13/11/2006

PUBBLICI ESERCIZI IN CITTÀ, 75 NUOVE AUTORIZZAZIONI IN 5 ANNI

Il Consiglio comunale discute la nuova programmazione per bar, locali e ristoranti.



Saranno al massimo 75 nei prossimi 5 anni le nuove autorizzazioni che l’Amministrazione comunale potrà concedere sul territorio del Comune di Modena per l’apertura di pubblici esercizi come bar, locali, ristoranti o trattorie. Delle nuove autorizzazioni, 16 riguarderanno il centro storico e 59 il resto del territorio comunale. Sono le principali novità della delibera sulle “Linee di programmazione e definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande”, in discussione in Consiglio Comunale nella seduta di lunedì 13 novembre. Rispetto ai 673 esercizi pubblici attualmente presenti sul territorio del Comune, la nuova programmazione punta ad un incremento che, se il mercato risponderà adeguatamente, potrà arricchire in modo consistente l’offerta cittadina.
Le nuove autorizzazioni saranno concesse attraverso specifici bandi pubblici sia per il centro storico sia per le altre zone del territorio. Al di fuori dell’area del centro storico è prevista anche la modalità di richiesta in risposta ad avvisi pubblici, per gli imprenditori in possesso dei requisiti necessari. All’interno della programmazione di 75 autorizzazioni rientrano anche quelle che saranno concesse all’interno di bandi e progetti di valorizzazione commerciale di specifiche zone della città. Si prevede inoltre una suddivisione del quinquennio in due periodi da trenta mesi ciascuno, in modo da poter valutare l’impatto delle nuove attività sul territorio. 13 delle 75 autorizzazioni sono destinate all’apertura di esercizi nell’area della fascia ferroviaria.
“Questa proposta, pur rientrando ancora in una logica di programmazione numerica, punta ad introdurre progressivamente una maggiore concorrenza, come stimolo alle imprese esistenti e ai nuovi imprenditori a migliorare la qualità, innovare i servizi e possibilmente ridurre i prezzi”, spiega l’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini. “La richiesta di apertura di nuovi pubblici esercizi è molto alta in città, come ci dimostrano, ad esempio, le 20 richieste che abbiamo ricevuto per le 3 nuove autorizzazioni previste dal bando di San Francesco e Saragozza. Per questo”, conclude l’assessore, “abbiamo programmato questo cambiamento graduale ma sostanziale, i cui effetti saranno monitorati e valutati nel corso del quinquennio, ma che va nella direzione di favorire i consumatori e aprire il mercato dei pubblici esercizi in città a nuovi imprenditori”.
La proposta è stata definita anche attraverso la consultazione con i principali portatori di interesse, dalle associazioni di categoria a quelle dei lavoratori e dei consumatori, fino ad arrivare alla delibera oggi in discussione in Consiglio comunale. In sintonia con gli obiettivi previsti dalla legge regionale 14 del 2003, punta a favorire l’equilibrio tra domanda e offerta e a promuovere la qualità del territorio urbano attraverso una rete di pubblici esercizi che sia innovativa, funzionale alle esigenze dei consumatori e allo stesso tempo produttiva e remunerativa per gli imprenditori del settore.
“L’Amministrazione comunale è impegnata su diversi fronti per assecondare e incentivare il dinamismo degli imprenditori locali, in particolare in centro storico”, spiega l’assessore al Centro storico Roberto Guerzoni: “è significativo che il numero degli esercizi commerciali dal 2001 sia tornato a crescere, e anche per questo, ad esempio, nel caso dell’area di San Francesco e Saragozza, alle nuove aperture favorite dal progetto di riqualificazione si accompagna un investimento di circa 200 mila euro da parte del Comune per la ristrutturazione di portici e marciapiedi”.
Il numero dei pubblici esercizi in città, ad eccezione delle licenze concesse ad attività tradizionali e di quelle messe a bando all’interno dei progetti di riqualificazione commerciale come Pomposa e Saragozza, era rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi 15 anni, dal 1991 ad oggi. La nuova programmazione tiene conto dell’evoluzione demografica e delle dinamiche di consumo, sulle quali il Comune sta realizzando alcune indagini conoscitive in collaborazione con l’Università, ma anche delle esigenze urbanistiche o di recupero di aree e strutture di pregio. Per quello che riguarda l’area del centro storico, tutte e 16 le nuove autorizzazioni saranno concesse tramite bando pubblico: 8 nei primi 30 mesi di programmazione, le restanti negli ultimi due anni e mezzo. Un’analoga suddivisione temporale, pensata per poter valutare gli effetti delle nuove aperture sul mercato, è prevista per le 59 autorizzazioni che saranno concesse al di fuori delle mura del centro storico. Ai bandi pubblici e ai periodi durante i quali sarà possibile presentare domanda per le nuove autorizzazioni sarà data la massima diffusione, in modo da consentire la partecipazione a tutti gli imprenditori interessati.

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