17/11/2006

ALTA VELOCITÀ, VARIAZIONE AL TRACCIATO DELL'ELETTRODOTTO

Approvata in Consiglio una delibera presentata dall'assessore alle Infrastrutture Sitta
L’elettrodotto di alimentazione primaria per la linea ferroviaria ad alta velocità nel tratto compreso tra il confine comunale di Castelfranco Emilia e quello di Campogalliano sarà affiancato alla linea stessa, tranne nell’attraversamento della discarica - per evitare la perforazione dello strato di argilla – e in corrispondenza della proprietà Pedrielli, in cui non c’era lo spazio fisico per la collocazione dell’elettrodotto.
Lo stabilisce una delibera presentata in Consiglio dall’assessore alle infrastrutture Daniele Sitta, approvata con il voto favorevole della maggioranza e della Lega Nord e con l’astensione degli altri gruppi di opposizione.
Illustrando la delibera Sitta ha ripercorso l’iter che ha portato alla variazione del tracciato, ricordando i vari passaggi che dal progetto originario di Cepav-Uno – attraverso la successiva consultazione con le associazioni agricole e i proprietari dei terreni interessati dal passaggio – hanno portato alla proposta attuale: “Il tracciato progettato da Cepav-Uno fu di fatto imposto dalla Sovrintendenza per il rispetto di Villa Dallari - ha spiegato Sitta - e aveva come conseguenza un forte impatto sul territorio, come l’allungamento della tratta, l’incidenza su una nuova parte di territorio rurale e un impatto sul Fondo Giovetti, toccato sia a sud dalla ferrovia che a nord dall’elettrodotto. La tratta ferroviaria è già realizzata e oggi si ci può rendere conto dell’impatto reale delle diverse soluzioni. Ricordo che nella tratta di Villa Dallari sono stati realizzati un muro e un terrapieno di 3 metri e mezzo sopra il quale verrà installata una barriera di ulteriori 3 metri e mezzo voluta dall’allora soprintendente Garzillo. Per me – ha sottolineato Sitta – è uno scempio paesaggistico spaventoso per chi proviene da Campogalliano verso Modena”.
L’assessore ha poi ricordato che dopo un ulteriore incontro con la Sovrintendenza, che ha ringraziato per la fattiva collaborazione, si è convenuto che la collocazione dell’elettrodotto in adiacenza al tracciato della linea ferroviaria avrebbe costituito un miglioramento paesaggistico. Da qui, perciò, la richiesta del Comune a Cepav-Uno di riprogettare quel tratto, che sarà realizzato in due stralci successivi per non creare ritardi nell’attivazione della linea ferroviaria, in accordo con sia con Cepav che con la Provincia di Modena: “Il primo stralcio – ha confermato Sitta – sarà quello da Castelfranco a Lesignana e il secondo, il cui progetto dovrà essere approvato dal Consiglio comunale, arriverà fino a Campogalliano. Il tratto che oggi approviamo – ha concluso – è interamente in affiancamento alla ferrovia, eccetto due punti. Il primo è ad est, in corrispondenza dell’attraversamento della discarica. L’installazione di tralicci, a livello di fondazioni avrebbe infatti perforato lo strato di argilla, pregiudicando in quei punti la sua impermeabilizzazione. All’estremo ovest, invece, in corrispondenza della proprietà Pedrielli esiste una villa vincolata e non c’era lo spazio fisico per collocare l’elettrodotto tra la villa stessa e la ferrovia, ragione per cui il tracciato se ne discosterà leggermente”.
In fase di dibattito Mauro Manfredini (Lega Nord) ha annunciato da subito voto favorevole alla delibera, chiedendo però per il futuro, come si è fatto in questo caso “maggiore informazione anche su altri temi”, mentre Sergio Celloni (Udc) ha sottolineato che “l’alta velocità è una priorità”, dichiarando che avrebbe preferito “un percorso dell’elettrodotto tutto interrato, perchè non ci sono ville, case e campagne che tengano, qui si tratta di sicurezza, perché l’elettromagnetismo è inquinamento e causa di tante realtà di cui si sente parlare ogni giorno. Esorto l’amministrazione perché in futuro, su scelte analoghe, non dia la possibilità di creare strutture che rimarranno sul territorio”. Secondo Ubaldo Fraulini (Ds) “si va nella direzione di tener conto delle esigenze dei cittadini impattati anche con un ristoro quando non c’è alternativa. Il nostro è quindi un giudizio positivo e ci auguriamo che per tutte i problemi che ci sono e ci saranno per altre opere venga adottata questa stessa metodologia”. Anche Ercole Toni (Ds) ha dichiarato di aver apprezzato il metodo seguito per la variazione del progetto, rispondendo alle sollecitazioni di Celloni sull’eventuale interramento dell’elettrodotto che “in quel caso verrebbe a cessare solo l’inquinamento visivo, ma l’altro rimane, pur con valori diversi”.
Adolfo Morandi (Forza Italia) ha rilevato che “nel caso della discarica si è stati costretti a fare una deviazione che delimita la stesa discarica a nord. Questo elettrodotto, quindi, impedirà eventuali espansioni ulteriori della discarica, con una problematica nuova. Il problema è perciò solo parzialmente risolto”. Sitta ha replicato ribadendo che “si è cercato di far sì che ci fosse la possibilità di tutelare il territorio paesaggistico e anche i cittadini impattati, andando ad un adeguato ristoro economico per l’occupazione del suolo. L’elettrodotto in affiancamento, come impatto, avrà un livello di mitigazione più alto rispetto a quanto previsto nel progetto d’origine. Il metodo è quindi positivo”. L’assessore ha poi ricordato che l’interramento avrebbe costi di almeno tre volte superiori e che l’impatto elettromagnetico non scomparirebbe, ma si ridurrebbe, con problemi di altra natura nel tempo. Rispondendo a Morandi, infine, Sitta ha confermato che “la scelta per la discarica era doverosa. Quanto all’eventuale ampliamento, lei pone un problema che non esiste, perché quella discarica è prevista in chiusura”.

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