22/03/2002

CAMBIA VOLTO IL PIANOTERRA DEL PALAZZO DEI MUSEI

Riapre l'ala ovest con bookshop, caffetteria, 8 postazioni multimediali e laboratori. Un cortile allestito con reperti di età romana. Nuova sistemazione per le opere di Graziosi
"Otto postazioni per collegarsi a internet, visionare cd-rom e videocassette, un bookshop con cataloghi e pubblicazioni, una caffetteria dove si possono consultare anche riviste d'arte, un punto informativo per il pubblico. E, ancora: laboratori per bambini e ragazzi, un cortile allestito con materiali archeologici di età romana, una nuova sistemazione per le opere di Giuseppe Graziosi, tre vetrine per piccole mostre temporanee di documenti, fotografie e opere grafiche. Cambia volto il pianoterra del Palazzo dei Musei, che al termine di un lavoro di progettazione e allestimento durato quasi tre anni e costato circa 600 mila euro apre al pubblico i mille metri quadrati dell'ala ovest sabato 23 marzo alle 11. Il progetto è stato curato e finanziato dal Comune di Modena, che si è avvalso della collaborazione dell'architetto Giovanni Leoni, con il contributo della Provincia e dell'Associazione industriali. I nuovi spazi costituiscono il sistema di accoglienza complessivo del Palazzo e degli istituti statali e comunali che vi hanno sede: la Galleria Estense e la Soprintendenza per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia, la Biblioteca estense universitaria, i Musei civici, la Biblioteca civica d'arte Luigi Poletti, l'Archivio storico comunale, il Museo lapidario estense. Pur mantenendo un accesso da piazzale Sant'Agostino, il Palazzo avrà l'ingresso principale al numero 5 di viale Vittorio Veneto. Nel Cortile nord il pubblico troverà i servizi di accoglienza, cioè la reception, il guardaroba, un bookshop con cataloghi e pubblicazioni e una caffetteria, aperta anche a chi non si reca in visita agli Istituti, dove si possono consultare riviste d'arte e cataloghi di mostre. La parte più innovativa è rappresentata da due grandi schermi e dalle otto postazioni multimediali, a disposizione del pubblico tutti i giorni dalle 8.30 alle 19 (tel. 059 200125), che consentono di accedere ad una ricca selezione di siti internet, banche dati, cd-rom e videocassette prodotti da musei e istituti culturali modenesi e regionali e dal Circuito delle Città d'arte. Il ricco patrimonio degli istituti culturali cittadini è illustrato in una Guida Multimediale al Palazzo dei Musei realizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune di Modena e dalla ditta Horizons Unlimited (la società bolognese che ha realizzato anche Encyclomedia a cura di Umbero Eco) in collaborazione con gli Istituti culturali. Il sistema di Palazzo dei Musei ha due varianti: una versione "intranet", (che sarà visibile all'interno del Palazzo o su reti a banda larga) caratterizzata da una maggiore multimedialità, e una versione "internet" (più leggera) accessibile a tutti i visitatori della rete civica del Comune di Modena. La home page rimanda a 6 aree di contenuto fondamentali: le presentazioni degli istituti di Palazzo dei Musei e la storia dell'edificio; il calendario degli eventi; una sezione di news; una sezione di link a risorse museali nazionali e internazionali; un'area dedicata alle informazioni sui servizi; un'area (accessibile solo all'interno del Palazzo) che permetterà l'accesso di rete a risorse multimediali su cd-rom. Ma le novità non sono finite. Un laboratorio, diviso in tre sale e dotato anche di tre computer, sostiene le attività per le scuole e la città di tutti gli Istituti del Palazzo dei Musei e consente a studenti, insegnanti e appassionati di svolgere attività pratiche per conoscere i materiali, comprendere le fasi di realizzazione di un manufatto e le difficoltà che uno scultore, un pittore, un decoratore di carte ha dovuto superare per creare la propria opera. Il laboratorio, che ha iniziato l'attività in ottobre e che coinvolge già 4 mila ragazzi di 155 classi, è aperto fino a giugno dal martedì al sabato dalle 9 alle 12 e il martedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17 (tel. 059 200121). Il Cortile centrale del Padiglione dell'ala ovest è destinato al Lapidario romano dei Musei civici e accoglie materiali archeologici recuperati a partire dagli anni '60 nel corso di lavori edilizi o durante la costruzione della ferrovia Modena-Sassuolo (il progetto espositivo è stato curato dal Museo civico archeologico etnologico e dalla Soprintendenza ai beni archeologici dell'Emilia-Romagna). Tra i reperti più rilevanti, la monumentale ara funeraria del centurione Publio Clodio, il frammento con raffigurazione di prora di nave, forse appartenente ad un comandante di flotta di età augustea, la stele funeraria del tonsor Lucius Rubrius Stabilio e quella del tintore di tessuti Caius Purpurarius Nicephor, il grande concio curvilineo con la dedica di Publius Aurarius Crassus, veterano di Augusto, che ricoprì importanti cariche nel governo della città e si fece erigere a testimonianza del proprio prestigio un imponente monumento a corpo cilindrico. Completano il percorso le sale destinate alla gipsoteca Giuseppe Graziosi, aperta su richiesta rivolgendosi alla reception. La nuova sistemazione permette di unire ai gessi, ai dipinti e ai bronzi provenienti da donazioni e acquisti anche un cospicuo nucleo di disegni, litografie e incisioni donati dai figli dell'artista. I materiali cartacei, particolarmente sensibili alla luce, sono stati collocati in una cassettiera che li protegge e ne permette la consultazione da parte dei visitatori. Le opere raccolte nella gipsoteca - da "La maldicenza" (1905-1910) a "La lupa" (1912), dal "Monumento equestre a Mussolini" (1929 circa) al "Il figlio della gleba" (1938) fino alla "Fontana dei fiumi Secchia e Panaro" (1938) - permettono di ricostruire la vicenda artistica di Graziosi, che nel marzo 2003, in occasione del sessantesimo della morte, sarà celebrato dal Museo civico, dalla Galleria civica e dal Comune di Savignano con una mostra a Palazzo Santa Margherita. Sarà l'occasione per valorizzare la recente acquisizione da parte del Museo del ricchissimo archivio fotografico donato dagli eredi nel 1998 e composto da oltre 2 mila lastre fotografiche. "

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