15/10/2007

DIMISSIONI DI ELISA ROMAGNOLI, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri comunali dopo la comunicazione ufficiale del Sindaco.


Il Sindaco di Modena Giorgio Pighi ha comunicato ufficialmente al Consiglio comunale le avvenute dimissioni dell’assessore alle Politiche giovanili Elisa Romagnoli. Il Sindaco ha deciso, per ora, di trattenere le deleghe alle Politiche giovanili, Cittadinanza europea, Tempi e orari della città, che in questi anni erano state affidate a Elisa Romagnoli. “Le dimissioni dell’assessore Romagnoli sono dipese dalla sua volontà, per problemi di rapporto con la sua forza politica di riferimento”, ha affermato il Sindaco, aggiungendo: “queste dimissioni non interferiscono con la normale dialettica politica interna alle forze di maggioranza. Anche se il tema dello sbocco di queste dimissioni fa legittimamente parte del dibattito politico, né la linea politica complessiva né singole scelte politiche dell’Amministrazione sono coinvolte in questa vicenda. Ho ringraziato Elisa Romagnoli per l’impegno profuso in questi anni di lavoro”, ha concluso il Sindaco, “e le ho espresso il mio personale apprezzamento”. Dopo le comunicazioni del Sindaco, la seduta è stata sospesa per consentire alla conferenza dei capigruppo di prendere una decisione in merito alla possibilità di tenere un dibattito. Si è così deciso di concedere a ciascun consigliere interessato la possibilità di un intervento di cinque minuti.
“Abbiamo il dovere, come minoranza, di denunciare la difficoltà di questa Giunta a governare”, ha affermato Davide Torrini, Udc: “su temi come la pista di Marzaglia, l’inceneritore o l’accordo con le scuole materne Fism la maggioranza si è spaccata ed è andata avanti solo grazie alla sua forza numerica. Oggi però il tema è il rapporto tra la Giunta e la maggioranza che la esprime. È vero che si va verso una forma leaderistica della politica: ma un conto è se gli assessori si scelgono fin dall’inizio come personalità di rilievo tecnico, un altro conto è se gli assessori di fiducia del Sindaco lo diventano per divergenze con le forze politiche che rappresentano. I partiti con cui lei ha fatto l’accordo politico non si riconoscono più negli assessori. È un problema politico che non dipende dalle scelte personali, e diverse tra loro, di Elisa Romagnoli o di Gualtiero Monticelli”.
Michele Barcaiuolo, An, ha esordito ricordando “l’importanza di tenere questo dibattito oggi. Il Consiglio comunale deve poter dire la propria sull’esecutivo di questa città. L’intervento di Torrini è stato molto corretto, ricordando che i problemi riguardano l’intero Consiglio e la città. In tre anni di Amministrazione il 25% degli assessori sono cambiati, e due assessori su tre della sinistra cosiddetta radicale hanno avuto delle turbolenze nei rapporti con i propri partiti. Le forze politiche che hanno portato alla sua elezione, giustamente, pretendono un’adeguata rappresentanza in Giunta. Tecnicamente, poi, ci sono tre deleghe che rimangono scoperte: credo che almeno le Politiche giovanili non possano rimanere in capo al Sindaco. Mi auguro che all’interno della sua maggioranza ci sia qualcuno che possa rappresentare le Politiche giovanili anche da un punto di vista anagrafico”.
Isabella Massamba della Sinistra democratica ha ringraziato Elisa Romagnoli “per il lavoro che ha fatto fino ad oggi e per le parole di stima espresse nei miei confronti. Spero di poter lavorare presto di nuovo con lei”.
Giancarlo Montorsi di Rifondazione comunista ha invece rimarcato che “in questa Giunta non c’è nessuna crisi. Siamo rimasti particolarmente dispiaciuti di come si è conclusa questa vicenda, che non attiene a una crisi politica nel governo della città, ma a un rapporto difficile di questa forza politica con Elisa Romagnoli. Abbiamo preso atto dai giornali delle sue dimissioni, che peraltro non abbiamo mai chiesto. Le situazioni di difficoltà avevano fatto entrare in crisi il nostro rapporto di fiducia reciproco, ma le sue dimissioni sono state una scelta autonoma dettata da considerazioni del tutto personali”.
“Si tratta invece di una vera e propria crisi, che conferma una cosa: non è moltiplicando le poltrone che si crea stabilità politica”, ha detto Andrea Leoni di Forza Italia: “a mio avviso 10 assessori sono più che sufficienti. Perciò consigliamo al Sindaco un’operazione di pulizia morale all’interno di questa Giunta. Si è fatto di tutto per rendere la vita difficile alla parte della Giunta che era più dialettica, e questa tendenza è destinata a crescere con l’affermazione del Partito democratico”.
“Noi non siamo un rimasuglio, ma un insieme di forze politiche che ha i numeri, le idee e i programmi per continuare a operare fino alla fine della consigliatura”, ha ribattuto Michele Andreana, Ds – L’Ulivo: “ho piena fiducia nel Sindaco, che potrà decidere se e come assegnare di nuovo le deleghe, oppure se ritornare a 12 assessori”.
“Ammiro Elisa Romagnoli per la sua scelta”, ha detto Baldo Flori, Modena a colori, “ma credo che nonostante la riforma Bassanini ci sia una sottovalutazione della storia politica del nostro paese. Non credo ci siano forzature o strumentalizzazioni a parlare di una crisi, anzi credo che il Sindaco debba trovare una soluzione. La nostra proposta è la riduzione del numero degli assessori, anche perché anni fa si governava questa città con giunte di 8 persone”.
“Alla base di ogni buona coalizione ci deve essere un’unità di intenti che in questa Giunta non si è verificata”, ha aggiunto Sergio Celloni, Udc: “a volte sono stato accusato per avere denunciato lo strapotere politico di questa Giunta su tantissime questioni. Perciò è inutile che questo Partito democratico finga di voler essere più vicino ai cittadini, quando invece sono sempre le stesse persone che hanno soltanto cambiato casacca”.
“Un grande rispetto va alla scelta di Elisa Romagnoli, altrettanto a una forza politica come Rifondazione, per il modo in cui ha affrontato questa vicenda”, ha commentato Sergio Rusticali, Sdi: “per questo non credo si possa parlare di crisi: non è in discussione il programma sul quale le forze politiche sostengono l’Amministrazione. Ho piena fiducia nelle scelte del Sindaco e non credo si debbano dargli suggerimenti in nome di una presunta moralità della politica”.
L’assessore alla Polizia Municipale Gualtiero Monticelli ha ricordato: “prima delle Amministrative 2004 ci fu un lungo lavoro per poi arrivare a un’intesa programmatica generale. In quella fase io rappresentavo un partito molto piccolo, e dopo la scelta dei candidati sindaci la responsabilità di formare le squadre passò ai sindaci eletti. Molti di quei partiti, alle elezioni del 2009, non ci saranno più e con questo anche gli schemi di rappresentanza politica sono cambiati. Perciò, per quanto mi riguarda, mi sento pienamente legittimato fintanto che avrò la fiducia del Sindaco”.
“Sembra che sul Consiglio e sulla Giunta aleggi una maledizione di Tutankamon che fa sì che la rappresentanza femminile si riduca sempre più”, si è rammaricata la consigliera Rosa Maria Fino della Società civile: “pur non avendone sempre condiviso le scelte, specie quelle più innovative, ho avuto modo di apprezzare il coraggio e l’impegno di Elisa Romagnoli per i giovani di questa città. Credo che trattenere le deleghe sia anche un modo di rispondere a una richiesta dei cittadini, quella di contenere i costi della politica. Suggerisco infine al Sindaco di prestare ascolto alle sue figlie nella scelta che dovrà fare”.
“Nessuno mette in discussione la correttezza del Sindaco”, ha affermato Andrea Galli di Alleanza nazionale: “non si poteva fare altro che discutere di questo tema, perché si sta parlando dell’amministrazione della città. Abbiamo letto diverse indiscrezioni sui giornali, provenienti da esponenti della sua maggioranza, non certamente da noi che siamo critici dal primo giorno. Qui, come a Bologna, le forze che hanno vinto assieme le amministrative cominciano a non andare più d’accordo tra loro, mettendo nell’angolo la sinistra estrema. L’assessore Romagnoli, non nascondiamocelo, non ha lasciato un segno in questa città: il numero e la qualità delle iniziative svolte non resteranno scolpite sui muri. Ma la dignità con cui è uscita da una situazione politica complessa non può essere sottaciuta”.
Paolo Ballestrazzi di Modena a colori ha aggiunto: “non avevo intenzione di intervenire, ma le affermazioni dell’ineffabile assessore Monticelli mi costringono a prendere la parola. Qui non si tratta di sancire una crisi della giunta che non c’è nei numeri, ma l’assessore Monticelli ci ha appena ricordato che dal 2004 molte cose sono cambiate, e questo impone una profonda riflessione nei confronti della città, nel merito e nel metodo. C’è un’interrogazione di Fausto Cigni datata 10 ottobre che definisce evanescenti le politiche giovanili di questi ultimi tre anni, con una evidente censura politica nei confronti dell’assessore Romagnoli. Ci troviamo di fronte a un passaggio che non è come quello di Stefano Bonaccini o di Giorgio Razzoli, che sono passati volontariamente ad altri incarichi: secondo Elisa Romagnoli, sono oramai venute meno le promesse politiche. È per questo che dovrete riflettere”.
“Mi associo all’apprezzamento per la scelta di Elisa Romagnoli”, ha detto Mauro Manfredini: “ma la politica non deve essere una spartizione di poltrone. Ci sono dei funzionari in grado di continuare il lavoro sulle Politiche giovanili, e credo perciò che si potrebbe cogliere l’occasione per ridurre il numero degli assessori, magari già che c’è eliminandole anche un altro paio”.
Ivo Esposito di Forza Italia ha aggiunto: “c’è un problema di relazione nella Giunta, c’è un assessore che non è più espressione di un partito ma del Sindaco, c’è qualcuno che fa parte della coalizione e che ora non è più rappresentato: questi sono problemi politici non secondari”.
Così ha commentato Enrico Artioli della Margherita – L’ulivo: “è vero che nel corso di questi anni sono emerse le problematiche dei costi della politica, ma ci sono anche altri elementi da soppesare: il programma politico e l’effettivo carico di lavoro che gli assessorati hanno. Il sindaco ha fatto bene ad avocare a sé queste deleghe ad interim, ma le politiche giovanili sono un tema delicato sul quale serve stabilità”.
Dante Mazzi di Forza Italia ha invece parlato di “un de profundis per qualche cosa che non c’è, in quanto manca ancora la lettera ufficiale con la quale l’assessore Romagnoli dovrebbe esplicitare le proprie dimissioni. La comunicazione del Sindaco dunque è stata fatta basandosi solo sulle voci dei giornali. L’altra anomalia di questo dibattito è l’intervento completamente fuori tema dell’assessore Monticelli, che ha parlato di rappresentatività e democrazia dimenticando che deve ancora presentarsi al dibattito nella Commissione controllo e garanzia”.
Giorgio Prampolini di Sinistra democratica ha definito il dibattito “una discussione di scarso livello, nella quale oltre alle espressioni personali di solidarietà non si sono fatte molte proposte concrete. In realtà c’è un programma, c’è una coalizione, quello che non c’è è una crisi politica. La mia impressione è che si sia voluta fare semplicemente un po’ di polemica, ma se ci fosse stato qualche cittadino ad ascoltare il dibattito non ne avrebbe tratto un quadro edificante. Si sono spese molte parole a sproposito, nello stile della vecchia politica fatta con i megafoni”.
A conclusione del dibattito è arrivata la replica del Sindaco: “non si può parlare di crisi, in quanto numeri e idee per governare la città, come si è detto, non sono venuti a mancare. La maggioranza ha vissuto questa vicenda con una totale condivisione, il che non significa che manchino i nodi da sciogliere. Ma credo che questa maggioranza, che si è costruita in questa legislatura, e che lavora con tanti appuntamenti di verifica anche nel corso dello stesso anno, abbia gli strumenti e il metodo anche per affrontare i momenti di difficoltà. Un particolare ringraziamento va al partito della Rifondazione comunista, per l’atteggiamento avuto in questa fase dinamica. Comunque, rispetto alle accuse di una maggioranza frastagliata, preferisco sentire parlare di una maggioranza monocolore. Ci sono tanti processi politici in corso che però vanno nella direzione della solidità di governo. La categoria della delegazione di partito all’interno della Giunta non esiste più”, ha aggiunto il Sindaco, “da quando il Sindaco è eletto direttamente dagli elettori. Quello che però rimane è il rapporto di fiducia con la maggioranza. Per quanto riguarda i costi della politica, non c’è niente di peggio che cavalcare la riduzione di un assessore per un anno e mezzo per dare l’idea di avere fatto qualcosa in materia. Bisogna chiedersi in concreto cosa sia meglio fare, giunti a questo punto: ci sono progetti avviati che non si possono scompaginare. In una fase politicamente dinamica, l’equilibrio politico va cercato con la mediazione. Nessuno ha pensato di schiacciare la sinistra radicale. A seconda dell’opportunità politica, le minoranze parlano di una Giunta ostaggio della sinistra radicale oppure, come oggi, del tentativo di soffocarla. Anche di Elisa Romagnoli si è detto, da un lato, che fosse troppo appiattita sul Sindaco, e dall’altro che nemmeno Rifondazione si riconoscesse più nelle sue scelte. In ogni caso, il problema deve essere affrontato dalla Giunta, e vedremo quali scelte sarà opportuno fare”, ha concluso Pighi.

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