03/05/2007

MODENA VERSO GLI "STATI GENERALI" DELLA CULTURA

Approvato in Consiglio il documento d'indirizzo presentato dall'assessore Lugli.



La cultura è un elemento decisivo per la crescita e lo sviluppo della città. Su questo principio l’assessore alla Cultura Mario Lugli chiama a raccolta tutti i soggetti organizzati della società modenese, dall’associazionismo all’Università, dalle imprese ai sindacati, dalle scuole superiori alle Fondazioni culturali, tutti coinvolti negli “Stati generali della cultura”, un progetto di cui l’assessore ha illustrato il documento di indirizzo nel corso del Consiglio comunale, approvato con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e del gruppo Indipendente (astenuti Forza Italia, Alleanza Nazionale e Modena a Colori).
Attraverso assemblee pubbliche e appuntamenti tematici gli “Stati generali della cultura” garantiranno il confronto sull’offerta culturale a Modena, sui luoghi della cultura, sulla capacità attrattiva dell’offerta culturale – in particolare eventi, promozione e programmazione – oltre che sull’innovazione, sulle imprese e la produzione culturale.
Un continuo confronto pubblico, quindi, che partirà questo mese e contribuirà alla ridefinizione complessiva dei luoghi da destinare alla produzione e alla fruizione della cultura, all’ampliamento dei servizi culturali già esistenti, ad orientare le abitudini dei cittadini nella frequentazione degli spazi culturali e ad imprimere nuovo slancio e vitalità al Centro storico.
Illustrando il documento, Lugli ha sottolineato la grande disponibilità di contenitori e spazi di dimensioni inusuali nella progettazione di ambiti da destinare alla cultura, che pone Modena di fronte ad un’opportunità unica, quella cioè di rendere sinergici il sistema produttivo locale e il ricco panorama culturale cittadino, che può vantare eccellenze come il FestivalFilosofia, ma anche una ricchissima base che in città conta 225 associazioni iscritte alla Consulta della Cultura. Lugli, inoltre, ha anche ricordato che l’attività delle istituzioni pubbliche e private, delle associazioni e delle realtà economiche che operano in campo culturale si è accresciuta e diversificata grazie anche all’ingresso determinante di soggetti forti quali la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la Fondazione Collegio San Carlo e l’Università e che la vitalità culturale della città è particolarmente fertile non solo per la quantità offerta, ma soprattutto per la qualità: “E’ convinzione diffusa e sempre più sostenuta in ambiti autorevoli il considerare la cultura quale elemento e risorsa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del territorio - ha concluso Lugli - andando cioè verso il ‘distretto culturale’, inteso come opportunità ricca e complessa di accrescimento del benessere della popolazione, oltre che del senso di appartenenza e di sviluppo dell’identità locale. Gli Stati generali della cultura punteranno proprio a raggiungere questi obiettivi”.

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