21/10/2006

UNA SCELTA DI QUALITA' PER IL SIGONIO E LA CITTA'

Gli assessori Guerzoni e Querzè: una nuova scuola per rispondere alle esigenze di studenti ed insegnanti, senza rinunciare alla qualificazione del Centro Storico.
Il protocollo fra Comune e Provincia di Modena, sull’edilizia scolastica superiore, compie una scelta di grande importanza per il futuro del Liceo Sigonio. Questa scelta è stata portata alla discussione degli organi della scuola già nel mese di maggio e con un ulteriore incontro il 19 Settembre. Così come è stato legittimo, in quelle occasioni, esprimere opinioni contrarie da parte della scuola, è altrettanto doveroso per le Istituzioni Pubbliche assumersi la responsabilità di compiere scelte che diano una risposta a problemi che da troppo tempo non trovano soluzione.
Nella vicenda del Sigonio si intrecciano vicende e motivazioni di diversa natura: da quella emotiva di voler rimanere nella sede storica, a quella funzionale di avere una nuova scuola più idonea a rispondere alle esigenze di oggi, fino a quella strettamente economico-finanziaria, legata alla necessità di reperire le risorse necessarie. Sullo sfondo, ma ben presente, l’esigenza di non rallentare, ma anzi di accentuare ulteriormente il programma di recupero e qualificazione del centro storico.
Vediamo la prima questione, rimanere nel contenitore storico. Per l’Amministrazione Comunale significherebbe attuare un intervento di grande impegno dal punto di vista finanziario (circa 10 milioni di euro, senza copertura di entrate), un intervento per altro non risolutivo in quanto la scuola rimarrebbe comunque senza palestra (non c’è proprio spazio per realizzarla), con la quasi certezza di dover comunque tenere attiva almeno una succursale visto che le iscrizioni risultato in crescita ulteriore. Altro aspetto non secondario, quello di vedere l’attività scolastica penalizzata per anni dai lavori di ristrutturazione e recupero.
Questa primo elemento ci porta direttamente al perché della scelta di realizzare una nuova scuola. Sono ovvi i vantaggi immediati: spazi adeguati, servizi idonei, palestra, aule e laboratori. Ma non c’è solo questo: il nuovo edificio, infatti, deve sorgere nell’area della cittadella, quindi ancora a ridosso del centro storico, ma pienamente calato nel polo scolastico che comprende diversi altri istituti superiori. Il vantaggio del polo scolastico è evidente: maggiore integrazione delle funzioni, una gestione razionale del trasporto, la possibilità di seguire con flessibilità e prontezza l’alto indice di variabilità dell’andamento delle iscrizioni alla diverse scuole.
Il centro storico e le funzioni dell’edificio. Mai come in questi anni il Centro Storico della città è stato investito da un’ondata di interventi che rapidamente lo sta trasformando e qualificando: i contenitori più importanti sono stati o stanno per essere recuperati e la gran parte è ad un uso pubblico, con l’obiettivo di tenere il centro vivo e vitale (non a caso nello stesso protocollo è presente anche il passaggio dell’ex caserma Fanti alla Provincia per la realizzazione della nuova sede). Anche sulla stessa destinazione dello stabile del Sigonio, perciò, siamo aperti a soluzioni diverse: così come è legittimo l’intervento del privato, allo stesso modo non è da escludere a priori una funzione pubblica a patto, ovviamente, che vi siano enti disposti ad investire nel progetto le risorse necessarie.
Ed ecco, appunto, il tema finanziario. Il Comune, da solo, non sarebbe in grado di attuare un intervento di recupero complessivo dell’edificio, mentre l’operazione ipotizzata (dagli 8 ai 10 milioni di euro di entrate), ed ampiamente discussa con la scuola nei mesi scorsi, garantisce la possibilità di finanziare la nuova scuola e quindi di realizzarla in tempi ragionevoli. Un percorso, è bene sottolinearlo, che vedrebbe direttamente coinvolta la scuola in tutte le sue espressioni e rappresentanze.


Adriana Querzè
Assessore alla scuola del Comune di Modena

Roberto Guerzoni
Assessore al Centro Storico del Comune di Modena

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