23/01/2008

NEL 2007 QUASI 600 FAMILY CARD A FAMIGLIE CON ALMENO 3 FIGLI

L'assessore Prampolini risponde in Consiglio ad un'interrogazione di Artioli (Pd)
Sono 598 le “Family card” rilasciate nel corso del 2007 a Modena, due terzi delle quali a famiglie di cittadini stranieri. I dati sono stati illustrati dall’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini nel corso del Consiglio comunale, in risposta ad un’interrogazione di Enrico Artioli (Pd). Si chiedeva una valutazione sulla sperimentazione della Family card, l’iniziativa promossa dallo stesso assessorato con cui da maggio 2007, presentando la card presso esercizi commerciali che aderiscono al progetto, sono previsti sconti e facilitazioni per nuclei famigliari con 3 o più figli e con un reddito annuo inferiore agli 80mila euro.
Prampolini ha ricordato che in città sono circa mille le famiglie con i requisiti per poter richiedere la tessera, aggiungendo che 451 dei 598 nuclei familiari a cui è stata rilasciata hanno un reddito inferiore a 40mila euro e per questo motivo hanno avuto diritto anche allo sconto presso Coop e Conad: “Al termine della sperimentazione, che si è divisa in due fasi durante il 2007 - ha ricordato Prampolini - gli operatori che hanno aderito sono 68, in rappresentanza di circa 20 settori merceologici, dagli alimentari agli articoli sportivi, dai bar alle pelletterie, ma anche poliambulatori privati e negozi di articoli per la casa, oltre che erboristerie, ristoranti, farmacie e negozi di abbigliamento”
L’iniziativa, che sarà replicata a partire da marzo 2008, ha fatto registrare complessivamente 16.786 acquisti, per una spesa totale di 676mila euro e sconti complessivi per circa 69mila euro. Gran parte degli acquisti, 16092, sono stati registrati nel settore della grande distribuzione, per una spesa complessiva di 647mila euro e sconti per 66mila euro. Mediamente il risparmio di una singola famiglia è stato di 120 euro.
L’assessore ha poi ricordato il contributo determinante della Banca Popolare dell’Emilia Romagna che ha sostenuto finanziariamente il progetto con un contributo di 10mila euro - sostegno già confermato anche per il 2008 - ma anche il supporto alla progettazione da parte dell’Associazione famiglie numerose e quello di Modenamoremio per la ricerca di nuovi operatori interessati all’iniziativa. I nuclei famigliari numerosi a Modena sono in aumento, nel 2008 saranno oltre 1600.
Prampolini ha concluso la sua risposta ricordando che diversi Comuni italiani (tra gli altri Venezia, Bologna, Parma e Bergamo) hanno chiesto informazioni sulle modalità di applicazione del progetto modenese.
L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza ed ha quindi fatto registrare diversi interventi:
TESAURO, Verdi: ha ricordato che i metalmeccanici italiani hanno sostenuto una vertenza durissima per concludere un accordo che prevede pochi euro di aumento. “Allora -ha chiesto- perché certe agevolazioni solo alle famiglie numerose e non anche a quanti hanno comunque bisogno?”
BARCAIUOLO, AN: “Il numero dei figli è un valore in se, quindi perché il limite del reddito? Quale è stato realmente il ruolo del comune di Modena in questa iniziativa? Conosco associazioni che hanno ottenuto sconti molto più alti. In realtà il comune non vuole davvero attivarsi a favore delle famiglie, si tratta di un’iniziativa ad effetto per l’opinione pubblica.”
MAIENZA, Udeur: “questo è un primo bilancio ed è positivo, un esperimento da ampliare, non solo alla famiglie numerose, ma anche ad altri casi difficili. Lo sosteniamo perché abbiamo una forte sensibilità per questi temi.”
MAZZI, FI: si deve difendere il potere di acquisto di tutti con il controllo di prezzi e tariffe, anche pubbliche, non con provvedimenti di facciata. Si deve tener conto anche delle persone che vivono da sole.
TORRINI, Udc: E’l’articolo 31 della Costituzione che tutela la famiglia ed in particolare quelle numerose. Fare figli ha anche un valore, un riscontro sociale. Rispetto alla “family card” verrebbe da dire che piuttosto che niente è meglio piuttosto…comunque si dovrebbe alzare il tetto di reddito per l’accesso agli sconti della grande distribuzione.
L’interrogante, il consigliere ARTIOLI del Partito Democratico si è invece dichiarato soddisfatto della risposta dell’assessore: “sono stati ottenuti risultati apprezzabili in un campo nuovo senza costi per il Comune. Rispetto agli altri casi di famiglie in difficoltà -ha ricordato Artioli- è la politica sociale dell’Amministrazione a fornire le risposte adeguate. E’ importante che sia andata bene una delle prime esperienze del genere in Italia.”
Breve la replica dell’assessore PRAMPOLINI: “abbiamo concluso una prima fase sperimentale del progetto verificando sul campo che può produrre effetti positivi sui bilanci delle famiglie numerose”. Prampolini ha precisato che per identificare il nucleo famigliare non era e non è necessario il vincolo del matrimonio, ma basta la semplice residenza comune purchè in presenza di tre figli minori. “Tutto si può migliorare -ha concluso- ed in questo senso ci sentiamo impegnati”.

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