03/07/2002

CONSULTA PER LE SCUOLE DELL'INFANZIA E DELL'0BBLIGO

Il Consiglio approva a maggioranza il regolamento attuattivo
Progettare e lavorare insieme, per la scuola. Con questo obiettivo è stata istituita nei giorni scorsi la consulta delle scuole dell'infanzia e dell'obbligo di Modena. il Consiglio comunale. L'ultimo definitivo atto porta la firma del Consiglio comunale che, lunedì scorso, a larga maggioranza, ha approvato il regolamento di nomina e di funzionamento chiudendo un iter propositivo che ha visto la partecipazione di tutti i consigli di circolo. A favore hanno votato i consiglieri Ds, Margherita, Udeur e Modena a Colori con l'astensione di Udc, Rc, Fi e An e il voto contrario di Gianpaolo Verna (An). Il nuovo organo collegiale, come ha ricordato in aula dall'assessore alla Pi, Morena Manfredini, sarà chiamato ad esprimere pareri su piani e programmi del Comune in materia di scuola, sulle politiche di bilancio inerenti la scuola, così come sulle procedure e le finalità di ogni riorganizzazione strutturale della rete scolastica locale, sui criteri generali per l'utilizzazione delle strutture e i servizi di accesso alla scuola. Fanno parte dell'assemblea plenaria 61 delegati in rappresentanza delle scuole dell'infanzia comunali, convenzionate e Fism, delle Direzioni didattiche statali, delle medie statali delle scuole dell'obbligo paritarie. Nelle procedure di nomina dovranno essere assicurate le rappresentanze di genitori, insegnanti, personale non docente, dirigenti. Della assemblea, che si avvarrà di un esecutivo ristretto con funzione di coordinamento operativo, fanno parte anche l'assessore alla Pubblica Istruzione, il Capo settore all'Istruzione e i responsabili delle commissioni scuole delle Circoscrizioni. Per Francesco Signorile (Fi) sono molte le perplessità sulla reale necessità di questo nuovo strumento di partecipazione. Non vorrei, ha detto, che finisse per diventare un nuovo luogo di iniziative contro la riforma Moratti. Decisamente favorevole, invece Cristina Cavani (Ds) per la quale, con la consulta, viene messa a sistema una politica di rapporti tra scuola, territorio e Comune ormai positivamente in essere da anni. Anche Antonio Maienza (Udeur) ha sottolineato l'arricchimento partecipativo offerto dalla Consulta alle varie componenti della scuola, favorendo nel contempo nuovi percorsi di democrazia e di valorizzazione delle professionalità. Per Marta Andreoli (Rc), invece, nel lungo elenco delle funzioni attribuite alla Consulta c'è un oggettivo indebolimento del ruolo del Consiglio comunale. Ormai è una strategia: governare la città coinvolgendo sempre meno il suo civico consesso, unico organismo di rappresentanza legittimati nella sua funzione dal voto. Di questa Consulta, ha detto Gianpaolo Verna (An), non ne vedo la necessità. La trovo funzionalmente ingestibile oltre che sbilanciata nelle rappresentanze di nomina a favore della scuola pubblica, comunale e statale. Di parere diverso, Davide Torrini (Modena a Colori) per il quale un unico tavolo di confronto tra le diverse componenti che operano per la scuola offre importanti occasioni di confronto. Mi auguro, ha detto, che il tutto non si trasformi in un ulteriore opportunità perduta. Paolo Casolari (An), comunque disponibile a sperimentare un nuovo percorso partecipativo che veda, insieme, tutte le componenti scolastiche, nella consulta appare decisamente sottodimesionata la presenza del Comune e segnatamente del Consiglio comunale. Infine, Mauro Levratti (Ds) - che ha condiviso il pericolo denunciato dal Polo di svuotamento del Civico consesso - ha sostanziato il suo voto positivo riconoscendo alla proposta una indiscussa capacità di introdurre un nuovo strumento di partecipazione, tanto più importante oggi che gli organi collegiali sono sempre più prigionieri di un forzato immobilismo.

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