31/03/2008

"VIA GIARDINI, LA NUOVA CICLABILE NON SARÀ PERICOLOSA"

Lo ha detto l'assessore alla Mobilità Sitta rispondendo a Flori (Modena a colori)


“La ciclabile di via Giardini metterebbe in sicurezza un tratto stradale in cui si registrano circa 100 feriti in incidenti stradali in un anno, molti dei quali sono utenti cosiddetti deboli, cioè ciclisti e pedoni. Dal 2002 al 2005 ci sono stati effettivamente anche alcuni incidenti mortali. Perciò è estremamente importante mettere in sicurezza ciclisti e pedoni. La ciclabile è un’opera complessa, dato l’attraversamento dell’autostrada e della complanare. Richiede tempi lunghi e ci stiamo lavorando da due anni e mezzo: un importante lavoro che andrebbe concretizzato con la realizzazione dell’opera. Non credo sia utile cavalcare le proteste di chi vede come unico grande problema della collettività quello di mettere l’auto davanti all’uscio della propria casa”. Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Daniele Sitta rispondendo, in Consiglio comunale, all’interrogazione posta da Baldo Flori di Modena a colori.
Questo l’oggetto dell’istanza: “con quali misure concrete intende rispondere la Giunta comunale alle preoccupazioni più volte espresse dai residenti nel borgo di Bugia sulla realizzazione della ciclabile prevista in costruzione sulla Via Giardini che servirà da collegamento fra Saliceta San Giuliano ed il nuovo ospedale di Baggiovara?”.
Baldo Flori ha evidenziato: “quando un anno fa venne presentato presso la scuola di Baggiovara il Progetto per la costruzione della ciclopedonabile di collegamento fra Saliceto San Giuliano e Baggiovara, i cittadini espressero le loro preoccupazioni sui rischi generali per la sicurezza, dal momento che si trattava di una ciclabile prevista su una strada provinciale ed ad altissima frequentazione di traffico. In particolare per il tratto San Giuliano, Borgo di Bugia chiesero che fosse loro sottoposto un progetto alternativo, che prevedesse la costruzione della ciclabile, utilizzando parte dei terreni alle spalle del Borgo, ricollegandosi di conseguenza su Via Cadiane. Le preoccupazioni dei residenti sono aumentate, in quanto il tratto suddetto non prevede illuminazione. La messa in sicurezza, a fronte del Borgo, tramite cordoli e paletti dissuasori in ferro, accentua i problemi dei residenti qualora accadano incidenti. Parte della ciclabile viene costruita sulla stessa sede della banchina di emergenza. La strada è percorsa 24 ore su 24 ore da ambulanze, che procedono necessariamente ad alta velocità. Da un’area privata che opera come sede di stoccaggio e prelievo di materiali edili si immettono sulla provinciale diversi automezzi pesanti con estrema frequenza. Non si garantisce sufficiente tutela contro l’inquinamento, per i ciclisti a causa dell’elevata concentrazione dei gas di scarico delle automobili, incolonnate soprattutto negli orari di rientro dei pendolari. A fronte di queste preoccupazioni si chiede di sapere se corrisponde al vero che sullo stesso tratto di strada dove si prevede la costruzione della ciclabile, si sono verificati dal 2003 ad oggi 6 incidenti mortali nonché altri incidenti con feriti gravi, causati soprattutto da autobus di linea ed autoarticolati pesanti. Si chiede inoltre se il Comune intende modificare il progetto, giudicato pericoloso ed al alto rischio sia per i residenti sia per tutti coloro che utilizzeranno la ciclabile, perchè prevede un percorso che non sembra rispondere alle esigenze della messa in sicurezza di tutte le parti del suo tracciato”.
L’assessore Sitta ha inoltre precisato che “con i cittadini sono state fatte due assemblee. In mia presenza, non sono state fatte le osservazioni che lei riporta. Ma entrando nel merito, la ciclabile non toglie un centimetro di larghezza alla strada, viene fatta fuori dalla sede stradale e non crea problemi di sicurezza, anzi ne risolve. Sarà separata fisicamente dalla strada, per buona parte del tratto, con guard rail. In alcuni punti, come quello della frazione Bugia, sarà con paletti di ferro, visto che coincide anche con una riqualificazione urbanistica. Gli attraversamenti sono tutti messi in sicurezza, l’illuminazione è predisposta in tutti i punti più critici e bui, mentre negli altri tratti si usa l’illuminazione della Giardini. Quello dell’inquinamento è un falso problema: non è una ciclabile di tipo cicloturistico o paesaggistico. Serve per andare a scuola o al lavoro e dunque va fatta nel tragitto più breve e in prossimità dei luoghi di residenza e di lavoro. Verremo incontro alle richieste dei residenti a condizione che non ci siano blocchi dei lavori e che non siano richiesti nuovi espropri: fatte salve queste due condizioni siamo a disposizione per migliorare il progetto”.
Nel dibattito, Dante Mazzi di Forza Italia ha affermato: “credo che le domande poste dal collega siano giustificate e legittime, mentre l’assessore le ha smontate a una a una. Mi chiedo come mai l’Amministrazione non ha provveduto, visto il successo della ciclabile a lato della strada Morane, che va a Vignola, a pensare a un progetto simile. Quanto ai guard rail, a volte sono fonte di sicurezza ma altre volte possono peggiorare anche un incidente, specie per gli utenti deboli”.
William Garagnani del Pd è intervenuto “per sottolineare l’urgenza legata ai lavori di questa ciclabile. Ringrazio Flori per avere posto il problema, ma evidenzio come la letteratura internazionale ponga una distinzione tra le ciclabili vocate al turismo domenicale e le ciclabili urbane, che devono essere sicure, veloci e confortevoli. Mi pare che sbarrare la ciclabile con archi, come nel percorso Modena Vignola, sia un provvedimento importante. La bicicletta, per diventare un mezzo competitivo con l’automobile, deve essere utilizzata su percorsi non viziosi ma in linea retta. Purtroppo non possiamo disinventare il mondo in cui siamo, ma il confort della ciclabile è dato dalla sicurezza. Quando si chiedono piste ciclabili urbane, si libera il traffico automobilistico”.
Flori ha ribattuto che “è giusto difendere un progetto, ma è stata una caduta di stile chiamare in causa una persona reale e assente, una privata cittadina. Mi spiace che il presidente dell’assemblea non abbia rilevato questa impropria citazione. Per quanto riguarda le mie argomentazioni, tutto sommato è andata bene: mi è stato detto che ho cavalcato proteste in modo acritico, come se non fosse possibile fare un’analisi critica delle scelte dell’Amministrazione. Ho sentito difendere un progetto come fosse il migliore dei progetti possibili, con l’ambizione di porre delle condizioni che non lasciano nessun margine di manovra o di miglioramento. Io non ho certezze, nonostante le interessanti spiegazioni di Garagnani: non credo che questa ciclopedonale sia simile a tutte le altre della città. Credo ci si debba chiedere quali sono i rischi, in concreto, e che si debba operare con più prudenza e meno rigidità”.
Sitta ha replicato: “lei ha sposato le tesi di chi protesta senza selezionarlo. In questo modo non si dà un contributo. Inoltre, i residenti hanno parlato con i giornali prima di rivolgersi all’Amministrazione. Siamo disponibili a valutare delle modifiche e dei miglioramenti, e diverse volte lo abbiamo fatto, basta che siano proposte effettivamente migliorative. Per questa ciclabile abbiamo valutato 3 percorsi diversi e alla fine abbiamo scelto quello che ci pare più aderente alle esigenze della città. La ciclabile che porta a Vignola ha una finalità completamente diversa, serve per il cicloturismo, mentre questa serve per il trasporto urbano e deve costeggiare il centro abitato”.

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