11/02/2008

"SCUOLE SUPERIORI, CHIAREZZA SUI CONTRIBUTI VOLONTARI"

La risposta dell'assessore all'Istruzione Querzè all'interrogazione di Mazzi (Fi)

“I contributi volontari richiesti dalle scuole superiori modenesi alle famiglie degli studenti ammontano in media a 65 euro, con un minimo di 20 e un massimo di 100 euro a seconda degli istituti. La procedura per la richiesta di contributi volontari rientra sotto la responsabilità del Dirigente scolastico, al quale anche quest’anno inoltrerò una sollecitazione affinché nelle richieste inviate ai genitori sia rispettato il criterio della trasparenza. È importante poi informare le famiglie che i versamenti dei contributi, purché effettuati attraverso bollettino postale o bonifico bancario, possono essere detratti dalla dichiarazione dei redditi nella misura del 19% ”. Così l’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione presentata dal consigliere di Forza Italia Dante Mazzi, che ha chiesto di sapere “se viene garantita la trasparenza dell’informazione sui contributi volontari richiesti alle famiglie degli studenti degli istituti superiori di istruzione. Sono contributi cosiddetti volontari, ma volontari in realtà non sono e pesano sulle famiglie, con cifre che a volte sono quasi il quadruplo delle tasse scolastiche. Inoltre i contributi volontari”, ha concluso Mazzi, “non prevedono esenzioni né per reddito né per profitto, né possono essere dedotti dalle tasse”.
L’assessore Querzè ha ringraziato il consigliere: “con questa interrogazione, mi fornisce l’opportunità di ribadire la natura volontaria dei contributi e di invitare le scuole a presentare ai genitori un’informazione trasparente, corretta e rispettosa della legge”. Ha poi proseguito spiegando la differenza tra tasse scolastiche e contributi: “le prime comprendono tasse di iscrizione, di frequenza, d’esame, di diploma e sono direttamente devolute all’Erario. L’entità delle tasse è regolata dalla legge, che esonera dal pagamento gli alunni appartenenti a famiglie disagiate. Le scuole possono poi ricevere risorse aggiuntive provenienti da sponsorizzazioni, contributi per prestazione di servizi e per l’utilizzo di impianti da parte di terzi, donazioni e anche contributi volontari versati dalle famiglie degli studenti, per realizzare iniziative e attività volte all’arricchimento dell’offerta formativa. Le scuole sono tenute a comunicare la natura volontaria del contributo richiesto. Alcuni istituti differenziano le richieste, tenendo più contenute quelle delle classi prime e seconde, mentre in altri istituti la richiesta è omogenea per le diverse classi”. L’assessore ha quindi ribadito il proprio impegno: “come lo scorso anno, provvederemo a trasmettere al Dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale l’interrogazione presentata, accompagnata da una nota dell’Ufficio Scolastico Regionale che ribadisce la necessità di informare le famiglie, di finalizzare i contributi e rendicontarli e di evitare che il mancato pagamento dei contributi volontari si traduca in discriminazioni nell’accesso degli studenti ad attività ed iniziative promosse dalle scuole”.
Dante Mazzi ha replicato auspicando “un intervento diretto da parte dell’assessorato, con una circolare da distribuire alle famiglie, in modo tale da eliminare l’intermediazione dei dirigenti scolastici. Sarebbe importante dire chiaramente alle famiglie che si può arrivare a spendere fino a 80, 100 euro per questi contributi”.

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