04/06/2007

NOMADI ROM A MODENA, INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO

La risposta di Francesca Maletti all'interrogazione di Achille Caropreso.
A Modena la comunità dei nomadi rom è composta da circa 35 persone, tutte provenienti dalla Bosnia Erzegovina, 8 delle quali sono divenute cittadine italiane. Il numero è limitato perché, dopo la chiusura del campo di via Torricella nel 1995, il Comune non ha più proposto altre soluzioni di sosta per caravan. Lo ha detto in Consiglio comunale Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali, per la casa e per l’integrazione, rispondendo a un’interrogazione presentata dal consigliere indipendente Achille Caropreso. “In Italia, secondo le stime dell’Opera nomadi, ci sarebbero circa 160 mila tra rom, sinti, camminanti e romeni, 70 mila dei quali hanno cittadinanza italiana”, ha detto Caropreso nel presentare l’istanza, che si concludeva chiedendo “quali sono le misure di sicurezza, di sorveglianza e di integrazione adottate, poiché per favorire l’integrazione è necessario tutelare l’ incolumità dei cittadini”. L’assessore Maletti ha spiegato in che modo i servizi sociali del Comune di Modena seguono alcune delle famiglie rom residenti in città nel percorso di integrazione, ha precisato che per le presenze di nomadi di passaggio è previsto l’allontanamento coatto come da regolamento della Polizia municipale, e ha inoltre spiegato la differenza tra la popolazione rom e la popolazione rumena, per evitare generalizzazioni e confusione: “i rom sono un popolo transnazionale, che ha la cittadinanza del paese in cui risiede. Non tutti i rom, ma solo quelli che sono cittadini dei paesi Schengen, hanno libertà di circolazione nell’Unione europea. Non sono poi giustificati alcuni allarmismi su un presunto esodo di massa dalla Romania verso le nostre città”, ha aggiunto l’assessore: “è vero però che molti cittadini rumeni, che dal primo gennaio 2007 sono diventati cittadini dell’Unione europea, stanno regolarizzando la propria presenza in Italia. Condivido infine”, ha concluso Francesca Maletti, “l’idea che il rispetto delle regole di convivenza civile sia fondamentale per tutti”. Il consigliere Caropreso si è detto soddisfatto della risposta ricevuta, che ha definito “precisa e rigorosa”.

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