07/02/2008

GHIRLANDINA, TEAM D'ESPERTI COORDINA IL RESTAURO

Dopo una serie di controlli preventivi sul degrado inizia l'intervento conservativo
 Il progetto di restauro della torre Ghirlandina è diventato una necessità a causa del progressivo deterioramento del materiale lapideo che riveste il monumento.
Da alcuni anni la torre è sotto controllo per capire l’evoluzione della pendenza e per conoscere il livello di degrado delle pietre.
Sono state condotte numerose attività di ricerca per conoscere il monumento in tutti i suoi aspetti, prendendo in considerazione le tecniche costruttive, i materiali impiegati e la loro provenienza, le analisi chimiche per conoscere il livello di degrado, i numerosi restauri subiti, lo stato dei terreni di fondazione e le interazioni Torre-Duomo. Sono tuttora in corso ulteriori verifiche ed analisi propedeutiche al restauro.
Per poter completare questi studi, testare i materiali che saranno impiegati per il consolidamento ed iniziare il restauro delle pietre nella parte superiore, è stato installato un ponteggio per l’altezza complessiva della torre, 90 metri. Il telo installato a protezione del ponteggio è stato disegnato dall’artista Mimmo Paladino, che ha regalato la sua opera alla città.
Dal mese di maggio del 2007 lavora alla preparazione di questo restauro un Comitato Scientifico, appositamente istituito. E’ composto dai tecnici del Comune, dai rappresentanti delle Soprintendenze ai Beni architettonici ed Archeologici, oltre che da esperti nelle singole discipline affrontate nel restauro, tra i quali Guido Biscontin dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università Cà Foscari di Venezia, Carlo Blasi Dipartimento di Ingegneria Civile Ambiente Territorio Architettura dell’Università di Parma, Renato Lancellotta Dipartimento di ingegneria strutturale del Politecnico di Torino, Stefano Lugli Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Angelo di Tommaso Dipartimento di Costruzione dell’Architettura Università IUAV di Venezia.
Il Comitato ha iniziato il lavoro il 3 maggio 2007 (sono stati svolti 5 incontri collettivi e altri 8 con gruppi di lavoro) ed è stato un vero esempio di lavoro interdisciplinare e collegiale, consentendo di ottenere risultati di grande interesse.
Il prossimo 16 maggio, nell’ambito di un convegno di carattere nazionale, verranno presentati i risultati scientifici conseguiti, integrati dalle ulteriori ricerche in corso.
Il cantiere sarà di tipo sperimentale, cioè saranno testati da marzo a giugno i materiali che verranno impiegati per il consolidamento e la protezione delle pietre e sarà “aperto” ai cittadini. Dal mese di marzo verranno effettuate le visite guidate, a piccoli gruppi, che consentiranno al pubblico per la prima volta in mille anni di salire sul ponteggio e vedere da vicino le bellissime decorazioni delle cornici.
Sarà inoltre possibile seguire le principali fasi di restauro da un video che sarà collocato sulla recinzione del cantiere.
Con la bella stagione, indicativamente ad aprile, avranno inizio i lavori di restauro vero e proprio della parte più alta della torre e riguarderanno sia l’interno, che l’esterno. Di questa parte sono stati infatti già approvati due progetti da parte della competente Soprintendenza. Questo primo stralcio attuativo è di 900 mila euro.
Ora che è possibile avvicinarsi alle pareti della torre si è riscontrato che il restauro si presenta molto più complesso di quanto non potesse apparire. Per questo motivo si testeranno le tecniche di intervento. Uno dei problemi principali è dovuto al restauro eseguito nel periodo tra il 1968 ed il 1973 con largo impiego di resine di difficile asportazione che a distanza di oltre 30anni mostrano tutti loro limiti.
Non appena i test sui materiali forniranno le indicazioni necessarie, il lavoro sulla guglia sarà completato e sarà avviato un secondo stralcio di lavori per 1 milione 500 mila euro per le altre parti del monumento. I lavori saranno completati in circa due anni.
"Con la conclusione dei lavori di allestimento del ponteggio e della copertura con il telo di Paladino, commenta Roberto Guerzoni assessore ai Lavori pubblici, ha inizio la prima fase del progetto di restauro della Ghirlandina, che avviene a distanza di trent'anni dall'ultimo rilevante intervento. Si tratta di un progetto di grande valore culturale che vuole conservare un edificio - monumento che, oltre ad essere il simbolo della nostra città, fa parte del Sito Unesco Patrimonio dell'Umanità. Questo intervento, prosegue Guerzoni, è stato possibile grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena che ha deciso di sostenerlo con un finanziamento di 3 milioni di euro. Ai dirigenti della Fondazione va quindi il ringraziamento dell'Amministrazione comunale e di tutta la città. Per quanto riguarda l’intervento tecnico, conclude l’assessore, il Comune si è avvalso e si avvarrà della collaborazione e del contributo dei componenti del Comitato scientifico. Da sottolineare la scelta di un cantiere aperto che consentirà di seguire da vicino i vari stadi dei lavori anche da parte del pubblico".
«Nel decennale dell’inserimento della Cattedrale e di Piazza Grande nella lista dei siti dichiarati dall’Unesco “patrimonio mondiale dell’umanità”, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ribadisce il proprio impegno a tutela e valorizzazione di questo straordinario complesso monumentale con un intervento di grande peso economico e culturale – commenta Andrea Landi, presidente della Fondazione. Il restauro della Torre Ghirlandina, resosi necessario in seguito alla caduta di alcuni frammenti nel maggio 2006, costituisce inoltre il seguito di una serie di azioni promosse dalla Fondazione nell’area di Piazza Grande: dal rifacimento della copertura della cattedrale, all’opera di monitoraggio costante della statica degli edifici, cui si sono aggiunti il restauro dell’adiacente Museo Lapidario e la pubblicazione di una ricca monografia illustrata, ‘Domus clari Geminiani’».





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