07/02/2003

'MODENA E L'EMILIA, SERVONO IDEE NON MURI IDEOLOGICI'

Il sindaco Barbolini sull'assemblea di Forza Italia: 'Il confronto parta dal riconoscere una realtà viva e dinamica in cui i cittadini chiedono qualità ed espansione della rete di servizi'
Trasmettiamo una dichiarazione del sindaco Giuliano Barbolini sugli stati generali di Forza Italia che si terranno in questi giorni a Modena: 'In questo fine settimana, in occasione di una iniziativa promossa da Forza Italia, è annunciata la presenza a Modena di numerosi esponenti del governo, a cominciare dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nell'augurare buon lavoro a tutti quanti saranno qui, spero che questa presenza possa consentire di apprezzare oltre alle qualità storico-artistiche, anche la tradizionale ospitalità, lo spirito solidale e la dinamicità di questa città. Modena è una realtà bella, laboriosa, con un diffuso tessuto associativo e di relazioni interpersonali, dove il senso civico fa parte del Dna di chi ci vive, priva di disoccupazione ma ricca di opportunità: insomma una realtà dove si vive bene. Oggi questa città sta realizzando progetti importanti, basta attraversarla per vedere i moltissimi cantieri aperti, segno di una realtà in movimento. I modenesi sono orgogliosi del contesto in cui vivono e dei risultati raggiunti nel corso degli anni. Ci piace poter dire che sappiamo rimboccarci le maniche e affrontare i problemi; abbiamo fatto così (ad esempio e di recente) sui temi dell'accoglienza verso gli immigrati e poi sui temi della sicurezza e della piccola criminalità. Temi complessi e difficili , rispetto ai quali, superato il primo impatto, abbiamo saputo sviluppare risposte sul piano politico e amministrativo, che ora ci consentono di raccogliere i primi risultati, sia nella percezione di sicurezza dei cittadini sia per i dati reali, ben sapendo che non è certo il caso di abbassare la guardia. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione di tanti soggetti della società modenese, delle forze dell'ordine, dello Stato, dei cittadini. Perché è importante fare le cose, ed è importante farle insieme. Certo Modena, come tante altre città delle sue dimensioni, vive anche problematiche sfide col futuro. Penso a problemi come il traffico e l'inquinamento che incidono in modo diretto sulla qualità della vita di tutti. Penso all'immigrazione, indispensabile per una economia come la nostra, che deve essere accompagnata da adeguate politiche e non gestita come problema di solo ordine pubblico. Occorre, come ha ricordato proprio in questi giorni il vescovo di Modena monsignor Benito Cocchi, saper sconfiggere gli eccessi di individualismo e riuscire a riaffermare i caratteri di comunità e solidarietà che a Modena sono ancora così diffusi. Questo, e prendo sempre spunto dalle parole di monsignor Cocchi, è fondamentale per guardare al futuro, per costruire le condizioni per un domani migliore, meno frammentato, ancora fondato sul senso di appartenenza di una comunità. Perciò è fondamentale che il livello raggiunto nella rete dei servizi sociali possa essere confermato e ulteriormente esteso, per tutelare i più deboli, per dare più forza alle famiglie. Questo è un tema particolarmente caro a chi vive qui. E' uno dei tratti distintivi, non ideologici ma pragmatici, di questa città e di tutta la Regione. La qualità del sistema dei nidi o delle scuole d'infanzia o dell'assistenza agli anziani sono punti irrinunciabili, per ciò che rappresentano, non solo in termini di qualità della vita, ma come fattore di coesione sociale. Per questo, da noi, al di là delle appartenenze politiche, logiche di privatizzazione, buoni spesa affidati alle famiglie o altre scorciatoie, non rispondono alla richiesta delle gente, che è quella di un sistema pubblico forte e articolato, perno di 'reti' in cui operano una pluralità di soggetti, ma che proprio per queste interrelazioni garantisce qualità, efficienza e tutela verso i più bisognosi, senza abbandonarli a un mercato che li vedrebbe marginalizzati. Per fare le cose che ho sottolineato, così come per aiutare il tessuto economico a sostenere le sfide della competizione ed i rapidi cambiamenti non pretendiamo pagamenti a piè di lista, ma leggi (a cominciare dalla Finanziaria) più rispettose delle autonomie locali e impegni seri in termini di federalismo fiscale (posto che in questi anni dell'incremento di ricchezza prodotto dai contribuenti cittadini e imprese modenesi, ha beneficiato sì l'erario, ma quasi nulla di quel surplus è ritornato sul territorio e al Comune). I modenesi sanno bene come la politica deve passare il severissimo vaglio del fare concreto; è per questo che l'asprezza che a volte accompagna il confronto tra partiti interessa poco: vale di più il fare. Per questo vorremmo che Modena trovasse anche nel Governo nazionale un interlocutore più attento e concreto, a cominciare dal tema delle dotazioni organiche e dei mezzi per le forze dell'ordine, o sul terreno delle risorse per le infrastrutture. Presentando l'appuntamento modenese di Forza Italia ho letto che si è parlato di Modena (e dell'Emilia Romagna) come di 'una roccaforte rossa che vogliamo abbattere' e di 'chiamata alle armi dei nostri militanti'. Mi permetto di ricordare che le uniche mura, espressione di un prestigioso passato (ducale non comunista) di questa città sono state abbattute da ormai un secolo. L'augurio è che dunque un appuntamento dedicato al confronto e al dibattito di una forza politica che governa oggi l'Italia, sappia trovare nei contenuti e non in vecchi schemi ideologici i suoi veri spunti. Di nuovo buon lavoro'.

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