06/09/2007

LUCIANO PAVAROTTI NELL'OLIMPO DEI PIU' GRANDI

Il sindaco di Modena Giorgio Pighi: "Luciano non è riuscito a vincere l'ultima battaglia, ma la sua arte e la sua figura vivranno per sempre."
“Ognuno di noi, in fondo, vive per lasciare una traccia di se nel mondo e quando la fortuna ci assiste riusciamo a farci ricordare da chi ci vuole bene, da chi per noi prova stima ed affetto. Luciano Pavarotti -dice il Sindaco di Modena, Giorgio Pighi- ha fatto molto di più, ha utilizzato il suo straordinario talento per tracciare un solco profondo nell’arte e nella cultura di un secolo. Poi, Luciano, è riuscito a mantenere vivo un percorso parallelo, fatto di generosità, di umanità e di partecipazione ai problemi ed al dolore del mondo ed in particolare dei bambini.
Se la sua arte è patrimonio di tutti, di quel mondo che per decenni ha incantato con la sua voce straordinaria, l’altro percorso lo sentiamo proprio nostro, di noi modenesi, perché gran parte dell’opera umanitaria del Maestro è stata portata avanti nel nome di Modena, della città e della terra che non ha mai smesso di amare e rispettare. Amore e rispetto che sono stati e verranno per sempre ricambiati, a partire da questo triste momento, con la vicinanza e la partecipazione al dolore dei suoi cari.
Pochi giorni fa ho avuto modo di intrattenermi a lungo con Luciano, un incontro per me molto difficile, come sempre avviene quando si tratta di fermarsi accanto ad una persona che sta soffrendo e che sa di combattere l’ultima battaglia terrena. Eppure i nostri discorsi sono stati tutti rivolti al futuro, alla soddisfazione per il premio Eccellenza della Cultura che il Governo si apprestava a riconoscergli e soprattutto per la realizzazione di un sogno e cioè la decisione del teatro La Scala di Milano e del teatro Comunale di Modena (che porterà il suo nome) di dare vita ad un concorso internazionale per giovani cantanti. Il Maestro Pavarotti -conclude il Sindaco- continuerà ad illuminarci con la sua arte proprio attraverso questi ragazzi. Ci mancherà Luciano, ma ogni modenese lo conserverà gelosamente nel proprio cuore”.


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