16/09/2004

FESTIVAL FILOSOFIA, VIAGGIO IN INDIA CON GIUSEPPE CEDERNA

"Sabato 18 settembre va in scena a Sassuolo "Il grande viaggio". A Modena prima nazionale in piazza Pomposa di uno spettacolo che narra le storie dei rifugiati "
"Sul palcoscenico del Festival filosofia approda sabato 18 settembre alle 21 in piazzale della Rosa a Sassuolo la strana cronaca di un viaggio che porta in India, sull'Himalaya, alle sorgenti del Gange, fiume sacro della cultura indiana, tra miti indù e storie del "Mahabharata", ricordi di casa e sogni. Lo spettacolo si intitola "Il grande viaggio. Un pellegrinaggio alle sorgenti del Gange" ed è ispirato all'omonimo libro che l'attore romano Giuseppe Cederna ("Marrakesh Express" e "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores, "Italia-Germania 4-3" di Andrea Barzini, "Il partigiano Johnny" di Guido Chiesa, "El Alamein" di Enzo Monteleone) ha pubblicato da Feltrinelli. Realizzato con Francesco Niccolini, autore di testi per il teatro e per la tv (ha lavorato con Marco Paolini, Sandro Lombardi e Antonio Catalano), lo spettacolo è accompagnato da musiche eseguite dal vivo da Nicola Negrini (contrabbasso), Mauro Manzoni (sassofono) e Roberto Cappelli (chitarra e sitar). Lo stupore del cammino in una natura che ancora si manifesta come ignota e miracolosa (le cime, gli dei che le abitano, le acque purificatrici dei fiumi, il trotto di un leopardo) si intreccia nel "Grande viaggio" con incontri straordinari (nomadi ed eremiti ma anche oppositori delle grandi dighe) e con la riconquista delle immagini dell'infanzia: i monti della Valtellina, la casa di famiglia, la figura del padre che torna per un simbolico passaggio di testimone. A Modena, sabato 18 alle 19 il Teatro di nascosto - Hidden Theatre porta in scena in piazza Pomposa, in prima nazionale e per la regia di Annet Henneman, le storie di rifugiati politici. Lo spettacolo racconta, con le voci dei protagonisti, le vere storie di chi, in fuga dal proprio paese, studia o ha studiato all'Accademia di Teatro "Reportage" per rifugiati e richiedenti asilo di Volterra, presentando un mosaico colorato di racconti vissuti, leggi e regole non adeguate, musiche lontane, sofferenze e ricordi di felicità, di un passato cancellato dalla guerra e dalla distruzione. Sono le storie di persone che aspettano per anni, senza futuro, senza garanzie e senza diritti. "

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