25/09/2001

IN AULA, IL RICORDO DI LILIANO FAMIGLI

L'intervento del Sindaco Giuliano Barbolini
"A poco meno di un mese dalla scomparsa, in occasione del primo Consiglio dopo la pausa estiva, il sindaco Giuliano Barbolini ha ricordato, in aula, la figura e l'opera di Liliano Famigli. Ecco il testo integrale dell'intervento. "Mi sembra doveroso che il Consiglio Comunale di Modena ricordi Liliano Famigli, recentemente scomparso, e gli renda omaggio per quanto ha fatto e per ciò che ha rappresentato per la comunità cittadina, nei quasi 17 anni di ininterrotto impegno amministrativo - dal 1964 al 1980 - come Assessore all'Istruzione, e nella successiva esperienza di amministratore provinciale, responsabile delle politiche ambientali per il territorio modenese. Liliano è stato un uomo dalle grandi qualità, lo sa bene chi lo ha conosciuto e ha avuto l'opportunità di lavorare con lui, apprezzandone la carica umana, l'intelligenza, la sensibilità sociale e la passione politica. E' stato tra i protagonisti della storia di Modena degli ultimi decenni, rendendosi interprete in modo esemplare delle sensibilità, delle competenze, della tensione ideale che nel corso di una lunga stagione a cavallo tra gli anni 60 e 70 ha permeato la nostra società e ha consentito di sviluppare una straordinaria ed originale esperienza al servizio della collettività, realizzando una rete di servizi pubblici, sociali ed educativi, tra i più avanzati a livello nazionale e internazionale, concreta testimonianza di un modello di sviluppo che ha voluto e saputo coniugare progresso, attenzione ai bisogni dei cittadini, equità sociale. Liliano Famigli ha fatto parte di una generazione che ha profondamente creduto nello sviluppo dei servizi sociali ed educativi - come opportunità per migliorare la qualità della vita dei cittadini - e della scuola pubblica, come luogo di formazione alta e di tutela dei diritti di tutti i cittadini, come laboratorio di sperimentazione e terreno di innovazione, grazie alla ricerca, al dialogo e al confronto tra gli educatori, tra scuola e istituzioni, soggetti sociali, e realtà del territorio. Grazie all'azione politica e amministrativa dell'Assessore Famigli, gli anni sessanta e settanta hanno visto strutturarsi e crescere esperienze innovative, capaci di rispondere a bisogni sociali, e nel contempo di promuovere qualità educativa. Le scuole dell'infanzia comunali, il tempo pieno nelle elementari (una delle prime esperienze italiane di integrazione tra servizi statali comunali), i servizi estivi e del tempo libero per i ragazzi, l'integrazione scolastica dei portatori d'handicap, sono alcune delle basi fondamentali su cui si è strutturato un sistema educativo, ma forse è meglio dire un sistema sociale e culturale, che ha promosso l'accesso da parte di tutti alle opportunità formative e la partecipazione dei cittadini attraverso la gestione sociale dei servizi, come momento qualificante di democrazia e di condivisione delle scelte. Il grande riferimento progettuale è stato quello di una rete di servizi per l'infanzia che si affiancassero alle famiglie e curassero insieme a loro la crescita e la formazione di bambini. La tensione ideale era proiettata a un progetto in cui si incontrassero diritti dell'infanzia (che diveniva così ricchezza e patrimonio dell'intera comunità) e diritti dei genitori (e in quegli anni era quanto mai attuale pensare in particolare alle donne, alle madri, cui la società poteva fornire una duplice collaborazione, consentendo di conservare i normali rapporti di vita e lavoro, oltre che integrarsi nel difficile compito educativo). Il lavoro di Liliano Famigli ci ha insegnato che l'investimento più importante, per il futuro di una comunità, deve essere fatto nella formazione delle nuove generazioni e nella solidarietà. Chi ha lavorato con lui ha conosciuto la passione con la quale si è dedicato a questo compito, spendendosi sempre in prima persona per fare avanzare i progetti, per verificare la loro attuazione, per controllare la reale rispondenza dei servizi alle attese e ai bisogni della gente. Per questo siamo riconoscenti a Liliano e anche oggi lo vogliamo testimoniare, onorandone la memoria: siamo consapevoli che il suo esempio resterà nel ricordo e nell'affetto dell'intera comunità modenese e che i suoi punti di riferimento ideali restano attuali e debbono anche oggi ispirare il nostro lavoro, per dare un futuro al grande patrimonio che ci ha consegnato, e l'impegno civico di tanti nostri concittadini". "

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