02/11/2007

PALADINO PER LA GHIRLANDINA, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

La risposta dell'assessore alla Cultura all'interpellanza discussa lunedì 22 ottobre.
Il Consiglio comunale nella seduta di lunedì 22 ottobre ha affrontato il tema della copertura del ponteggio della Ghirlandina affidata all’artista Mimmo Paladino. Il dibattito è nato da un’interrogazione di Mauro Manfredini (Lega Nord) alla quale ha risposto l’assessore alla Cultura Mario Lugli.
“Abbiamo appreso dalla stampa che i ponteggi che rivestiranno la Ghirlandina sono stati affidati a Mimmo Paladino. Niente obiezioni sulle capacità dell’artista, ma non sappiamo quanto vengono a costare e chi paga”, ha detto Mauro Manfredini nel presentare l’istanza: “pensiamo anche che un artista per diventare grande debba avere la possibilità di mettere in mostra quello che fa. Abbiamo degli artisti modenesi e un Istituto d’arte dal quale speriamo emergano artisti di fama mondiale: mi pareva l’occasione giusta di affidare a loro l’incarico. Perché non avete pensato di dare il lavoro a dei concittadini? Infine, se l’opera sarà smantellata mi vorrei prenotare per averne un pezzo”.
Mario Lugli, ringraziando il consigliere per la possibilità di affrontare il tema, ha spiegato: “illustrammo in Commissione questa idea di un’opera di arte pubblica sul cantiere della Ghirlandina, e crediamo sia un’operazione di grande rilevanza culturale. Abbiamo collaborato con la Galleria Civica per individuare la persona più adatta a questa operazione, che credo avrà una grande visibilità e sarà motivo di vanto. Abbiamo individuato quello che è probabilmente uno dei più straordinari artisti viventi al mondo attivi sul tema della public art. Ha realizzato interventi in uno dei più importanti recuperi degli ultimi anni, l’avvolgimento dell’Ara Pacis a Roma, e i suoi interventi al Mart rimangono nella storia dell’arte. Il progetto dal punto di vista economico costerà 134mila euro, di cui circa 100 mila sono per il solo rivestimento del ponteggio per il restauro, che si sarebbe dovuto fare comunque. Con l’istituto Venturi”, ha concluso Lugli, “il rapporto è costante: realizzano da anni il manifesto del 25 aprile e collaborano molto anche con la Galleria Civica. Ma data l’importanza del monumento abbiamo creduto fosse il caso di investire su un’artista di comprovata fama”.
Sergio Celloni dell’Udc è intervenuto affermando: “anche in altre città ci sono strutture che riportano anche spazi pubblicitari, che possono portare un introito economico senza costringere il comune a sborsare denaro. Giusta la scelta di questo signore, ma non condivido che si debba anche pagarlo. Si poteva dare più spazio ad operatori modenesi o alle scuole, ridurre le spese e raccogliere fondi con la pubblicità”.
Dante Mazzi di Forza Italia ha ricordato che “in Commissione consiliare l’assessore Guerzoni parlò di una serie di azioni coordinate perché il cantiere diventasse un momento culturale e un evento per valorizzare la nostra città. Mi trovai molto d’accordo, ma su questo esborso di 34 mila euro non capisco quale sia la strategia nella sua globalità. Vorremmo capire come sarà valorizzato l’investimento che sicuramente ne presupporrà altri. Non ci vorremmo ritrovare tra capo e collo una questione tipo Covili. Vorremmo una partecipazione concreta del Consiglio su un evento al quale crediamo che anche l’opposizione possa dare un contributo. Il restauro può essere di stimolo a quello che normalmente si conosce di Modena, cioè poco. I restauri dureranno due anni, sarà opportuno creare degli eventi ma vorremmo conoscerne la strategia globale e il budget”.
Enrico Artioli della Margherita- L’Ulivo ha ribadito l’opportunità di “avere una disamina dettagliata degli eventi collegati a questo restauro, che per due anni nasconderà una delle emergenze architettoniche e culturali della nostra città. Non so se sul territorio modenese esistessero le competenze per un lavoro di questo tipo. Non metto in discussione il valore di Paladino, va bene essere attenti al territorio ma non è detto che si debba fare tutto in casa. Vorrei però che un rapporto con Mimmo Paladino potesse averlo il Venturi, per capire come ha impostato il lavoro e per offrire un arricchimento culturale agli studenti. Vorrei anche conoscere la destinazione dell’opera dopo lo smantellamento. Una sollecitazione, infine, va sulla ricerca di sponsorizzazioni oltre a quella della Fondazione. Su un simbolo così caro ai modenesi si poteva fare qualche sforzo in più. Per concludere, a conclusione dei lavori sarebbe interessante se ci fossero gli elementi per trarre un bilancio su cosa hanno prodotto questi 34 mila euro in termini, ad esempio, di afflusso turistico”.
Achille Caropreso, indipendente, ha osservato: “qui vicino hanno preso Calatrava per realizzare tre ponti, con una spesa che se fosse stata fatta da noi sicuramente sarebbe stata contestatissima. Ci può essere il momento nel quale affidarsi a un artista di chiara fama per fare questi pannelli: la Ghirlandina dovrà essere coperta per almeno due anni, copriamola con un’altra opera d’arte. Attorno a questa opera, spero che si possa instaurare un corollario che coinvolga il Venturi e l’espressione artistica locale. Nella delibera si è chiesto il voto proprio su questo, sul coinvolgimento dell’intera città, per fare sì che la Ghirlandina sia un punto di attrazione dall’Italia e dall’Europa. Paladino è sicuramente un punto di attrazione maggiore rispetto a un artista locale”.
Ercole Toni dei Ds – L’ulivo ha aggiunto: “è più importante il restauro o il rivestimento? Con il ragionamento che fanno alcuni colleghi si sarebbero dovuti cacciare i Maestri campionesi, che non erano di Modena. I pannelli senz’altro rimarranno di proprietà del Comune, e per rientrare dalle spese, casomai, si potrebbero vendere. È importante fare queste cose, se ci si pongono troppi limiti la città rischia di restare ingessata. Avevo chiesto tante cose in merito a questo restauro: mettiamone a parte la città, illustriamolo con schermi luminosi, mostre fotografiche, magari con la pubblicazione di un libro che contenga le immagini più importanti e le notizie più curiose sulla nostra torre”.
L’assessore ai Lavori pubblici Roberto Guerzoni ha precisato: “l’intervento artistico sfrutta l’installazione del ponteggio. Rispondendo a Celloni, spiegavo che mettere in primo piano gli elementi pubblicitari era difficile, anche perché i contributi della fondazione non lo consentono, e poi perché sul ponteggio della Torre non è semplice. Di fronte al costo del ponteggio, con un investimento minimo abbiamo potuto realizzare un’opera d’arte. Abbiamo insediato il comitato scientifico prima ancora di passare all’appalto per il restauro, rispetto al quale il Consiglio ha dato le linee di indirizzo. L’ultima riunione del comitato sarà il 5 dicembre, dopo di che saremo nuovamente aggiornati sulla situazione del restauro”.
Mauro Manfredini ha ribattuto: “non ho discusso la somma e nemmeno la caratura di Paladino: andando su internet a vedere chi è sono rimasto impressionato. Magari si poteva coinvolgerlo, come suggeriva Artioli, perché abbiamo dei modenesi che fanno anche l’accademia di Brera. Credo sarebbe stato un bene per la città di Modena che Paladino dirigesse i lavori ma fosse affiancato da artisti modenesi non conosciuti. Del resto, se non avessero fatto lo zampone, come faceva poi a essere conosciuto? Il mondo dell’arte poi è talmente corrotto che se avessimo fatto un concorso tra artisti forse sarebbe stato meglio”.
Mario Lugli ha concluso invitando i consiglieri a visitare la mostra “Mimmo Paladino per Modena” in corso alla Galleria civica e aggiungendo: “la copertura di Paladino è parte di un progetto molto articolato attorno al restauro della Ghirlandina. Vorremmo anche installare una webcam che dia conto in tempo reale dei lavori di restauro. Rispetto alle sponsorizzazioni, è decisivo il contributo della Fondazione, che non vuole partner commerciali. Il partner commerciale, infine, potrebbe chiedere contropartite anche imbarazzanti: in piazza san Marco a Venezia c’è un’impalcatura con una gigantografia della Rolex. Sono scelte, e come assessore alla Cultura difendo quella dell’Amministrazione”.

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