14/12/2006

"SICUREZZA, IL MINISTERO DEGLI INTERNI RISPONDERÀ A BREVE"

Il sindaco di Modena replica all'interrogazione di Baldo Flori (Modena a Colori)
“La collettività modenese è consapevole che con il maggiore controllo del territorio si conterrebbe il crimine. In questo senso noi continuiamo ad avere contatti con il Ministero degli Interni che ha ben chiara la nostra situazione, che necessita di un rafforzamento degli organici delle Forze dell’ordine, e siamo convinti che la risposta arriverà in tempi brevi”.
Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha risposto così all’interrogazione con cui Baldo Flori (Modena a Colori) chiedeva “quali iniziative intenda la Giunta comunale adottare in materia di politiche per la sicurezza dopo le denunce delle Circoscrizioni e le risposte evasive del viceministro Minniti in materia di potenziamento delle Forze dell’ordine”.
Nel dettaglio, Flori ricordava che “durante l’estate diversi elementi hanno confermato l’aggravarsi della situazione della sicurezza in città, anche attraverso la denuncia di comitati di cittadini e delle ammissioni contenute in interviste di autorevoli segretari provinciali della maggioranza che sostiene la Giunta. I giornali, inoltre, hanno dato notizia di una riunione specifica del Comitato per l’ordine e la sicurezza, al quale avrebbe partecipato il sindaco di Modena e gli stessi presidenti delle Circoscrizioni, ma i cui esiti non sono mai stati comunicati al Consiglio comunale. Lo stesso Sindaco, abbandonando il trionfalismo tranquillizzante del passato, ha dichiarato in alcune interviste che il tanto pubblicizzato Protocollo per la sicurezza dovrebbe essere necessariamente rivisto ed aggiornato. Il nuovo Questore poi, nel momento del suo insediamento, ha tracciato un primo quadro problematico della sicurezza in Provincia di Modena, confermando la necessità di un potenziamento degli uomini e dei mezzi a disposizione”.
Flori ha sottolineato che “non pare che l’incontro col viceministro agli Interni abbia fatto emergere impegni precisi da parte del rappresentate del Governo, oltre a generiche affermazioni di interesse e di attenzione per lo stato della sicurezza nella nostra zona. Possibile – ha chiesto concludendo - che alla luce di tutte queste prese di posizione, in sedi più o meno ufficiali, la Giunta non abbia mai avvertito la esigenza di informare adeguatamente il Consiglio comunale e se del caso coinvolgerlo a sostegno di una richiesta precisa di potenziamento di uomini e di mezzi a disposizione delle Forze dell’ordine, in presenza di una situazione che si è aggravata“?
Il sindaco di Modena ha risposto ricordando a Flori che “la riunione a cui fa riferimento è una delle riunioni periodiche espressamente previste fin dal Primo Protocollo di intesa tra Comune e Prefettura in materia di sicurezza urbana (1998), confermate nei Contratti di sicurezza del 2000 e del 2005. Analoghe riunioni, anche con i capigruppo consiliari, vengono, come noto, convocate in modo autonomo dal Prefetto o su richiesta della Conferenza dei capigruppo, quando uno o più capigruppo ne ravvisino l’esigenza. Si sta valorizzando anche il ruolo dei presidenti delle Circoscrizioni, poiché rappresentano un importante articolazione territoriale del Comune e un punto di riferimento per i cittadini di quel territorio”.
Pighi ha anche confermato che il nuovo accordo di programma è già in fase di valutazione da parte dei vari organi ministeriali: “Siamo in presenza di un’ipotesi che consentirà al Prefetto di arrivare ad una sottoscrizione con noi dell’accordo. Una volta sottoscritta, la discussione che lo precederà il Consiglio assumerà ruolo naturale di compartecipe nella stesura. Il nuovo contratto avrà maggiore valenza e consentirà la valutazione di impegni reciproci, con la possibilità di verifica dei risultati ottenuti”.
Il sindaco di Modena ha poi ricordato che il viceministro Minniti “condivide la necessità del rafforzamento dal punto di vista delle Forze dell’ordine, cioè mezzi e uomini che siano più adeguati alla situazione. Siamo consapevoli che si può fare pressione, ma possiamo anche essere utili se riusciamo a introdurre elementi che la favoriscano, ad esempio come il lavoro per gli stranieri presso la Questura, pur in assenza di materia che la disciplini. Purtroppo le disponibilità del ministero non sono particolarmente forti e ci auguriamo, considerato che qualche unità è arrivata, che si prosegua su questa strada, visto che tutta la collettività modenese ritiene che il punto sia lì, cioè che con un maggiore controllo del territorio si conterrebbe il crimine”.
Pighi, infine, ha annunciato che “stiamo lavorando assieme alla Questura per rilanciare il Posto di polizia integrato presso l’autostazione, che prima di Natale sarà riattivato con la possibilità di presentare le denunce da parte dei cittadini”.
Sul documento è poi intervenuto Dante Mazzi (Forza Italia), rilevando le “contraddizioni tra le dichiarazioni di Minniti e quanto succede a livello nazionale. La Finanziaria taglia i fondi per la sicurezza, fondi e organici. A Modena non era stata rivista la pianta organica negli anni ultimi e si discuteva di rivederla. Negli anni scorsi sono arrivate alcune unità, poche, ma sono arrivate. Ora si rischia che ci siano riduzioni drastiche, sia per le risorse che per il personale. Non mi si racconti che è per rimediare a quanto fatto precedentemente”. Il consigliere di Forza Italia ha dichiarato che il precedente governo ha garantito risorse sulla sicurezza per quasi 4 milioni di euro dal 2002 al 2006, mentre le risorse del governo Prodi ammontano a circa 800 milioni a partire dal 1 gennaio 2008, ricordando anche “la protesta di piazza di martedì 5 dicembre delle Forze dell’Ordine contro la chiusura di alcune questure e di uffici di polizia di prossimità e lo smantellamento delle scuole di polizia previsti nella finanziaria. Agli intenti di Minniti si contrappone una politica nazionale che rischia di porre problemi alla sicurezza nazionale e non vedo come Modena possa essere un’isola felice per cui Minniti possa concedere ciò che viene richiesto”.
Anche Ivo Esposito (Forza Italia) si è associato alle critiche, ricordando che “il problema non è solo per la Polizia di stato, ma anche per gli operatori di Polizia municipale, in cui mancano circa 30 operatori ed è sotto organico rispetto anche alla legge regionale. Le istanze di sicurezza – ha detto rivolto al sindaco - sono uno dei suoi obiettivi. Avrebbe l’obbligo di rispettare i vincoli di una legge regionale. Come è possibile assumere istanze di sicurezza e poi non rispettare la legge regionale”?
Maurizio Dori (Ds) ha invece criticato gli interventi che lo hanno preceduto, dichiarando che “alla manifestazione di Roma c’era solo il 10% dei lavoratori con divisa, erano rappresentati solo i sindacati autonomi. Il Siulp, il Consap e altre organizzazioni maggioritarie hanno fatto un cartello che dialoga con l’attuale governo e i risultati si stanno vedendo. Oggi il governo recupera su alcuni settori rispetto alla destra, ad esempio sulla copertura sanitaria per invalidità su servizio. Prima c’era la divisione tra Polizia e militari per missione all’estero e solo a quest’ultimo si davano le risorse soldi, ma non ai poliziotti feriti in Italia. Su questo ora ci sono 10 milioni di euro, ma ci sono anche assunzioni nuove, quindi – ha sottolineato Dori - voi dite cose non vere. C’è stata anche l’assunzione di un fondo speciale di sicurezza presso il ministero, 100 milioni di euro per investimenti pluriennali e 30 per spesa corrente per mezzi e tecnologia. Noi a Modena avevamo autovetture con 250mila chilometri e avevamo già denunciato il fatto. Il centrodestra aveva tolto la specificità sul comparto difesa e sicurezza, che è stato rimesso dal governo attuale, quindi non dite la verità. Per fortuna oggi il governo fa le cose concrete”. A Dori ha risposto Manfredini (Lega Nord), assicurando di “aver visto in televisione che c’era il presidente dei sindacati che protestava per la finanziaria. Punto. Non costringermi a dirti che sei bugiardo”, a cui lo stesso Dori ha ribadito che “io e altri sei delegati Cocer abbiamo fatto comunicati di protesta per non partecipare, quindi non puoi aver visto il Cocer”.
Baldo Flori ha detto che “Dori non può avere la pretesa di rappresentare l’intera categoria della sicurezza. Quanto alla risposta del sindaco, se è vero che c’è attenzione e interesse, cosa osta a venire in Consiglio e proporre un Ordine del Giorno che rivendica più uomini e mezzi da parte dell’attuale governo? Non c’è nessuna critica sulla riunione e non abbiamo neanche criticato la voglia di partecipazione dei quartieri, anzi, c’è bisogno dell’apporto di tutti. Il problema è dare sbocco operativo di rilancio e rafforzamento delle Forze dell’ordine. Quindi non sono d’accordo sul fatto che il nuovo accordo di programma sia già in fase di analisi al Ministero senza che il Consiglio ne abbia in qualche modo parlato”.
Il sindaco ha chiuso il dibattito ricordando che “l’Accordo di programma fra il Sindaco e Prefetto è sottoscritto dai due vertici. Da parte mia e della giunta tutti gli indirizzi dati sono stati recepiti, emergono fin dalla relazione di insediamento. Ciò non toglie che il Consiglio comunale in un ambito che gli appartiene opportunamente può intervenire. Quanto alla discussione del protocollo, possiamo individuare in Conferenza di capigruppo una valutazione degli schemi che i due vertici dell’amministrazione andranno a predisporre”.

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