06/11/2006

CIRCOSCRIZIONE 1, "NESSUNA GAFFE CON PENSIERI IN AZIONE"

Simona Arletti risponde in Consiglio ad un'interrogazione di Barcaiuolo (An)
“Il comportamento del Consiglio di Presidenza e della Presidenza della Circoscrizione 1 è stato corretto, sotto il profilo sia politico sia amministrativo. Non c’è stata nessuna gaffe nel Consiglio della Circoscrizione Centro Storico. Forse c’è stata una non perfetta sincronizzazione dei tempi di convocazione delle varie riunioni - dovuto a motivi contingenti, ad esempio le assenze per le ferie estive – ma tutto è avvenuto nel pieno rispetto delle regole e in maniera assolutamente trasparente”.
Simona Arletti ha risposto così all’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, con cui Michele Barcaiuolo (An) chiedeva come fosse stato possibile “invitare, da parte di una commissione consiliare di una circoscrizione del nostro Comune, gli esponenti di una associazione per far esporre un'iniziativa, quando è già stato convocato il consiglio nel cui ordine del giorno è già previsto il diniego dell'iniziativa stessa”.
Barcaiuolo ha ripercorso i dettagli della vicenda, ricordando che “un responsabile della associazione ‘Pensieri in Azione’ era stato invitato dalla Commissione cultura della circoscrizione numero l per poter illustrare il motivo per cui era stata fatta richiesta dell'uso gratuito di una sala circoscrizionale e per rendere edotti i membri della commissione dell'iniziativa, affinché gli stessi potessero poi esprimere un loro giudizio sulla richiesta nel successivo Consiglio di circoscrizione. Prima dell' audizione in commissione – ha rilevato Barcaiuolo - erano gia state consegnate le convocazioni del successivo Consiglio in cui uno degli oggetti era il seguente: "richiesta di uso gratuito della sala circoscrizionale da parte dell' associazione ‘Pensieri in Azione’ - Diniego".
Il consigliere di An ha quindi chiesto “come viene giudicato questo comportamento da parte della Presidenza della circoscrizione da un punto di vista politico e amministrativo”, ma anche quali siano “le intenzioni del nostro Comune di fronte ad un simile ‘incidente’ e con quale forza si possa affermare, come più volte fatto da questa giunta, che si vogliono coinvolgere le realtà che operano sul territorio per rilanciare le politiche culturali nella nostra città, quando alcune di queste devono subire delle censure preventive. Sono state concesse 2133 volte le sale ad altre associazioni. E’ tutto legittimo, ma è strano che succedano certe cose quando vengono chiamati certi personaggi che non fanno riferimento a nessun partito,ma che vengono per rompere l’omologazione culturale che si tenta di costruire. E’ quindi un problema di principio”.
Simona Arletti ha ricordato che “l’ordine del giorno del Consiglio del 7 settembre è stato redatto nei tempi di legge (almeno 5 giorni prima), tenuto conto delle proposte emerse dal Consiglio di Presidenza del 29 agosto. Ricordo – ha sottolineato - che quest’ultimo è organo politico al pari del Consiglio di Circoscrizione e ha il compito, tra l’altro, di fare proposte nei confronti del Consiglio di Circoscrizione e delle Commissioni. Si trattava pertanto non di decisioni prese aprioristicamente, ma di legittime e doverose proposte di deliberazione, che avrebbero ovviamente tenuto conto anche di quanto sarebbe emerso dalla Commissione competente – che non si è potuto convocare che per il 5 settembre - in ogni caso prima del Consiglio stesso, che è poi sovrano nelle sue decisioni”.
L’assessore ha specificato che “può capitare che l’ordine dei lavori specificato in premessa subisca alterazioni, per disguidi dovuti a cause di forza maggiore. In diversi casi in passato le bozze di deliberazione hanno subìto cambiamenti, proprio perché il Consiglio è sovrano e infatti il Regolamento delle Circoscrizioni stabilisce che i pareri tecnico e contabile sono acquisiti nuovamente in caso di modifiche sostanziali alla proposta di deliberazione. Nel caso in questione – ha aggiunto - il parere contabile non era richiesto e quello tecnico non entra nel merito della decisione consiliare”. Per Simona Arletti, quindi, “nulla in realtà era precostituito e se la Commissione si fosse espressa favorevolmente, certamente il Consiglio ne avrebbe tenuto conto. Il motivo del diniego il consigliere lo conosce – ha detto rivolta a Barcaiuolo - l’iniziativa non si raccordava con il piano di lavoro della Circoscrizione in materia di disagio giovanile”.
L’assessore ha quindi colto l’occasione per ribadire che “se si voleva nascondere qualcosa si sarebbe usata una dicitura più generica nella proposta di delibera tipo ‘determinazioni’, invece di diniego, ma le minoranze in questo modo sarebbero ostacolate nel comprendere la vera proposta”.
In fase di dibattito Mauro Manfredini (Lega Nord) ha dichiarato di “non capire coma mai, a fronte di oltre 2000 concessioni della sala a varie associazioni, a questa associazione è stata negata le tre volte in cui l’ha richiesta. La sua risposta – ha detto rivolto alla Arletti – ci si arrampica sugli specchi. E’ una cosa scorretta politicamente e noi come Lega Nord la condanniamo”.
Andrea Galli (An) ha aggiunto che “Massimo Fini, che sarebbe dovuto intervenire nella sala, è un intellettuale riconosciuto, che fa conferenze in tutta Italia. MA ci stupisce anche che lei, assessore, dia copertura politica ad azioni da Miniculpop. La maggioranza ha evidentemente difficoltà a spiegare in modo diverso le proprie motivazioni, oggi le ha spiegate malissimo. Poteva dire che si trattava di un errore. Non ci avremmo creduto, ma avremmo apprezzato. Siamo scandalizzati non solo dal diniego, ma dal tentativo di una spiegazione, che è semplice: non avete dato una sala che normalmente date ai vostri amici. La vergogna è totale. La risposta scredita non solo il suo operato, ma quella di tutta l’amministrazione”.
Sergio Celloni (Udc) si è associato “alle rimostranze dei colleghi, poiché anche io e altri colleghi abbiamo richiesto le sale e ci sono state rifiutate”.
In fase di replica Barcaiuolo ha detto che “in due anni e mezzo questa è la riposta che mi lascia meno soddisfatto, è una risposta che non sta in piedi. Io biasimo dal punto di vista politico quanto è successo, ma è legittimo e dimostra la differenza con la gestione di quella circoscrizione da parte del centrodestra nel corso della precedente legislatura. Qui si vede la differenza con chi cerca di movimentare un sistema legato a doppio filo con gli amici, anche solo quando si tratta di patrocini. Dal punto di vista amministrativo, invece, c’è un’illogicità completa. Vi invito ad essere corretti anche solo per rispetto a cittadini che spendono soldi per organizzare queste iniziative”.
Simona Arletti è di nuovo intervenuta per ribadire che “non ci sono stati errori, ma una non perfetta sincronizzazione dei tempi. Mi sembra però che le vostre osservazioni non riconoscano l’autonomia politica delle circoscrizioni, nel cui ambito hanno fatto una valutazione attenta sull’iniziativa. Si valorizza prevalentemente l’associazionismo locale, quindi è nelle loro possibilità decidere se certe iniziative rientrino in questo ambito. Ricordo, infine, che non è l’unico diniego, perché è capitato in altre occasioni ad altre associazioni”.

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