02/11/2007

"PER LA RASSEGNA FLUXXUS NESSUN CONTRIBUTO ECONOMICO"

La risposta dell'assessore Lugli all'interrogazione presentata da Andrea Leoni (Fi)

“Per la rassegna culturale Fluxxus organizzata a Modena e a Forlì dalla cooperativa Oltrelab il Comune non ha concesso contributi economici ma un patrocinio non oneroso”. Così l’assessore alla Cultura Mario Lugli ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione di Andrea Leoni (Forza Italia) sulla “rassegna di iniziative per immigrati denominata Fluxxus”. “Quando si tassano pesantemente i cittadini e si lamentano continuamente i tagli dello stato, perché poi si partecipa continuamente a queste iniziative costose e secondo noi assolutamente inutili?”, ha chiesto Leoni, aggiungendo: “nello stesso fine settimana, sempre con soldi pubblici, si è fatta l’iniziativa Le città visibili e sono stati ospitati i ministri Bindi e Santagata”.
L’assessore Lugli ha precisato che il Comune “ha inoltre messo a disposizione per Fluxxus, come previsto dalle normali procedure democratiche, le sale dell’ex oratorio e del cinema Truffaut. La rassegna, che prevedeva convegni, esposizioni e iniziative culturali, si è svolta il 28 e il 29 settembre 2007 ed è costata 51 mila euro, 30 mila dei quali messi a disposizione dalla Regione e gli altri dagli organizzatori. Il fatto che il Comune non abbia contribuito economicamente non è un giudizio di valore ma un dato di fatto, soldi dei cittadini non ne sono stati spesi”.
Nel dibattito Isabella Massamba di Sinistra democratica ha stigmatizzato “la scelta politica di Leoni, che ogni volta promuove la xenofobia su iniziative che tentano di incentivare la conoscenza tra modenesi e persone che provengono da altri paesi. Avrei voluto da Lugli una risposta più severa e decisa. Leoni tenta di dire cose non vere, per far credere che il Comune spenda grandi quantità di denaro per gli stranieri, ma è ora di darci un taglio con queste bugie. Si è parlato di cifre astronomiche per iniziative come Le città visibili e mi sembra pura demagogia. Quali siano le politiche per l’integrazione mi pare sia chiaro a tutti tranne che a Leoni, molti di noi e molti modenesi credono sia indispensabile per un’integrazione che non passi solo per lo spauracchio dell’immigrato che crea criminalità. Sono iniziative grazie alle quali tutti viviamo meglio, anche il consigliere Leoni”.
Andrea Galli di An ha chiesto “che sia sbobinata la seduta e che la collega chieda scusa delle parole molto pesanti, che in genere non utilizza. Credo che quella di istigazione al razzismo sia un’accusa grave. Dire demagogia ok, ma istigazione al razzismo è inaccettabile. Pretenderei che la collega si rendesse conto che le parole vanno misurate”.
Rosa Maria Fino della Società civile ha aggiunto “presumo che la collega abbia usato questi toni perché ha ritenuto che si ripetono spesso, in questo Consiglio, interrogazioni che potrebbero essere assimilate a delle forme di non accettazione del diverso e delle politiche di integrazione sociale di questa amministrazione. C’è gente che vive, lavora e paga le tasse e il desiderio di conoscerne la cultura dovrebbe essere trasversale alle forze politiche. La consigliera ha vissuto in prima persona degli atteggiamenti di discriminazione ed è forse per questo che interviene con una difesa così appassionata, ma anche a me danno fastidio queste interrogazioni che potrebbero anche essere identificate come razziste”.
Dante Mazzi di Forza Italia ha affermato: “si cerca sempre di ribaltare la questione. Noi tiriamo fuori argomenti economici per sapere come si spendono i soldi dei cittadini e veniamo accusati di essere razzisti. Mi piacerebbe sapere, e lo chiedo ogni volta quando ci sono queste iniziative culturali, non soltanto sull’integrazione, a beneficio di chi vanno questi fondi. Questo gioco di ribaltare la frittata e chiamarci razzisti e xenofobi non attacca. Il razzismo, tuttalpiù, è delle Amministrazioni che spendono questi soldi, concedendo benefici prima agli immigrati e ai nomadi che a chi li aspetta da anni”.
Isabella Massamba ha poi chiesto di intervenire per fatto personale: “potrei scusarmi per il tono, la cosa mi tocca non perché sia stata vittima di discriminazione, ma perché per anni ho lavorato con associazioni che cercano di promuovere l’integrazione. Credo sia profondamente ingiusto diffondere deliberatamente delle informazioni sbagliate, nel momento in cui si parla del denaro speso dal Comune per alcune iniziative. Parlare di istigazione al razzismo probabilmente è troppo forte, ma è quello che, per come sono fatta io, ritengo che sia questa politica. Tengo infine a dire che non ho più intenzione di sentirmi offesa personalmente, perché le mie considerazioni sono politiche. Non voglio sentirmi dare della ragazzetta, perché sarò giovane ma merito rispetto come gli altri”.
Il vice presidente della Consulta stranieri Reginald Ihebom ha aggiunto: “chi parla di noi e loro deve capire che in questo paese ci sono 2 milioni di stranieri che lavorano. Si dice che noi veniamo tutelati più degli altri, ma questo non è vero. Io sono extracomunitario e lavoro qui senza avere diritto alla pensione. Integrazione significa essere corretti, parlare di rispetto e non sempre dividere il mondo tra noi e loro”.
Andrea Leoni ha infine replicato: “la collega vuole anche mettere in dubbio le mie prerogative di fare interrogazioni su quanto il Comune spende per politiche che non condivido. Le interrogazioni però continueranno e cresceranno. Chi si sente diffamato potrà portarci in tribunale, dove ognuno risponderà delle conseguenze. Pur essendo stato gravemente offeso dalla consigliera, fingo che si tratti di un ragionamento politico, per quanto estremista e poco condivisibile. Non si sposta il punto della questione: l’iniziativa è costata 50 mila euro e noi paghiamo le tasse anche alla Regione. Sappiamo bene che gli organizzatori sono un’associazione delle donne dei Ds. Continuate pure a spendere soldi, noi continuiamo a pensare che siano mal spesi e a denunciare questo stato di cose”.
Mario Lugli ha concluso ricordando che “in questi giorni in cui c’è stato l’ennesimo evento tragico, la morte di immigrati nel tentativo di raggiungere l’Italia. Per dare piene garanzie politiche alla consigliera Massamba, la nostra città, che vive il fenomeno migratorio anche nei suoi elementi positivi, sente il compito di governare questo fenomeno. In questa circostanza credo potesse valere la ragione dei fatti, e cioè che l’Amministrazione comunale non ha speso soldi. Nemmeno io trovo giusto che si continui a dare questa immagine dell’Amministrazione che dilapida i soldi dei cittadini. Crediamo che lavorare per l’integrazione sia decisivo, per i nuovi e per i vecchi modenesi”.

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