16/09/2008

"CONFRONTO APERTO PER TROVARE UN ACCORDO ALLARGATO"

La risposta del sindaco Pighi alle interpellanze dei consiglieri Leoni e Manfredini sulla situazione della Giunta attuale e sulle prospettive future di maggioranza
“Sono profondamente convinto che oggi il Pd si trovi davanti alla necessità di allargare il proprio spazio in un ampliamento che comporti il permanere di un rapporto con le forze alla sua sinistra e l’apertura di un confronto per trovare un accordo che veda il maggior numero possibile di forze politiche al governo di questa città. Ben vengano le spinte positive”. E’ la risposta del sindaco di Modena Giorgio Pighi in Consiglio comunale all’interpellanza con dibattito di Andrea Leoni di Forza Italia “Ennesima crisi Giunta Pighi” e a quella di Mauro Manfredini della Lega Nord “Chiarire la reale situazione della Giunta di Modena”.
“Se con crisi si intende la perdita di un numero sufficiente di voti per portare avanti le delibere – ha aggiunto il primo cittadino – questo non si è verificato. E’ indubbio che votazioni recenti abbiano comportato un cambiamento significativo. Alcuni episodi hanno avuto caratterizzazioni a livello locale, come per Isabella Massamba, altri sono la proiezione del partito ad altri livelli, come Mauro Tesauro e Giancarlo Montorsi. Anche se i numeri non dovessero determinare uno spostamento, questi episodi pongono un problema: come attrezzarsi per il futuro”.
“La maggioranza che sostiene il sindaco e la giunta – ha affermato Andrea Leoni durante la presentazione della sua interrogazione – è giunta a un’ennesima crisi: dopo i casi dell’assessore Romagnoli e dell’assessore Monticelli, ora quelli dei consiglieri Tesauro, Massamba e Montorsi. Pighi sta guidando Modena con una maggioranza che non è più la stessa: è una sorta di truffa per gli elettori, è stato dato un sonoro ceffone alla sinistra radicale. Ogni volta che siete stati messi di fronte a scelte di carattere strategico la giunta è andata in crisi. E’ evidente che si tratta di un problema strutturale che non riguarda solo questa giunta ma anche la futura”.
Per Michele Barcaiuolo di An “il quadro fatto dal sindaco è poco giustificabile sulla base dell’andamento nazionale. Credo sia difficoltoso sostenere tutto e il contrario di tutto, credo ci siano problemi seri. Il sindaco o dà una soluzione al modo di governare questa città oppure non può dire di essere disponibile a mantenere questa maggioranza ma solo senza certi uomini e a certe condizioni”.
“La bugia politica più grossa che oggi ha raccontato il sindaco – ha affermato Davide Torrini dell’Udc – è che queste tensioni esplodono sulla scia di un dato nazionale. Lo scenario di persone e contenuti di questa consigliatura presenta difficoltà strutturali e permanenti di governo. Optare comunque a sinistra è una scelta chiara: non risolvere i problemi. Su questo tema di fondo credo che nei prossimi mesi non sia possibile immaginare scenari diversi”.
La consigliera del Gruppo indipendente di Sinistra Isabella Massamba ha aperto il suo intervento affermando: “Io non so fare politica e mi sono resa conto che non ho intenzione di imparare a fare politica in questo modo. Nella mia uscita dai partiti ho cercato di lanciare un messaggio contro il modo in cui la politica viene fatta. Serve un cambiamento radicale, c’è necessità di tanti giovani che non sanno fare politica per attuare questo cambiamento. Al gioco di cercare di disconoscere i valori della sinistra aprendo alla destra non voglio partecipare”.
Sergio Celloni parla di “grossa strumentalizzazione politica nelle scelte da parte degli appartenenti alla Giunta. Qui la logica politica non è quella del cambiamento, ma quella di continuare nella stessa strada delle scorse legislature e i problemi rimangono. Se la sinistra risente di questa crisi è perché non è stata in grado di ascoltare le esigenze vere della gente”.
“Nel 2004, sul programma facemmo tutti un grande sforzo per mantenere coerenti le scelte politiche” ha detto Sergio Rusticali del Ps. Alcuni problemi erano evidenti e sapevamo che si sarebbero ripresentati nell’arco della legislatura. Non sono uno di quelli che si stupisce di fronte a queste difficoltà. Credo siano esperienze di cui fare tesoro se nella prossima legislatura il centrosinistra tornerà al governo. Avremo altri passaggi delicati da affrontare pagando forse futuri prezzi”.
Per Baldo Flori di Modena a Colori “invece che semplificare il quadro il sindaco l’ha probabilmente ancora più complicato. Non la vedo come crisi della Giunta a livello numerico, ma è innegabile una crisi interna alla maggioranza. Non siamo in una situazione in cui facciamo il tagliando e poi è tutto finito, perché credo che ci saranno problemi anche verso fine legislatura. Con questo metodo non si va molto lontano”.
Per Michele Andreana “è vero che la maggioranza per effetto della volontà dei Verdi di uscire e di Massamba di presentare un nuovo gruppo ha cambiato la situazione, ma anche a destra è mutata, ad esempio Torrini non è nella stessa posizione all’interno del centrodestra di inizio legislatura. Sulle alleanze future si partirà dalla realizzazione del programma passato e futuro. Non ci sono preclusioni nei confronti della sinistra se non programmatiche, non escludendo aperture verso altri lidi”.
“Non siamo solo noi che dobbiamo imparare a governare e fare coalizione – ha affermato Alvaro Colombo di Rifondazione Comunista – ma anche altri, come ad esempio gli amici del Pd. Costruire una coalizione quando è così articolata è impegnativo, ma significa saper dialogare, creare consenso, e allo stesso tempo ascoltare le dissonanze. Ci sono le condizioni non solo per continuare a governare fino a fine mandato, ma anche per ricreare una coalizione la prossima legislatura”.
Per Mauro Manfredini della Lega Nord “Colombo si trova in una forza politica in cui se non sta a certe condizioni viene soffocato. Diverse vicende hanno disgregato la maggioranza di centrosinistra, ma la cittadinanza di Modena si aspetta risposte chiare. L’invito fatto dell’allargamento a forze politiche è un chiaro messaggio: o con noi o sarete fuori dalla maggioranza”.
Secondo Dante Mazzi di Fi – Pdl “c’è una crisi di governo, perché governare non significa solo avere i numeri. Vi state parando addosso per rimettere insieme i pezzi di una maggioranza e non riuscite a trovare la quadra per quei progetti che servono alla cittadinanza. Sarà esaurito il mandato senza che vengano date risposte ai grandi temi: alcune cose non sono state fatte, l’Amministrazione ha solo portato a termine quelle definite dalla precedente Giunta”.
Per Andrea Galli “questa maggioranza non poteva stare in piedi, vive una crisi che serpeggia in Giunta dall’inizio della legislatura. Le dimissioni di Montorsi sono un atto dovuto di fronte alla goccia che ha fatto traboccare il vaso, cioè lo sgombero di Libera”.
“Questa coalizione è fuori discussione disse in quest’aula il sindaco Pighi nel 2007. Oggi ci dice che è in discussione, si vuole mantenere la baracca con quelli della sinistra ma aprire anche dall’altra parte” ha aggiunto Leoni nella sua replica. “Siamo di fronte ad alcuni voti molto importanti e discussi all’interno del Pd quindi oggi il primo cittadino non si può permettere la chiarezza che chiedevamo. C’è un problema di credibilità: non potrà ripresentarsi perché questi primi 4 anni hanno dimostrato che quello che aveva promesso non l’ha fatto. Ci prospetta altri 5 anni di non agire e di tirare a campare”.
Manfredini nella sua replica ha dichiarato di condividere pienamente l’intervento di Leoni e ha aggiunto che “oggi qualcuno ha il cappio al collo. Per Rifondazione Comunista non rimane altro che scendere a compromessi con i propri principi iniziali. L’apertura ad altre forze politiche costringerà la sinistra a condividere un programma che non è suo”.
“Che il piano nazionale e locale si intersechino per cui esiste una tensione forte a tenere insieme la coalizione su un progetto omogeneo è evidente” ha concluso il sindaco. “Per definizione la discussione non è mai sufficiente, ma gli incontri e i dibattiti avuti in maggioranza hanno portato ad ampie condivisioni tali che, fino a quando ha tenuto il quadro nazionale, permettevano di andare avanti a livello locale. C’è comunque una forte volontà di riprendere il discorso: non sarà mai più quello di prima, gli equilibri saranno nuovi”.

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