07/02/2006

LE EX FONDERIE SARANNO LUOGO DELLA MEMORIA PER LA CITTÁ

Un lungo dibattito in Consiglio comunale sul tema del recupero della struttura
Le ex-Fonderie dovranno diventare il luogo della memoria delle lotte operaie e sindacali, ma anche luogo di proiezione nel futuro delle competenze imprenditoriali e scientifiche del territorio. Questo il senso del dibattito che si è sviluppato nel corso del Consiglio comunale del 6 febbraio, a partire dalle interpellanze dei consiglieri dei Ds Ercole Toni, Fausto Cigni e William Garagnani e di Mauro Tesauro (Verdi) sul futuro delle ex-Fonderie. L'assessore alla Programmazione e Gestione del Territorio, Daniele Sitta, ha ripercorso la storia delle ex-Fonderie, ricordando che nonostante non ci fosse alcun vincolo da parte della Sovrintendenza, fu lo stesso Comune di Modena nel 1999 a porre un vincolo sul fronte principale, limitando gli interventi alla riqualificazione e ricomposizione tipologica: 'Se si concorderà con l'Ausl di non utilizzare più l'area per la loro sede ' ha spiegato Sitta ' il tema Fonderie è una pagina bianca sulla quale possiamo tracciare le linee progettuali che riteniamo più opportune'. Sitta ha quindi sottolineato che, fermo restando il vincolo della fattibilità economica, nell'area potrebbero trovare posto uno spazio per la memoria dei fatti del 9 gennaio 1950, uno spazio dedicato alla storia delle lotte sindacali del territorio e la sede dell'Istituto Storico della resistenza. Inoltre, secondo Sitta è necessario 'arrivare ad un unico progetto, che sia condiviso dalla città', citando anche il progetto di 'Officina Emilia' di salvaguardia della memoria industriale e un analogo progetto proposto dai consiglieri Prampolini e Artioli, rispetto ai quali si potrebbero unire Comune, Università, Amici del Corni e altre associazioni e realtà cittadine: 'A parte la palazzina ' ha concluso Sitta ' sul resto dell'area si possono ipotizzare funzioni pubbliche e private per valorizzare l'insediamento, dotando il quartiere di servizi eventualmente carenti. Il Comune di Modena persegue anche l'obiettivo di collocare i propri uffici in contenitori di propria proprietà e anche le Fonderie possono rientrare in questa logica'. Mauro Tesauro (Verdi) ha proposto di dare vita ad un gruppo di lavoro che elabori un progetto complessivo, mentre Enrico Artioli (Margherita) ha sottolineato che 'si deve andare ad un progetto che valorizzi due ambiti distinti. Il primo è quello del tema del lavoro e del sindacato, ma anche il tema imprenditoriale che a Modena, fatta eccezione per il Museo della bilancia, non viene celebrato. Il secondo ambito è quello della formazione di competenze tecnico scientifiche in cui siamo ultimi e che le scuole faticano a trasmettere. Quindi ci vuole un progetto per trasmettere la passione per il lavoro e, dall'altro, competenze tecnico scientifiche per affrontare la competizione globale. Una memoria, quindi, che si cala nel presente, ma proiettata nel futuro'. Giorgio Prampolini (Ds) si è soffermato sull'esigenza di fare delle Fonderie 'l'emblema dei primati imprenditoriali modenesi. Ci sono esempi in Europa di strutture che testimoniano il lavoro e lotta per diritti, ma anche la voglia di sapere e l'importanza del lavoro, che a Modena in parte stiamo perdendo', seguito da Baldo Flori (Modena a Colori) che invece ha messo in rilievo 'l'assenza del mondo imprenditoriale sul dibattito per il futuro delle Fonderie. Deve rimanere un luogo per la memoria ' ha aggiunto ' ma bisogna far sì che questo mantenimento non confligga con altre soluzioni che potrebbero togliere valore al fatto di farne luogo della memoria. Si deve capire quali strutture mettere nelle vicinanze senza andare ad un contrasto, ad esempio un centro commerciale o altre strutture con destinazioni non congrue. E poi mi chiedo: è vero che la destinazione all'Ausl è assolutamente incompatibile con la salvaguardia della palazzina come luogo della memoria''. Sergio Rusticali (Sdi) ha apprezzato il fatto che 'a distanza di più di 50 anni il tema mantenga un'evidente attualità. Nel 50esimo del 9 gennaio io chiesi una variazione rispetto al progetto già individuato, suggerendo la destinazione di una parte dell'immobile a luogo di memoria. Bisogna quindi coinvolgere tutti i soggetti interessati, lavoratori, imprenditori e le altre categorie'. Achille Caropreso (Forza Italia) ha invitato a 'non cadere nella tentazione, come Consiglio, di avviare un progetto, altrimenti non se ne viene fuori. Dobbiamo avere la saggezza di essere consapevoli che diamo solo indirizzi e direttive, ma poi siamo doverosamente disponibili a esaminare ciò che altri sottoporranno al Consiglio stesso'. Giancarlo Montorsi (Prc) ha dichiarato che 'l'identità di una comunità si tramanda rispettandone i simboli e i significati. Noi da tempo chiedevamo che questo luogo fosse dedicato alla memoria del lavoro. Oggi ne sentiamo la necessità, di fronte al rischio di lasciare affievolire un'identità locale. Ma deve essere anche luogo di elaborazione, di racconto di esperienze. E' il momento di chiamare a raccolta il sistema Modena, che si faccia interprete di questa esigenza. Si può realizzare nella palazzina storica' Noi crediamo di no. Misuriamoci su un progetto e sulle linee fondamentali. Si raccolgano in città i fondi, si raccolgano idee, lo faccia l'amministrazione, in modo che rappresenti Modena nella sua espressione più ampia'. L'assessore al patrimonio Antonino Marino ha ricordato che 'governare vuol dire tenere insieme la valorizzazione patrimoniale e il valore emblematico e storico dei contenitori. Presto arriveremo in Consiglio con una delibera di indirizzo sul futuro di quell'area. E' ingenuo che qualcuno pensi di cancellare memoria del 9 gennaio, che si unisce al coro del revisionismo storico di questi tempi. Noi lo dobbiamo continuare a ricordare. Bisogna coniugare la valorizzazione del patrimonio alla storia e allo sviluppo del futuro. Purtroppo questo dibattito ha coinvolto poco l'opposizione e questo ci deve preoccupare tutti. Ribadisco infine che, contrariamente a quanto affermato da alcuni, alle Fonderie non si volevano usare le ruspe, tanto che è il Comune stesso ad aver inserito il vincolo'. Secondo Fausto Cigni (Ds) 'in quel luogo non ci deve essere solo il monumento, ma qualcosa di più, una memoria moderna. Deve essere chiaro che c'è un luogo che deve essere materia di dibattito e confronto continuo, perché lo chiedono i modenesi tutti. Recuperiamo quindi il dato storico che è nel nostro dna', seguito da Antonio Maienza (Udeur) che ha richiamato l'esigenza di 'passare dalle parole ai fatti, con progetti di rispetto della memoria da passare alle commissioni apposite'. Alvaro Colombo (Prc) ha ricordato che 'mantenere una struttura che ricordi la trasformazione sociale della città è fondamentale. Dovrà essere un laboratorio che coniughi la storia della lotta del lavoro con nuovi lavori che avanzano, la memoria della lotta per mantenere quei diritti anche oggi. Coniugare quindi i diritti dell'epoca con i diritti attualizzati ai lavori odierni'. Infine, è intervenuto l'assessore all'Istruzione Adriana Querzè, rimarcando che 'la giunta dovrà fare uno sforzo di concretizzazione su costi e gestione, coinvolgendo le imprese, in una logica di recupero della memoria non strumentale né di parte. Dispiace che i banchi dell'opposizione siano vuoti ' ha sottolineato l'assessore ' Ringrazio quindi Caropreso che, partecipando al dibattito, dimostra una sensibilità importante. Due ore fa abbiamo discusso del 10 febbraio, pareva che fosse interesse solo di una parte. Adesso parliamo di altre memorie. La proliferazione dei giorni della memoria porta ad un abuso della memoria stessa. Spero che questo non riguardi le Fonderie e che manterremo un profilo alto. Dentro ci dovremmo mettere ' a prescindere da palazzina si o palazzina no ' il tema della memoria, intrecciare memoria storica e sociale con la memoria del lavoro. La memoria storica ci porta al tema dei diritti del lavoro, mentre la memoria del lavoro e degli aspetti tecnici ci porta egualmente all'attualità, su come si fa innovazione e su come dovrà essere fatta ancora in futuro. Ci vuole quindi un rapporto tra formazione e produzione. Memoria e integrazione, ecco le due parole d'ordine. Integrazione di saperi, di forze ' non riesco a immaginare museo senza la presenza del sindacato - delle imprese, dell'Università, delle forze che amministrano la città. Memoria e integrazione a tutti i livelli, insomma, tenendo conto anche dei pezzi di memoria costruita già presenti in città, individuando un tavolo di progetto a cui dare presto indirizzi chiari'. Sul tema delle Fonderie ha presentato un'interrogazione anche Andrea Galli (An) chiedendo come l'Amministrazione 'valutasse l'operato della precedente Giunta che dissipò risorse pubbliche per costruire parcheggi e con urgenza fognature per l'area delle Fonderie nel 1998, in un momento in cui erano palesemente inutili'. Sitta ha risposto dicendo che 'l'amministrazione fece bene. I parcheggi danno risposta ai residenti e alla parrocchia che, senza quei parcheggi, sarebbero in sofferenza. Non sfugge la politica dell'interrogazione ' ha aggiunto Sitta - cioè che queste realizzazioni avrebbero favorito solo le attività delle Fonderie per l'attività musicale. Però 46 posti erano davvero risibili per una discoteca, quindi non era certo questa la motivazione di fondo. Stupisce la sua concezione di governo, dio ce ne scampi, perché divide tra iniziative buone e cattive, ovviamente dove c'e odore di associazionismo di sinistra. Però noi favoriamo tutte le associazioni, chiunque alzi i livelli di servizio ai cittadini, particolarmente i giovani. Abbiamo anche favorito il Muvi, che non è certo un covo di comunisti. Questa è la politica che ci contraddistingue per cui vinciamo da 60 anni. Viri di 180 gradi e guardi al futuro, non al passato. Non è questo il modo per governare il paese e il città'. Galli ha replicato sostenendo che 'Collodi potrebbe essere utile da leggere per Sitta. Ha scritto Pinocchio. Il mio è un richiamo al fatto che quando si deve dare una risposta, bisogna farlo. Non posso perciò neanche dire di essere insoddisfatto, perché non ha risposto alle mie domande. Ribadisco comunque che le fogne furono fatte senza alcuna motivazione se non quella di favorire il privato'.

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