12/06/2007

IMPRENDITORE DONA AL MUSEO PREZIOSO CAPPOTTO DELL'800

Apparteneva al guardaportone dei marchesi Schedoni, che abitavano nel palazzo divenuto Hotel Canalgrande. Un antiquario regala un tessuto francese del '700
Un prezioso cappotto da guardaportone, databile tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, è stato donato al Museo civico d'arte di Modena dall’imprenditore modenese Antonio Giacobazzi, titolare della ditta reggiana Donelli Vini.
Si tratta di un capo confezionato in pesante panno battuto di lana grigio chiaro, foderato in rosso e con il collo di velluto marrone. Una doppia fila di bottoni blasonati rivela la sua origine: lo stemma, infatti, è quello dei marchesi Schedoni che, tra il 1859 e gli anni '70 del Novecento, abitarono il palazzo del centro storico cittadino divenuto poi Hotel Canalgrande. Il portiere in livrea che stazionava all'accesso principale dell'edificio, oggi appannaggio di lussuosi locali pubblici, indicava il prestigio e la nobiltà della casata.
Confezionato tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, il cappotto arricchisce la raccolta di abiti antichi del Museo civico modenese, formata in buona parte di doni e lasciti di privati cittadini. Quest’ultima donazione non proviene da un patrimonio familiare, ma è stato acquistato appositamente per le collezioni civiche.
“Gesto esemplare e di buon auspicio – commenta l’assessore comunale alla Cultura Mario Lugli - tenuto conto del fatto che siamo di fronte ad una prima volta: la donazione, infatti, è stata eseguita a nome di un'azienda, peraltro reggiana nonostante il titolare sia modenese”.
L’esempio di Antonio Giacobazzi è stato subito imitato dall'antiquario Gilberto Baccarini, che ha donato al Museo un grande frammento di tessuto ricamato, proveniente da un copriletto o da un tendaggio francese di fine Settecento.

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