29/08/2006

UNA GUIDA PER CONOSCERE GLI EBREI DI MODENA E REGGIO

Itinerari storico-artistici in un volume pubblicato in occasione della Giornata europea con l'introduzione di Arrigo Levi. A Reggio Emilia restauri alla sinagoga
“Il mio nonno paterno aveva un anno di età quando tutta la famiglia fuggì da Modena per non piegarsi all’ingiunzione dell’ultimo Duca alla conversione, o alla perdita di tutti i beni. Ma forse è più giusto ricordare che quel mio stesso antenato divenne, nell’Italia unificata, un onorato professionista, eletto, come del resto l’altro mio nonno, consigliere comunale”.
Arrigo Levi, 80 anni, modenese, grande firma del giornalismo italiano, conduttore di programmi televisivi e autore di saggi, sintetizza così le luci e le ombre che hanno affiancato le memorie di famiglia degli ebrei modenesi. E lo fa nell’introduzione al volume “Itinerari ebraici nelle province di Modena e Reggio Emilia”, la guida storico-turistica realizzata da Quid srl e dalla Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia in occasione della Giornata europea della cultura ebraica, che si celebra il 3 settembre.
Il volume – 92 pagine, con numerose illustrazioni in bianco e nero e a colori – suggerisce itinerari storici e artistici in sei comunità: Modena, a firma di Luisa Modena, Finale Emilia (Maria Pia Balboni), Carpi (Anna Maria Ori), Correggio (Gabriele Fabbrici), Scandiano (Adolfo Lattes) e Reggio Emilia (Alberta Zarotti Sacerdoti).
“Il tema scelto quest’anno per la Giornata europea ci ha dato la possibilità di ripercorrere non solo la storia della nostra comunità di Modena, ma anche di rivisitare la storia delle tante piccole comunità limitrofe, dove oggi non esiste più un nucleo ebraico, ma sono rimasti monumenti a testimoniare tale presenza nel passato”, spiega Sandra Eckert, presidente della Comunità, nell’introduzione al volume. In particolare, a Reggio Emilia c’è anche “una bellissima sinagoga che, per merito dell’amministrazione cittadina, sta ritornando agli antichi splendori. La riapertura di questo monumento – prosegue Sandra Eckert - è fondamentale per ricordare non solo ai cittadini di oggi gli Ebrei reggiani, ma deve essere anche per le future generazioni una testimonianza della presenza ebraica”.


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