11/02/2008

GIORNO DEL RICORDO, INTERPELLANZA IN CONSIGLIO COMUNALE

La risposta dell'assessore Mario Lugli all'interpellanza di Michele Barcaiuolo (An)

“Le iniziative promosse a Modena per il Giorno del ricordo sono state diverse: l’associazione Giuliano-dalmata ha organizzato la mostra visibile nel corridoio dei Passi perduti, mentre l’Istituto storico di Modena ha organizzato una serie di iniziative dal titolo ‘Profughi nel silenzio’ a Modena e a Carpi. I luoghi di accoglienza dei profughi furono nel nostro territorio la Manifattura Tabacchi a Modena e il villaggio San Marco a Fossoli di Carpi”. Così l’assessore alla Cultura Mario Lugli ha risposto, in Consiglio comunale, all’interrogazione presentata da Michele Barcaiuolo di An sul tema “Giorno del ricordo” poi trasformata in interpellanza.
Michele Barcaiuolo ha ricordato come “fu bocciata una mozione presentata dal sottoscritto tre anni fa, nella quale si dicevano le stesse cose ribadite sia ieri sia lo scorso anno dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Apprezziamo il fatto che invece ieri sia stata deposta una corona del Comune di Modena in viale Martiri delle Foibe. Chiedo di sapere quanto è stato stanziato per le iniziative del Giorno del ricordo e in che modo sono state coinvolte le associazioni dei profughi. Credo che si debba arrivare a un ricordo veramente condiviso”.
L’assessore Lugli ha aggiunto che “le iniziative dell’Istituto storico hanno ricevuto un contributo di 2500 euro dall’Amministrazione comunale e analoghi contributi da Provincia di Modena e comune di Carpi, per organizzare due mostre, una conferenza di presentazione della ricerca avviata dall’Istituto da un anno e mezzo a questa parte.
Gli inviti delle iniziative sono stati trasmessi dalle scuole modenesi e a Carpi hanno partecipato anche gli studenti alla conferenza con Raoul Pupo, riconosciuto come il maggior storico contemporaneo su questi temi. L’Istituto ha poi un rapporto con numerosi insegnanti, ai quali ha fornito materiale e documentazione sulle vicende del confine orientale”.
Michele Barcaiuolo ha preso atto della risposta, che ha definito “corretta dal punto di vista della pertinenza. Prendo anche atto che l’Istituto storico ha ricevuto finanziamenti che ammontano quasi a 10 mila euro, mentre l’associazione degli esuli ha ricevuto il patrocinio ma nessun tipo di finanziamento economico. Inoltre non è stato dato nemmeno nessun ausilio a montare fisicamente la mostra. Gli esuli sono persone anziane e hanno dovuto subire l’umiliazione di arrangiarsi da sé. Abbiamo apprezzato la deposizione della corona, ma crediamo che almeno si sarebbero dovute coprire le spese della mostra. Altrimenti sospetto che si voglia continuare a finanziare e dare risalto a una sola visione di quelle vicende. Credo che per la prossima celebrazione si debba fare uno scatto ulteriore per dare realmente voce al pluralismo”.
Andrea Galli di An ha precisato che “il gruppo di An non ha potuto partecipare alla celebrazione di domenica per la concomitanza con un direttivo regionale”. Ha anche aggiunto che “gli esuli sono stati visti per molti decenni come un ambiente pregiudizialmente contraria alla visione dell’amministrazione, sono stati visti come fascisti, mentre non era così. Riconosciamo però che quello che era impossibile pochi anni fa oggi comincia timidamente a vedere la luce. L’istituzione del giorno del ricordo ha fatto realmente maturare le coscienze, anche se tanta strada è ancora da fare”.
Giuseppe Campana del Pd è intervenuto ricordando: “ho fatto parte per 6 anni del direttivo dell’Istituto storico di Modena e in quella sede ho sempre evidenziato l’importanza delle tematiche del confine orientale, delle foibe e dell’esodo degli italiani d’Istria e ho notato con soddisfazione la crescente attenzione su questi temi. Non credo che le stragi degli uni e degli altri campi si elidano, ma si assommino. Credo che per arrivare a una memoria condivisa si debba assumere pienamente la verità storica dei fatti”.
Il sindaco Giorgio Pighi ha precisato che “dal punto di vista dell’avere risposto in maniera non burocratica alle esigenze sollevate credo che ci siamo capiti. Indubbiamente, si tratta di una vicenda che ha avuto un riconoscimento tardivo, come molte vicende legate alla memoria in Italia. Penso che le cose siano cambiate dopo la legge votata dal Parlamento e dopo l’istituzione di questa associazione degli esuli Giuliano dalmati, che si sono venuti a presentare a me con grande correttezza. Il mio discorso dell’anno passato, durissimo nei confronti di quegli eccidi, fu anche ripreso dalla loro rivista. I testimoni sono portatori di una sofferenza e di un’esperienza diretta che non può esaurirsi in una rievocazione storica rigorosa ma asettica. Sono convinto che gli eventi nati in questo contesto siano molto veri, molto carichi di valori legati ai diritti delle persone. Quando sono iniziative condotte dai testimoni, è sbagliato forzarle e ridurle a una mera rievocazione storica. Servono entrambe le cose. L’Amministrazione ha patrocinato sia le iniziative dell’Istituto sia quella dell’associazione Giuliano-dalmata. Per quanto riguarda gli inviti dell’associazione, a occuparsene è stata la presidenza del Consiglio comunale, che sta valutando la possibilità di concedere anche un contributo per l’allestimento della mostra”.
Il presidente Cottafavi ha ricordato la “concreta possibilità che la mostra della sala dei Passi perduti possa essere esposta nelle vicinanze dell’altra mostra al Palazzo dei Musei”.
Baldo Flori di Modena a colori ha aggiunto: “questa è una materia ancora difficile da affrontare e carica di impressioni. In ogni caso ho molto apprezzato gli interventi di Napolitano, che con l’espressione pulizia etnica ha illuminato con forza un fenomeno che per troppi anni è stato rimosso. Su questa vicenda non c’è stato soltanto un giudizio storico sbagliato, ma anche un comportamento politico sbagliato. Non polemizziamo nel senso di ritenere che la memoria di queste vicende sia legata a questa o quella forza politica. Altrimenti continueremo ad avere una memoria divisa. Partiamo dal fatto che adesso c’è una legge del Parlamento su questo tema, su questa strada va tenuta la barra. E in questo senso le iniziative del Comune sono ancora poche rispetto alle potenzialità che la legge attribuisce”.

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