02/03/2007

IL FILM DI DEAGLIO: INFORMAZIONE O PROPAGANDA POLITICA?

L'assessore Romagnoli risponde alle interrogazioni di Forza Italia.



“Abbiamo promosso la proiezione alla Tenda del documentario ‘Uccidete la democrazia’ di Enrico Deraglio, sollecitati da alcuni giovani modenesi che hanno contribuito alla realizzazione del video, perché ci é sembrato opportuno fornire alla cittadinanza la possibilità di farsi un'opinione. Mentre la politica e i giornali discutevano del film, proiettarlo non significava sposarne i contenuti, ma renderli pubblici, perché ciascuno potesse formarsi un proprio punto di vista”. E’ il parere espresso in Consiglio comunale dall’assessore alle Politiche giovanili Elisa Romagnoli che sull’argomento ha risposto ad un’interrogazione e ad un’interpellanza presentate sull’argomento da Forza Italia. Dante Mazzi nell’illustrare l’interrogazione ha ricordato l’inchiesta aperta dalla Procura di Roma in seguito alla diffusione del film, l’iscrizione di Deaglio al registro degli indagati con l’accusa di diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose, e che il teorema accusatorio alla base del film si è dimostrato infondato. Ha quindi chiesto: “le ragioni della decisione di promuovere la proiezione del film e le ragioni per cui, due giorni dopo sia stata replicata la proiezione. L’interrogazione parlava inoltre di proiezione “inopportuna e fuori luogo”, citava le dichiarazioni del ministro Amato secondo il quale “sarebbe bastata l’applicazione di alcuni criteri di professionalità giornalistica per evitare il caso”, e concludeva chiedendo se “in futuro non si intendesse esercitare un maggiore controllo sui contenuti e sui messaggi trasmessi nelle pellicole diffuse pubblicamente, per evitare il ripetersi di questi gravi e poco edificabili episodi”. Nell’interpellanza “la propaganda politica della sinistra a carico di tutti i cittadini” si chiedeva inoltre conto della spesa sostenuta per le due serate di proiezione.
L’assessore Romagnoli ha ricostruito la cronaca di quei giorni e spiegato le ragioni della scelta: “La sera della prima proiezione abbiamo dovuto rispedire a casa un centinaio di persone, con le quali ci siamo impegnati a proiettare nuovamente il film mercoledì. Martedì è arrivata la notizia dell'iscrizione di Deaglio al registro degli indagati, ma con lo stesso spirito di informazione che animava la prima serata, abbiamo comunque deciso di tener fede alla parola data”. “A meno che gli autori dell'interrogazione – ha aggiunto l’assessore - non intendessero sostenere che l'iscrizione al registro degli indagati, di per sé sia sufficiente a rendere un discorso “fuori luogo e inopportuno”, il rispetto degli impegni presi direttamente con i cittadini rendevano la replica del mercoledì non solo doverosa, ma naturale”. Credo che il mio giudizio ‘tecnico’ sulla fattura del documentario – ha quindi concluso - non sia di alcun interesse: posso rispondere, come ho fatto, della mia deontologia, mentre della deontologia di Deaglio e di Amato sarà il caso che lasciamo rispondere a Deaglio e al Ministro. Infine, garantisco che il controllo, per quanto riguarda i contenuti delle iniziative che escono dall'assessorato alle Politiche giovanili, non potrebbe essere maggiore”. Per quanto riguarda i costi sostenuti per le due serate di proiezione, l’assessore ha detto che essi sono da riferirsi “ai costi di gestione relativi all'apertura della struttura, vale a dire 20 euro l'ora per un totale di 4 ore per le due serate, complessivamente 80 euro”.
Dante Mazzi si è dichiarato insoddisfatto della risposta e ha sottolineato che “già in altre occasioni l’azione di un assessorato è stata intesa non a fare cultura ma a fare propaganda politica” ha quindi allargato l’accusa ad altri mezzi del Comune, quali i comunicati stampa che annunciavano la proiezione del film inviati per e-mail ai cittadini iscritti al servizio 1x1. Dello stesso tono sono stati gli interventi degli altri consiglieri di Forza Italia che hanno partecipato al dibattito. Per Adolfo Morandi la risposta dell’assessore è stata incompleta, poiché “è improbabile che la spesa complessiva, tra riscaldamento, luce e gestione della struttura, per il Comune per le due serate sia così bassa. Si tratta comunque di una spesa sostenuta da tutta la cittadinanza e servita a fare propaganda a una sola parte politica. In questa Giunta c’è l’intenzione di portare avanti iniziative culturali atte a diffondere una visione politica che è quella contenuta nel film di Deaglio. Deaglio ha voluto sostenere un teorema che la Magistratura ha dimostrato non avere alcun fondamento. Il fatto che questo assessorato abbia voluto dare enfasi a tale teorema, la dice lunga su chi vuole uccidere la democrazia”. Anche Ivo Esposito ha insistito sull’infondatezza del teorema di Deaglio, ne deriva che: “l’iniziativa non è stata né culturale né informativa, ma solo ed esclusivamente politica” e ha proposto di fare informazione alla Tenda su altri argomenti: “le foibe, il valore della famiglia, il ruolo del cattolicesimo liberale”. Olga Vecchi ha insistito sulla necessità “che ogni settore del Comune impari a risparmiare anche in questo tipo di iniziative, per non pesare sulle spalle del cittadino andando ad aumentare le tasse”.
Parere opposto è stato espresso da Avaro Colombo (Prc) che ha rimarcato “l’attesa che c’era da parte del pubblico nei confronti del video, tanto che si è resa necessaria una replica. Inoltre – ha detto - escludo che i cittadini possano essere condizionati da un filmato, credo siano in grado di valutare e ragionare”.

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