15/12/2006

IN MOSTRA A MODENA GLI SPLENDORI DEL ROMANICO

Dal 16 dicembre al primo aprile del prossimo anno i Musei del Duomo ospitano un'esposizione su arte e liturgia nelle terre di San Geminiano e Matilde di Canossa
Opere di oreficeria prodotte per la Cattedrale di Modena, manoscritti, iscrizioni e preziosi manufatti legati al culto provenienti dalla vicina abbazia di Nonantola e dalla distrutta abbazia di Frassinoro saranno esposti dal 16 dicembre (apertura al pubblico dalle 15 alle 19 con annullo filatelico a cura del circolo Tassoni) al primo aprile del prossimo anno nella mostra “Romanica: arte e liturgia nelle terre di San Geminiano e Matilde di Canossa”. L’esposizione sarà aperta da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 e resterà chiusa il lunedì (ingresso 3 euro, ridotto 2 euro, informazioni al numero 059 2033100; www.comune.modena.it/museoarte, prenotazioni per gruppi e visite guidate al numero 059 220022).
L’esposizione, che propone complessivamente una cinquantina di opere, è allestita a Modena, nei Musei del Duomo, in via Lanfranco, per iniziativa del Museo civico d’arte, dei Musei del Duomo e della Soprintendenza al patrimonio storico artistico e etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia. Interamente finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra si avvale del patrocinio della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna e dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola ed è sostenuta dall’Unesco.
L’occasione è offerta dal nono centenario della traslazione del corpo del patrono San Geminiano nella cripta della Cattedrale in costruzione, avvenuta il 30 aprile 1106 alla presenza del clero, del popolo e della contessa Matilde di Canossa. L’8 ottobre dello stesso anno venne solennemente consacrato anche l’altare dedicato al Santo con una cerimonia alla presenza di papa Pasquale II, di numerosi vescovi, di Matilde di Canossa e dell’architetto del Duomo, Lanfranco. Una dettagliata testimonianza di quegli eventi viene fornita dal codice della “Relatio”, riccamente illustrato con miniature e presente in mostra.
“Romanica” permette di approfondire il clima culturale che ha improntato la costruzione della Cattedrale nelle terre segnate dal culto di San Geminiano e dall’incisiva azione della contessa Matilde di Canossa, convinta sostenitrice della riforma ecclesiastica e del partito papale nella lotta per le investiture. In particolare, l’attenzione è rivolta al secolo XII, quando era attiva in città, presso la canonica della Cattedrale, un’importante scuola di fondazione carolingia nella quale si insegnavano soprattutto le arti del Trivio - grammatica, retorica e dialettica – cioè le discipline letterarie e filosofiche. L’alto livello raggiunto dalla cultura locale è testimoniato dai codici dell’epoca, conservati nell’Archivio Capitolare, dalle numerose iscrizioni che accompagnano la costruzione della Cattedrale e da opere di oreficeria sicuramente prodotte per il Duomo, come l’altare portatile detto di San Geminiano.
A fianco della produzione più strettamente legata alla Cattedrale, a testimonianza del clima artistico e della sensibilità religiosa che caratterizzò all’epoca i territori dominati dai Canossa, vengono esposti alcuni oggetti provenienti dalla vicina abbazia di Nonantola, rilevante centro monastico benedettino di fondazione longobarda, e altri realizzati per la distrutta abbazia di Frassinoro, fondata da Beatrice, madre di Matilde di Canossa, nel 1071. Per quanto riguarda Frassinoro, la mostra consente inoltre di vedere eccezionalmente riunite alcune oreficerie di grande valore, tra cui il candelabro, la croce e la colomba eucaristica.

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