09/10/2007

IL CENTRO STORICO SI TRASFORMA IN UN SET CINEMATOGRAFICO

Dopo "Aldo, Giovanni e Giacomo" nel centro storico di Modena si registrano alcune scene del film dedicato alla vita di "Don Zeno" interpretato da Giulio Scarpati
Una giornata, quella di oggi, che ha visto il centro storico cittadino divenire teatro delle scene che “Aldo, Giovanni e Giacomo” utilizzeranno per il lancio del loro prossimo spettacolo televisivo che, per altro, è stato in gran parte girato al Palapanini di Modena. I tre comici, quasi sempre accompagnati da agenti motociclisti della Polizia Municipale, hanno utilizzato un’improbabile “Apecar sw” per spostarsi da un luogo all’altro di un percorso ovviamente non casuale e legato ai temi affrontati nello spettacolo.
Da domani a venerdì compreso e poi ancora lunedì 15 e giovedì 18 ottobre, sarà invece la volta delle riprese di alcune delle scene salienti del film “Don Zeno”, diretto da Gianluigi Calderone e interpretato da uno dei volti più noti della televisione e del teatro italiani e cioè Giulio Scarpati. I luoghi del set sono l’Accademia Militare, la chiesa di S. Pietro e l’annesso convento benedettino, Piazza grande e diverse strade vicine.


Di seguito una nota della casa di produzione del film dedicato al fondatore di Nomadelfia con altri particolari e riferimenti per contatti diretti:




Giulio Scarpati è “Don Zeno”
il fondatore di Nomadelfia

Un film in 2 puntate di RaiUno, diretto da Gianluigi Calderone e prodotto da Mario Rossini per Red Film.

La vita avventurosa di Don Zeno Saltini, il sacerdote fondatore della comunità di Nomadelfia, sarà rievocata su RaiUno con Giulio Scarpati protagonista, per la regia di Gianluigi Calderone.
Le riprese sono in corso in varie località fra Carpi, Mirandola e Modena, dopo 3 settimane di lavorazione in Bulgaria dove sono state girate le scene relative al periodo bellico.
“Don Zeno” racconta in due serate per la tv l'avventura umana di un prete che per salvare i bambini abbandonati nella miseria e nella disperazione e farli diventare persone libere e oneste, dovette fare i conti con due guerre, con il fascismo, con il nazismo, con la democrazia, con la Chiesa. E con se stesso.
Era nato in un paese agricolo dell'Emilia nel 1900. La sua famiglia era cattolica. Il nonno, in contraddizione con i tempi, aveva trasformato il suo vasto podere in una comunità dove non si faceva differenza fra padroni e dipendenti. Veniva da questo insegnamento la vocazione di Zeno per la vita religiosa e per la difesa dei più deboli, soprattutto dei bambini.
“Il vero motore della storia - spiegano gli autori Nicola Badalucco, Giuseppe Badalucco e Franca De Angelis - è il carisma di Don Zeno, insieme al suo grande senso dello spettacolo e all'importanza attribuita alla comunica-zione; dal 1945 iniziò a filmare tutto quello che faceva e per raccogliere fondi insegnò ai suoi ragazzi a cantare e a ballare.”
La fiction su Don Zeno ha avuto la collaborazione dei “Nomadelfi”. Dice il regista Gianluigi Calderone: “La generosità della gente di Namadelfia è stata grande. Hanno capito quanto sia importante che Don Zeno e il suo messaggio giungano a quante più persone possibili.”
Il produttore Mario Rossini spiega: “Sono rimasto affascinato dalla figura carismatica e controversa di Don Zeno. Di un sacerdote che ha combattuto contro tutto e tutti per difendere le sue idee e i suoi ideali.”
Le riprese della fiction si concluderanno nei pressi di Grosseto dove attualmente è attiva la comunità di Nomadelfia.
8.10.2007
studio Biamonte
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