16/01/2006

'GIORNO DELLA LIBERTÀ, NEL 2006 INIZIATIVE ANCHE A MODENA'

L'assessore Querzè risponde in Consiglio ad un'interrogazione di Barcaiuolo (An)
"'L'Amministrazione Comunale ha preso contatti con la Prefettura che ha comunicato di non avere ricevuto alcuna disposizione in merito all'organizzazione di commemorazioni ufficiali del 'Giorno della Libertà', in programma il 9 novembre, e che, pertanto, non sono state attivate. Probabilmente questo è avvenuto perché la Legge, da poco emanata, necessitava di tempi più prolungati per una sua traduzione in termini organizzativi e ritengo quindi che dal prossimo anno questa situazione potrà essere proficuamente superata'. Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l'assessore all'Istruzione Adriana Querzè, rispondendo ad un'interrogazione di Michele Barcaiuolo (An) con cui si chiedeva 'se e quali iniziative l'Amministrazione abbia assunto per ricordare il Giorno della Libertà' e 'quali sono state le iniziative svolte nelle scuole di ogni ordine e grado del nostro Comune' in ottemperanza alla legge 15 aprile 2001 (che istituisce il Giorno della Libertà) e di una circolare ministeriale indirizzata ai direttori generali degli uffici scolastici. Rispetto alla circolare ministeriale, l'assessore ha dichiarato di 'non avere elementi per dubitare che il Direttore dell'Ufficio Scolastico regionale, destinatario della circolare, abbia girato l'informativa al C.S.A. di Modena (ex Provveditorato agli Studi di ambito provinciale) e i singoli Dirigenti Scolastici abbiano a loro volta diramato l'informazione, ma non è ovviamente compito dell'Amministrazione Comunale verificarlo poiché queste azioni rientrano nelle attività d'ufficio di istituzioni autonome e soprattutto si concretizzano nelle scelte direttamente effettuate dai docenti di cui gli stessi docenti sono titolari e responsabili. Colgo tuttavia l'occasione per ricordare che stiamo assistendo ad un proliferare di leggi, pronunce, ordini del giorno che individuano eventi da ricordare ed assegnano spesso alle scuole compiti commemorativi e celebrativi che spesso sono avulsi dal programma didattico in corso e quindi rischiano di trasformarsi in interventi che scarsamente incidono sulla formazione e le coscienze dei giovani producendo, anzi noia e disaffezione'. Adriana Querzè ha sottolineato anche che 'la scuola ha tempi e modalità di intervento diversi che, per essere efficaci debbono concretizzarsi non tanto in giornate dedicate alla celebrazione ma in corsi di studio orientati alla comprensione non ideologica della storia, comprensione che deve rifuggire dall'appropriazione della memoria da parte di alcuni e deve essere ispirata ai valori della democrazia, della libertà, della convivenza, del rispetto dei popoli. Da questo punto di vista ' ha concluso l'assessore - ritengo più idonei alla diffusione dei valori indicati, strumenti quali lo studio della storia del novecento seriamente declinato e affrontato in modo non ideologico, nel rispetto della libertà di insegnamento e del rigore scientifico necessari per accostarsi a temi difficili e sicuramente non univoci. Non serve 'utilizzare' la scuola come cassa di risonanza di questa o quella commemorazione; occorre fondare un insegnamento storiografico serio e, soprattutto non piegato all'uso pubblico della memoria collettiva'. In fase di replica Barcaiuolo ha dichiarato che 'la risposta non mi soddisfa assolutamente per nulla. Come assessore avrebbe avuto la possibilità di verificare se qualcosa fosse stato fatto. Mi lascia quindi perplesso la valutazione sull'opportunità di celebrare o meno alcune giornate, perché Modena si pone ai limiti dello stato di diritto. Lei si appella alla libertà di insegnamento, però è altrettanto vero che la libertà di insegnamento deve essere agganciata alla liberà di apprendimento, perché finché non ci sarà la possibilità di scegliere i libri di testo, la libertà di insegnamento rimane una lama con il manico nelle mani esclusivamente dell'insegnante". "

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