06/05/2003

META, RESPINTI DUE ODG DI FI E AN DI CRITICA ALLA SCELTA DI ANDARE IN

"Contro i due documenti hanno votato tutti i gruppi di maggioranza e Rc Pesanti critiche dal Centro destra sul "fallimento" del collocamento in borsa"
"Non trovano la maggioranza in Consiglio due Ordini del Giorno di Forza Italia e An di pesante critica alla Giunta per il "disastroso approdo in borsa di Meta e del suo titolo". Illustrati in aula rispettivamente dai consiglieri Adolfo Morandi e Andrea Galli, i due documenti hanno raccolto i soli voti favorevoli di Fi, An e Udc. Contrari Ds, Udeur e Margherita e Rc. Durissime le critiche mosse alla Giunta così come a quanti hanno governato l'azienda in questa ultima fase di sbarco in borsa dai due esponenti del Centro destra. Per Adolfo Morandi si è trattato di un fallimento totale, e quel che più grave annunciato, figlio di politiche disastrose che non hanno saputo produrre ne' un piano industriale ne' strategie di sistema con le altre aziende della provincia. E' un disastro tutto vostro, ha poi aggiunto Andrea Galli. Avete rifiutato ogni nostro invito a rivedere la decisione di approdare a Piazza Affari e ora, dati alla mano, dovete fare i conti con una caduta vedrticale del titolo, una caduta costata in un mese oltre 60 miliardi, drammatica certificazione del vostro fallimento. Di ben altro avviso la maggioranza, dai Ds alla Margherita, all'Udeur, così come dal gruppo di Rc. Intervenendo nel dibattito, Danilo Bassoli (Ds), ha respinto le accuse. A nessuno erano sfuggite le difficoltà proposte da una borsa ormai da tempo in crisi. Il non entrare, però, avrebbe certamente arrecato maggiori e più pesanti danni alla azienda, diversamente costretta dall'articolo 35 a scelte di scorporo, dunque di forte indebolimento della intera struttura economica e produttiva di Meta. Abbiamo dunque scelto il percorso migliore possibile rispetto alle condizioni nazionali date. Per Achille Caropreso (Fi) ciò che ha colpito e per certi aspetti anche indignato è stato il modo in cui maggioranza e direzione di Meta hanno presentato l'ingresso in borsa; un ingresso in pompa magna, trionfale. Ora invece la realtà è un'altra, quella fallimento più completo. Anche Vittorio Corsini (Udc) ha criticato le scelte compiute dalla maggioranza. E' una "borsa" disastrosa e mi piacerebbe veder pubblicato l'elenco di quanti hanno acquistato quote, anche per capire quanti tra dirigenti di Meta, membri della Giunta e membri della maggioranza hanno mostrato con i fatti la loro fiducia nel titolo. Proprio sul valore del titolo si è soffermato Giorgio Pighi, capogruppo dei Ds. E' sbagliato scambiare tale valore con lo stato di salute dell'azienda. Meta è una realtà solida e in crescita e lo dimostrano i dati dell'ultimo bilancio. Anche per questo credo che appena cambieranno le condizioni generali del mercato azionario il titolo Meta è destinato a salire. Per Francesco Frieri, capopgruppo di Rc, siamo di fronte a performance borsistiche decisamente deludenti. Forse sarebbe il caso di fare qualche passo indietro, e la sua proposta in tal senso è stata esplicita: scorporare l'acqua dal resto dell'azienda per riconsegnarla al governo pubblico. E' una risorsa troppo importante per essere lascia in balia delle leggi del mercato. "

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