato a gestire dall'autunno prossimo le attività dell'Ert, Emilia Romagna Teatro, da anni ente pubblico di gestione del teatro Storchi e, più recentemente, dei teatri di Argenta, Pavullo, Soliera e Mirandola. La delibera di trasformazione dell'associazione in fondazione è stata approvata ieri, a larga maggioranza, dal Consiglio comunale. Agli attuali soci dell'Ert - Comune di Modena, di Castelfranco Bagnolo e Cattolica, Drama Tatri e Regione Emilia Romagna si aggiungono la Provincia di Modena, la fondazione Cassa di Risparmio di Modena con un fondo di 500 milioni all'anno e il Comune di Cesena con una dotazione patrimoniale di 400 milioni. Per altri ingressi, come la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e Banca Popolare dell'Emilia Romagna, sono in corso in questi giorni le ultime formalizzazioni. L'istituzione della fondazione - ha sottolineato l'assessore alla cultura, Gianni Cottafavi, illustrando la delibera - potrà facilitare i mecenatismi di banche, imprese d altri privati. Ma soprattutto consoliderà il ruolo dell'Ert sul territorio regionale e nazionale. Si crea un centro di produzione teatrale con forti potenzialità che consentirà di portare a circa 20 miliardi il bilancio contro gli attuali 14. Poi, grazie al rapporto con il Comune di Cesena che tra i soci fondatori, si arricchisce di una sala come il prestigioso teatro Bonci che si aggiunge allo Storchi e al Teatro delle Passioni. La Fondazione sarà amministrata da un Consiglio formato da un minimo di 5 e fino ad un massimo di 7 consiglieri con la partecipazione di un rappresentante per ciascuno degli enti pubblici soci. Per Francesco Signorile (FI) le valenze positive della trasformazione sono largamente superiori alle perplessità, che comunque, per alcuni aspetti, rimangono. In particolare legge e statuto sembrano esautorare il ruolo del Consiglio comunale nella determinazione degli indirizzi generali delle politiche culturali cittadine in importanti aree come quella della prosa. Anche per Marta Andreoli (Prc) la soluzione fondazione sacrifica oltremodo la partecipazione del Consiglio comunale. Non mi sembra che si allarghino le opportunità per i cittadini di partecipare alle scelte e alla vita del teatro. Per Greta Barbolini (Ds) la scelta compiuta - che non era un obbligo - apre nuove importanti opportunità per l'intera attività teatrale a Modena e non solo. Radicale poi, è la svolta nei rapporti tra pubblico e privato non più vissuti come una sorta di occasionale interesse "usa e getta" ma li reciproca responsabilizzazione nella costruzione e nella gestione di un progetto culturale per la città. Perplessità sulla scelta compiuta, comunque di grande portata, sono state espresse anche dal capogruppo di An, Paolo Casolari. Con l'istituzione della Fondazione mi pare di cogliere una sorta di affievolimento del ruolo del Comune. Forse si poteva trovare qualche soluzione più coraggiosa per coinvolgere maggiormente il Consiglio comunale. Antonio Maienza (Udeur), pur condividendo pienamente la sfolta compiuta con la trasformazione in fondazione di Ert, non ha nascosto anche lui la necessità di trovare qualche percorso partecipativo per il Consiglio comunale che non sia limitato alla sola periodica informazione in aula affidata all'assessore alla cultura. Non abbiamo alcuna preclusione verso l'istituto della fondazione, ha detto Francesco Frieri, capogruppo di Rc. Ciò che lascia molto perplessi è invece la scelta di tagliare di fatto funzioni e compiti del Consiglio comunale nella determinazioni delle scelte di fondo delle politiche culturali per la città. L'espressione della città è nel Civico consesso e non credo possa esser affidata ad altre espressioni partecipative. Parere favorevole alla Fondazione è venuto anche da Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) per il quale si va verso forme di gestione e di sviluppo delle attività teatrali già da tempo consolidate nei paesi culturalmente più avanzate e una società che vuole guardare al futuro non può non investire anche in cultura. Posta in votazione, la proposta di delibera è stata votata da tutti i gruppi di maggioranza, dai Ds ai Demiocratici e all'Udeur, e dal consigliere Ballestrazzi di Modena a Colori. Astensione , invece, per i gruppi di Fi, An e Rc. "

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