16/05/2006

MODENA ADERISCE ALL'ASSOCIAZIONE 'ROCCA DI PACE'

Approvata all'unanimità in Consiglio comunale la delibera presentata da Lugli
Il Comune di Modena ha aderito all'Associazione 'Rocca di pace ' Laboratorio di ricerca e formazione', l'organismo che ha sede a Sestola e che ha come obiettivo primario la 'progettazione e costruzione di luoghi dove sia possibile prefigurare la pace'. La delibera di adesione all'associazione, approvata con il voto favorevole della maggioranza e il voto contrario dell'opposizione, è stata illustrata in Consiglio dall'assessore alla Cultura Mario Lugli, che ha sottolineato come Rocca di Pace si impegni a 'promuovere la cultura della pace, finalizzata a comportamenti di pace, attraverso lo studio, l'informazione e lo studio. In questa chiave - ha spiegato Lugli - la rocca di Sestola diventa un luogo sullo stile di Monteveglio o Montesole, cioè un luogo di confronto e stage sui temi della pace'. Lo statuto prevede anche che l'associazione proponga 'le proprie attività alle Scuole materne, elementari, medie e superiori del territorio, alle classi scolastiche in gita, alla popolazione del territorio, a turisti e sportivi, a studenti universitari in corsi residenziali, a insegnanti, educatori, genitori, formatori, operatori sociali e del volontariato, a politici e amministratori, a giovani in Servizio Civile, a corpi civili impegnati in zone di tensione, alle parti in confitto, a tutte le persone interessate alla pace'. L'adesione all'associazione comporta il versamento di una quota associativa annuale di 200 euro. In fase di dibattito Andrea Galli (An) ha evidenziato che 'non sempre per spreco bisogna arrivare alla mostra di Covili, ma anche una delibera come questa ' al di là del contributo ' ne è un esempio. I 200 euro sono in realtà un grimaldello attraverso i quali in futuro verranno chiesti finanziamenti di maggiore dimensione. Oggi in Italia nessuno può dirsi contrario a iniziative relative alla pace, ma ogni punto della delibera trova il nostro dissenso'. Baldo Flori (Modena a Colori) ha posto una serie di interrogativi sulla delibera: 'E' un atto di ratifica' Nel consuntivo di legislatura il Comune di Sestola dà già per certa l'adesione del Comune di Modena. Può darsi che sia stata comunicata già prima, e quindi che questa sia una delibera di ratifica. Altri interrogativi nascono poi leggendo le premesse alla delibera. Capisco che l'associazione Rocca di Pace intende promuovere azioni attive. Allora mi chiedo quali siano queste azioni attive, al di là dei convegni. Ci vuole un mix di realismo e utopia, quindi non c'è nulla da obiettare, però ho l'impressione di uno squilibrio marcato nelle premesse in cui si passa a indicare le azioni, ad esempio 'progettare luoghi in cui sia possibile 'prefigurare la pace' o ' offrire ai ricercatori un ambiente per ricercare la pace interiore', 'sperimentare alternative alla violenza'. Insomma, il mix tra realismo e utopia propende verso l'utopia, che gira un po' a vuoto su frasi ad effetto, ma non è in grado di dare gambe alle parole. Non voglio svuotare di significato gli sforzi, però nel momento in cui si entra nel merito di un organismo amministrativo, bisogna capire se gli obiettivi alti rimangono solo espressioni di grande spessore morale'. Anche Andrea Leoni (Forza Italia) ha sottolineato 'la difficoltà a non trovarsi d'accordo quando si parla di pace. Anche il costo è così basso che si sarebbe portati ad aderire con grande facilità, però rimangono degli interrogativi su alcuni obiettivi e progetti. Ci sono già associazioni finanziate da enti locali e regionali, ad esempio la Scuola di Pace di Montesole, che fa esattamente le stesse cose. C'è il rischio di un doppione, perciò dobbiamo porci il dubbio. Non solo ci sono legittimi interrogativi, ma c'è anche il rischio di foraggiare esperienze che già ci sono. L'adesione del Comune di Modena, già presente nel bilancio di Sestola, lascia interdetti. Non siamo pregiudizialmente contro, ma abbiamo solo legittime richieste di chiarimenti, per non costituire l'ennesima associazione che ogni anno verrà a battere cassa e negli anni successivi chiederà finanziamenti per altri progetti. Ho una proposta: i soggetti promotori facciano partire l'associazione, diamo tempo tre anni per vedere cosa fanno e poi torniamo in quest'aula per verificare se dire si o no all'adesione all'associazione'. Alberto Caldana (Margherita) ha dichiarato che 'la delibera è una tappa importante di un percorso iniziato in una dimensione provinciale, con una forte presenza attiva dell'Università. Veniamo da tre anni e mezzo di progettazione per arrivare a questo punto, in cui il Comune di Modena ha avuto un ruolo centrale anche nella progettazione. Quindi sarebbe strano se il Comune di Modena, che è stato tra i promotori, tirasse indietro la mano per vedere cosa succede, mandando avanti gli altri, come propone Leoni. Nello statuto emerge il tema della spiritualità, centrale in un momento in cui le religioni diventano fondamentali in uno scenario mondiale per definire se c'è pace o non c'è pace. Ma si entra anche nel tema del conflitto. In altri termini, al di là di un fraseggio che in alcuni casi è magniloquente, c'è però il tentativo concreto di dare spazio ad esperienze locali che possono garantire anche riflessioni sul tema del rapporto tra pace e ambiente, assolutamente centrale in questo periodo. Quindi il Comune di Modena sbaglierebbe a non entrare in questo percorso. Piuttosto, io dico che una volta stabiliti gli obiettivi, si tratta di capire come si possa essere propulsori per far sì che l'associazione possa lavorare per realizzarli, anche in rapporto con altri enti, come ad esempio Montesole'. Giorgio Prampolini (Ds) ha aggiunto che 'l'iniziativa parte da un lavoro fatto nel tempo anche da Modena. Credo però che sia importante il concetto dello sviluppo per costruire una cultura della pace, inteso non solo come contrarietà al conflitto, ma in un'ottica di intervento a tutto tondo, a cominciare dal tema dei diritti umani e del rapporto con le religioni. Non si tratta di fare una replica di Montesole, ma radicare la cultura della pace anche attraverso nuove esperienze, che diventino punto di riferimento per la nostra comunità'. Ivo Esposito (Forza Italia) ha ricordato alcune figure storiche legate al tema della pace, sottolineando anche le occasioni in cui manifestazioni non violente hanno avuto esiti non sperati: 'Noi siamo amministratori, non filosofi. Io sono un estimatore di Ghandi, però bisogna calarsi nella realtà del mondo moderno che non permette di essere pacifisti oltre ogni ragione, perché diventa una forma di ascetismo che ci estranea dalla realtà. Non possiamo pensare che tutti sono buoni. Non tutti siamo uguali, non tutti siamo buoni. La pace ha un prezzo, che è quello del nostro valore morale che non può essere tolto dal nostro buonismo. E' troppo facile dire di estraniarsi dalla violenza. Non si possono sanare le situazioni solo con le belle parole, ma prendendoci le nostre responsabilità. La pace è una bella cosa, ma siamo tutti disponibili a difenderla davvero' Il pacifismo oggi non è un tema che ha un valore etico, ha un valore politico. Non certo noi da Modena risolveremo i problemi del mondo. Non diciamo che la non violenza è alla base della pace'. Ubaldo Fraulini (Ds) ha ricordato che 'anche la nostra società italiana sta diventando sempre più conflittuale, non solo per l'alto numero di immigrati, ma anche nei nuclei italiani. E' un dato che va verificato e da tener presente. Se si vuole costruire la pace non dobbiamo fare nostro il motto latino 'se vuoi la pace prepara la guerra'. No, noi dobbiamo costruire la pace come modo di essere e di relazionarci quotidianamente. Questo è il messaggio. C'è quindi bisogno di tanti punti diffusi sul territorio. Io non credo in un pacifismo remissivo, ma in un'azione di pace attiva, che passa anche attraverso l'iniziativa di Rocca di Pace'. Achille Caropreso (Forza Italia) ha sottolineato che 'non si deve credere che da parte nostra non si sia favorevoli alla pace. Noi mettiamo in discussione alcuni aspetti. In commissione un rappresentante della maggioranza ha ammesso che si tratta di una delibera 'un po' new age', evidenziandone quindi la vacuità'. Caropreso ha ricordato una serie di iniziative già attive in città relative alle religioni, come gli incontri con la comunità ebraica, la programmazione di incontri con la comunità islamica, le attività nelle scuole, l'attività della Fondazione San Carlo, la partecipazione dell'amministrazione alle marce della pace: 'Modena, insomma, è già presente. Nulla si toglie al merito delle persone che a Sestola intendono dare il loro contributi alla pace. Ma ciò che lascia perplessi è il motivo per cui ci si dovrebbe associare, quando Modena ha già un ampio ventaglio di attività legate alla pace'. Per Antonio Maienza (Udeur) è importante dare un segnale concreto: 'il progetto rappresenta un punto di partenza, un valore. Le iniziative che partono da questo valore vanno sostenute, prescindendo anche dal proprio colore politico. Se si va in questa direzione, bisogna uscire dal recinto del partito, aprire il cuore e la mente a questi valori universali. Partendo dalla pace avremo tutti un mondo migliore'. Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) ha replicato a Maienza dichiarando che 'c'è la mitizzazione della Marcia Perugia-Asissi che è la marcia verso il nulla. Fu pensata negli anni 60 e, chi la ideò, lo fece per risolvere il problema arabo-palestinese, teorizzando il disarmo palestinese, così che gli arabi facessero poi l'accordo di pace. Quindi è un falso morale. Tutti siamo d'accordo sulla pace, ci vuole un deficiente a non firmare una proposta sulla pace. Però noi non ci prestiamo alle mistificazioni, come nel caso della resistenza, dell'antifascismo e sulla revisione sbagliata che si fa sulla storia di questo paese. Se lei, Maienza, è disposto a rinunciare ai suoi panni politici lo faccia, noi non lo faremo mai'. In fase di replica l'assessore Mario Lugli ha precisato che 'tutti siamo d'accordo sul fatto che la pace sia un valore da perseguire, condiviso anche da chi eventualmente voterà contro la delibera. Non c'è nessuna ratifica ' ha precisato ' Il documento di Sestola a cui fa riferimento Flori, in cui si dà per scontata l'adesione di Modena, è stata una gaffe sicura e un'anticipazione non dovuta. Ci vuole in ogni caso qualcosa che assomigli a Montesole. Questi progetti hanno capacità di realizzazione quando sono visitabili, non quando rimangono come momenti astratti. Il fatto che si dia un accento esclusivamente pacifista o della nonviolenza oltranzista, ci porta fuori strada. La pace è un dato che si costruisce giorno per giorno, motivo per cui si aderisce a progetti nei quali i temi sollevati nel dibattito qui in Consiglio sono al centro della discussione. Io però per una volta vi chiederei questo: ammettiamo che i 200 euro hanno un valore simbolico e che questa operazione si muoverà nella massima sobrietà possibile'.

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